Fede e devozione hanno richiamato ancora una volta tanta gente per le strade del centro storico per assistere alla suggestiva processione del Cristo morto.Dietro la lunga processione, partita intorno alle ore 19 dalla chiesa di Sant'Antonio di Padova, oltre
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al Cristo morto, opera in cartapesta del vastese Manella, ed alla Madonna Addolorata, hanno sfilato i simboli della passione portati a spalla dai confratelli “coronati” di spine: l’Angelo alato con il calice della passione; la corona di spine posta sul capo di Gesù; la tunica con i dadi, la brocca e il catino usati da Pilato per lavarsi le mani; scala, chiodi, martello e tenaglie, usate per mettere Gesù in croce; la lancia usata dal soldato romano per trafiggere il costato di Gesù e la canna con la spugna imbevuta d’aceto; le lance incrociate e la scritta SPQR impressa su uno stendardo; la Croce di legno con la scritta “Gesù Nazareno Re dei Giudei”; la colonna dove venne flagellato Gesù, il gallo, in ricordo del rinnegamento di Pietro, la mano di Giuda ed il sacchetto con i trenta denari, ricevuti per aver tradito Gesù; ed ancora la Veronica che sorregge il telo con impresso il volto di Cristo.
Erano presenti anche diverse associazioni cittadine, i malati accompagnati dai volontari dell’UNITALSI e tantissima gente con i volti illuminati dalla luce delle candele.
Solo le preghiere e le suggestive note del Miserere del Perosi, intonate dalla Schola Cantorum, diretta dal
M° Luigi Di Tullio, hanno interrotto il profondo silenzio che avvolgeva la lunga processione.
Dinanzi la cattedrale di San Giuseppe, don Antonio Bevilacqua, parroco della chiesa di S.Lorenzo, ha rivolto una breve riflessione ai fedeli sulla passione e morte di Gesù Cristo.
Erano presenti anche diverse associazioni cittadine, i malati accompagnati dai volontari dell’UNITALSI e tantissima gente con i volti illuminati dalla luce delle candele.
Solo le preghiere e le suggestive note del Miserere del Perosi, intonate dalla Schola Cantorum, diretta dal
M° Luigi Di Tullio, hanno interrotto il profondo silenzio che avvolgeva la lunga processione.
Dinanzi la cattedrale di San Giuseppe, don Antonio Bevilacqua, parroco della chiesa di S.Lorenzo, ha rivolto una breve riflessione ai fedeli sulla passione e morte di Gesù Cristo.
Lino
Spadaccini
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