La commedia è stata davvero piacevole, molto apprezzata dal pubblico presente, che
ha riso dall’inizio alla fine dei due atti, con ripetuti applausi rivolti all’indirizzo degli attori.
La
trama è ambientata nell’Ottocento napoletano, nella Trattoria da Aurelio e
Agata, una coppia di sposi con una figlia, Rosina, un po’ attempata e scontrosa
che non riesce proprio a trovare marito. Alla fine si propongono due giovani:
Beppe, un apparente gentiluomo piemontese, amante del gioco d’azzardo, in cerca
di una donna da sposare, naturalmente benestante, e Nicola, un pescatore
gentile e acculturato, ma dall’aria piuttosto trasandata. In realtà Nicola
dovrà ereditare da uno zio una grossa somma di denaro, ma ad una condizione: la
donna che entrerà in casa lo dovrà fare per amore e non per soldi e lui si
dovrà fingere pescatore di basso ceto e non potrà rivelare la sua posizione
sociale se non dopo le nozze.
Alla
fine l’amore vero trionferà e Rosina troverà in Nicola la vera “luce” che aveva
sempre desiderato.
Ha
fatto ancora una volta centro Biagio Santoro con questa nuova commedia,
perfettamente cucita addosso a tutti gli attori. Molto belli i costumi
realizzati dalle stesse socie e le scenografie costruite dall’artista Arron
Khawaja.
Davvero
una bella affermazione per l’Associazione teatrale “Principe de
Curtis”, che da 22 anni porta in scene commedie teatrali inedite, ma anche
tante altre attività rivolte alla solidarietà umana e civile, alle feste di
piazza e spettacoli di beneficenza, ed alla rappresentazione della Via Crucis e
Passione vivente, ormai diventato un appuntamento fisso per la città, e che
torneranno a proporci anche nella prossima Domenica delle Palme.
Nessun commento:
Posta un commento