mercoledì 23 ottobre 2013

L'ing. Giulio Raimondi lancia un'idea: la discussione è aperta!

Ing. Giulio Raimondi
Un’alternativa ambientalmente sostenibile per il centro oli ad Ortona
Lettera aperta ai portatori di interesse per una discussione su un’industria energetica sostenibile
Lunedì scorso (14 ottobre ’13) è apparsa una notizia di quelle molto interessanti e che, frutto di un lavoro lungo anni e di svariati milioni di investimenti pubblici e privati, potrebbero rivoluzionare l’industria chimica ed energetica dei prossimi anni.

A Crescentino, in Piemonte, il gruppo Mossi & Ghisolfi ha inaugurato il 9 ottobre scorso il più grande stabilimento al mondo per la produzione di bioetanolo (un combustibile liquido alternativo alle benzine fossili). La notizia veramente interessante è che la produzione avviene a partire da materiali legnosi ottenuti da filiera corta (produzione entro 70 km dal
sito) a partire da residui come paglie, potature e la coltivazione dedicata della canna comune che si trova nei fossi e nei terreni marginali.

In sostanza sono riusciti a realizzare (primi al mondo) il processo di produzione di biocombustibili di seconda generazione, ovvero quelli che non partendo da prodotti agricoli utilizzabili per l’alimentazione umana (semi di girasole o mais), producono combustibili liquidi utilizzabili al posto della benzina fossile da petrolio.

Con queste mie considerazioni, oltre che far rimbalzare la notizia, vorrei proporre un ragionamento per l’inserimento di un impianto del genere in un territorio in cui la ricerca di un’alternativa sostenibile all’industria petrolchimica ha interessato molte persone, e molte energie.

Ad Ortona, territorio votato ad una agricoltura presente e matura già da decenni, si potrebbe pensare un insediamento di questo tipo? Una nuova chimica, verde, non più petrolchimica, ma “legno-chimica” (come definito da qualcuno). Una chimica che a partire da legno e scarti agricoli produca bioetanolo. La sintesi tra esigenze ambientali e di industria. Un sito che potrebbe essere il baricentro di tutto l’Abruzzo (se non altro costiero) nella realizzazione di una filiera corta per la produzione di bioetanolo, con vantaggi ambientali, economici e sociali.

Il mio intento è quello di sensibilizzare e spingere i portatori di interesse ad approfondire il discorso, a livello politico, industriale, associativo. Sarebbe interessante iniziare un dibattito su una tale prospettiva, far convergere su di essa in una discussione aperta, tutti gli attori che si sono confrontati sul Centro Oli ad Ortona, cercando di capire se una tale alternativa possa essere perseguita o meno. Interessante potrebbe essere il confronto con i cittadini, le associazioni, i contadini, gli industriali ed i politici di Crescentino e del Piemonte in cui il primo impianto di produzione di bioetanolo è nato.

Per approfondire segnalo questi link.

http://www.e-gazette.it/sezione/tecnologia/inaugurata-piemonte-piu-grande-raffineria-bioetanolo-mondo

http://www.betarenewables.com/

http://www.youtube.com/watch?v=B5M7nR_4MVA

http://www.gruppomg.com/it/about/group-history

Giulio Raimondi



Ingegnere meccanico

4 commenti:

Unknown ha detto...

Ottimo articolo. Propongo di coinvolgere la Dott.ssa Maria Rita D'Orsogna, nostra conterranea, sensibilissima nei confronti dell'argomento, personalità di spicco nell'ambito delle rinnovabili, di levatura internazionale e sempre in prima linea nella lotta contro l'Abruzzo petrolchimico! Grazie Ingegnere!

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Complimenti Ing., spero che la Tua prosposta venga apprezzata ed attuata.

Fabio M ha detto...

Sostengo pienamente l'iniziativa ad un confronto affinché aumenti conoscenza e consapevolezza che soluzioni energetiche alternative ci sono e sono pienamente sostenibili!