Da MICHELE MOLINO riceviamo e pubblichiamo
Il 3 novembre la liberazione di San Salvo dall’ esercito
tedesco
35 civili sansalvesi morti. Testimonianze dello storico
sansalvese Raffaele Artese
Tra il 22 ottobre e il 3 novembre la vallata del Trigno fu
sconvolta dal secondo conflitto mondiale. I tedeschi inseguiti dagli Alleati
preferirono battersi nella piana del Trigno. La battaglia fra tedeschi e
inglesi fu atroce. Le perdite della 78^ divisione ammontarono a più di mille
uomini (250 morti); l’ 8^ Divisione indiana ebbe 38 morti; il 1° battaglione
del 15° “Essex Regiment” circa 36 morti e 139 feriti. Quanto ai civili, nella
valle del Trigno si ebbero 400 morti: 35 morti a San Salvo, circa 30 a Vasto,
126 a Cupello. Scriveva lo storico
sansalvese Raffaele Artese: "Invece di
rientrare nella cantina, andai a sbirciare in fondo al vicolo da dove vidi
davanti alla casa di don Costantino un
gruppo di soldati inglesi che
all’improvviso si rifugiarono precipitosamente all’interno dell’abitazione da
loro presidiata. Poco dopo transitò per la strada sottostante un carro armato
tedesco che saliva a velocità ridotta verso la curva di donna Emma, diretto al
centro del paese. Poco tempo dopo corse
voce che il carro armato, arrivato all’altezza del negozio di Garibaldi, fece
partire una sventagliata di mitra contro delle persone affacciate alla finestra
del caseggiato adiacente alla “Porte de la Terre”che esultavano e salutavano
scambiando il carro armato tedesco per uno inglese. Un colpo trapassò il gomito
di Filomena Cilli, sfiorò la testa del nipotino e centrò mortalmente suo nonno Alessandro Cilli, che in
quell’attimo, stava risalendo le scale. Un’altra voce, dava per morto, Italo De
Francesco figlio di re Michele detto da tutti “Bazar” insieme a Carmine Trovarelli uccisi dai tedeschi in una
masseria del Termine; forse quella della famiglia dei Pagano “Sciurette”; un
‘altra voce ancora dava per morto, mitragliato dagli inglesi, Nicolino Di
Falco, un mio affezionato amico, mentre correva lungo la discesa del
Valloncello per raggiungere la sorella
sfollata a Montenero di Bisaccia.
Attorniati da un gruppo di salvanesi, vidi 7-8 soldati tedeschi
prigionieri accovacciati sul selciato con gli occhi bassi vigilati da soldati
inglesi armati. I salvanesi riconoscevano tra i prigionieri alcuni di quelli
che avevano depredato la loro masseria o la loro casa portando via bovini,
ovini, suini nonchè derrate alimentari. Si scagliavano contro i prigionieri,
difesi dagli inglesi, con parole e gesti di minaccia. Sentimmo un subbuglio che
proveniva dalla Porta della Terra: ci voltammo e vedemmo arrivare, guardati a
vista dagli Inglesi e con un codazzo di salvanesi al seguito, un gruppo di
tedeschi che si erano insediati alla casa di Giovanni Artese e scovati su
indicazione di un contadino del quartiere; si sono arresi agli inglesi issando
dalla finestra un bastone con un drappo bianco legato in cima. Andai ad
affacciarmi a casa in Via Savoia e notai che davanti all’uscio era disteso
morto un militare tedesco: gli avevano tolto le scarpe. Si disse che fu ucciso
da un nostro paesano col fucile da caccia. La mia casa, insieme a quella
confinante di zio Vitale Ialacci, era stata sventrata da una cannonata durante
il bombardamento notturno”. Il 3 novembre San Salvo fu completamente liberata
dalle Forze Alleate.
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