domenica 19 dicembre 2021

I vecchi presepi vastesi

Verso il Santo Natale/4
IL TEMPO E LA MEMORIA a cura di Beniamino Fiore

La tradizione, tutta italiana, del Presepe risale all'epoca di San Francesco d'Assisi, che nel 1223 realizzò a Greccio la prima rappresentazione vivente della Natività. Sebbene esistessero anche precedentemente immagini e rappresentazioni della nascita di Cristo, queste non erano altro che
“sacre rappresentazioni” delle varie liturgie celebrate nel periodo medievale.
[…] A Vasto, una volta, verso la fine dell'Ottocento si esponeva nella chiesa di S. Giuseppe un presepe di pochi pezzi, che, per altro, erano opere pregevoli di Giuseppe Palizzi; e non ne mancavano di interessantissimi anche presso le famiglie Del Greco, Celano, Casilli, Spataro, ecc.
Assai rinomato, per esempio, era quello di don Francescopaolo Marchesani, i cui personaggi, graziosamente vestiti secondo le antiche fogge vastesi, costituivano un interessante documento di vita locale.
Le statuine di Munzù
 Famose erano le statuine realizzate dall'artista popolare Domenico Miscione, soprannominato Munzù. Addirittura celebre, per numero di pezzi e ingegnosità di apparecchi e vastità di scena, era il presepe di Santa Maria Maggiore, composto annualmente dal famoso Camillo Paolini, alias la Pichicca.
Notevole, specialmente per la bellezza dei pezzi, tutti nuovi, era il presepe che si componeva nella Cattedrale di S. Giuseppe negli anni Venti del Novecento.
La Chiesa di S. Pietro, prima della distruzione a seguito della frana del 1956, aveva un bellissimo presepio con i pastori di notevole altezza di cui alcuni ancora oggi sono conservati in alcune chiese della città ed impiegati per la rappresentazione della Natività.



I due presepi ideati da don Romeo Rucci – uno sull'altare maggiore e l'altro nella cappella del Purgatorio – erano dei capolavori. La chiesa non riusciva a contenere la folla che, nonostante i rigori invernali, vi affluiva numerosissima. Spesso bisognava aprire le porte perché la gente avesse potuto assistere dal di fuori a quelle funzioni tradizionali che, purtroppo, non si ripetono più. Ho ancora nell'orecchio le note del “Pastori a Betlemme” e del “Dormi, fanciullo”, versi tratti dal “Natale” di Manzoni e musicati da Padre Amilcare Rey.
Il culto del presepio continua ancora oggi nella nostra città dove, nelle parrocchie ed in molte abitazioni, ci si impegna, con notevole impiego di tempo e di lavoro per la riproduzione di paesaggi e particolari.
(F. P. Cieri)

1 commento:

Franco Smargiassi ha detto...

Mi ricordo di quei presepi a Sa Pietro..mi pare a sinistra dell'entrata della chiesa...mica ci sarebbe qualche foto dell'epoca?
Franco Smargiassi Vastese-Australiano