venerdì 20 dicembre 2013

Il Natale in terra d'Abruzzo: le credenze magiche della vigilia

Verso il Santo Natale/3
IL TEMPO E LA MEMORIA a cura di Beniamino Fiore


Piazza L.V. Pudente (dipinto di Michele Provicoli)
In Abruzzo il Natale è la festa cristiana che conserva maggiori legami con la tradizione e con il passato. La notte della vigilia di Natale era una notte di veglia, di narrazioni di storie, fiabe e leggende da parte degli anziani, e dunque l'occasione più importante per la trasmissione dei valori culturali della comunità
da una generazione all'altra, attraverso i racconti degli anziani.

La sera del 24 dicembre le famiglie contadine mettono sul focolare il ceppo (ceppone, tecchie, piticone) un grosso e nodoso tronco rituale che si consuma lentamente fino all'Epifania, secondo un'usanza molto diffusa in tutto il mondo contadino, ma che in Abruzzo è particolarmente forte. Il ceppo che arde rappresenta metaforicamente il vecchio anno che – bruciando con tutto ciò che di negativo e inerte aveva accumulato – lascia il posto al nuovo. A mezzanotte, poi, contemporaneamente alla nascita di Gesù, il sole è pronto per iniziare il suo processo di “rinascita” e risalire nel cielo: è un momento di passaggio e rinnovamento, propizio alle manifestazioni soprannaturali.

Numerose sono in effetti le credenze magiche legate a questa notte, ad esempio il rinnovo degli scongiuri per allontanare il malocchio e il loro insegnamento ad “apprendiste guaritrici”, operazioni che devono avvenire dinanzi al focolare acceso perché acquistino efficacia.

Nella notte santa è possibile prevedere avvenimenti che potranno verificarsi nel corso dell'anno, comprendere il linguaggio degli animali, individuale streghe e stregoni. Secondo un'opinione un tempo molto diffusa, per esempio, i bambini che nascevano intorno alla mezzanotte del 24 dicembre erano predestinati a divenire streghe o lupi mannari, o erano comunque ritenuti in possesso di virtù paranormali. Dall'osservazione meteorologica dei giorni che vanno da Santa Lucia all'Epifania (13 dicembre – 6 gennaio), si ricavano inoltre pronostici e auspici circa l'andamento meteorologico del nuovo anno.
Corso Garibaldi (dipinto di Michele Provicoli)

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