domenica 3 novembre 2013

Ricordi di Guerra: il 3 novembre 1943, San Salvo liberata dai nazifascisti

Da MICHELE MOLINO riceviamo e pubblichiamo
Il  3 novembre  la liberazione di San Salvo dall’ esercito tedesco
35 civili sansalvesi morti. Testimonianze dello storico sansalvese Raffaele Artese
Tra il 22 ottobre e il 3 novembre la vallata del Trigno fu sconvolta dal secondo conflitto mondiale. I tedeschi inseguiti dagli Alleati preferirono battersi nella piana del Trigno. La battaglia fra tedeschi e inglesi fu atroce. Le perdite della 78^ divisione ammontarono a più di mille uomini (250 morti); l’ 8^ Divisione indiana ebbe 38 morti; il 1° battaglione del 15° “Essex Regiment” circa 36 morti e 139 feriti. Quanto ai civili, nella valle del Trigno si ebbero 400 morti: 35 morti a San Salvo, circa 30 a Vasto, 126 a Cupello. Scriveva  lo storico sansalvese Raffaele Artese: "Invece di rientrare nella cantina, andai a sbirciare in fondo al vicolo da dove vidi davanti alla casa di don Costantino un
gruppo di soldati inglesi che all’improvviso si rifugiarono precipitosamente all’interno dell’abitazione da loro presidiata. Poco dopo transitò per la strada sottostante un carro armato tedesco che saliva a velocità ridotta verso la curva di donna Emma, diretto al centro del paese.  Poco tempo dopo corse voce che il carro armato, arrivato all’altezza del negozio di Garibaldi, fece partire una sventagliata di mitra contro delle persone affacciate alla finestra del caseggiato adiacente alla “Porte de la Terre”che esultavano e salutavano scambiando il carro armato tedesco per uno inglese. Un colpo trapassò il gomito di Filomena Cilli, sfiorò la testa del nipotino e centrò mortalmente  suo nonno Alessandro Cilli, che in quell’attimo, stava risalendo le scale. Un’altra voce, dava per morto, Italo De Francesco figlio di re Michele detto da tutti “Bazar” insieme a  Carmine Trovarelli uccisi dai tedeschi in una masseria del Termine; forse quella della famiglia dei Pagano “Sciurette”; un ‘altra voce ancora dava per morto, mitragliato dagli inglesi, Nicolino Di Falco, un mio affezionato amico, mentre correva lungo la discesa del Valloncello  per raggiungere la sorella sfollata a Montenero di Bisaccia.  Attorniati da un gruppo di salvanesi, vidi 7-8 soldati tedeschi prigionieri accovacciati sul selciato con gli occhi bassi vigilati da soldati inglesi armati. I salvanesi riconoscevano tra i prigionieri alcuni di quelli che avevano depredato la loro masseria o la loro casa portando via bovini, ovini, suini nonchè derrate alimentari. Si scagliavano contro i prigionieri, difesi dagli inglesi, con parole e gesti di minaccia. Sentimmo un subbuglio che proveniva dalla Porta della Terra: ci voltammo e vedemmo arrivare, guardati a vista dagli Inglesi e con un codazzo di salvanesi al seguito, un gruppo di tedeschi che si erano insediati alla casa di Giovanni Artese e scovati su indicazione di un contadino del quartiere; si sono arresi agli inglesi issando dalla finestra un bastone con un drappo bianco legato in cima. Andai ad affacciarmi a casa in Via Savoia e notai che davanti all’uscio era disteso morto un militare tedesco: gli avevano tolto le scarpe. Si disse che fu ucciso da un nostro paesano col fucile da caccia. La mia casa, insieme a quella confinante di zio Vitale Ialacci, era stata sventrata da una cannonata durante il bombardamento notturno”. Il 3 novembre San Salvo fu completamente liberata dalle Forze Alleate.

Nessun commento: