martedì 22 ottobre 2013

Consorzi industriali : la controriforma della Regione Abruzzo e lo scippo al Sangro e al Vastese

Fabio Giangiacomo (PD) ex presidente del Consorzio Industriale di Vasto:  "Le zone più penalizzate saranno, senza tema di smentita, Sangro e Vastese: vale a dire : il 70% circa della produzione industriale e degli occupati del settore".
avv. Fabio Giangiacomo PD
L’ Amministrazione regionale abruzzese procede a tappe forzate verso la fusione dei vari consorzi industriali e l’accentramento delle funzioni nell’agenzia regionale ARAP.
I Comuni e le Imprese hanno sempre sostenuto, con ragione, la necessità di una riforma che consentisse l’esercizio di una “governance” partecipata e rappresentativa dei territori, per il miglioramento dei servizi alle imprese e per lo svolgimento più rapido ed efficace di tutte le pratiche amministrative.
La Regione Abruzzo che dovrebbe limitarsi a dare l’indirizzo politico
sulle politiche industriali è andata, invece, nella direzione opposta,
accentrando anche i poteri di gestione a favore dell’Arap e spogliando definitivamente il territorio di ogni dignità decisionale.

Vale al pena di rimarcare che quando la Regione o qualche assessore si arroga il potere di gestire finanziamenti, appalti e quant’altro le cose non sono mai andate benissimo e a ciò si aggiunga che l’ARAP dovrà fare i conti con le pesanti situazioni debitorie di alcuni consorzi industriali.

Non meno problematico il travaso di responsabilità per tutte le strutture idriche e i depuratori , implicante un complicato gioco di valutazione per il trasferimento di servizi e infrastrutture ai privati o alle gestioni pubbliche

Le zone più penalizzate saranno, senza tema di smentita, Sangro e Vastese: vale a dire : il 70% circa della produzione industriale e degli occupati del settore .

Vastese e Sangro apporteranno nel “calderone” ARAP milioni di euro in infrastrutture e depositi bancari, al fine di supportare con i loro patrimoni i debiti di altre realtà meno significative e, quel che è peggio, determinando un ritardo per l’intero settore produttivo.

Anche negli ultimi anni, anche grazie all’apporto prezioso dei tecnici interni, le più importanti opere pubbliche e di programmazione del territorio del Vastese sono state progettate e realizzate dal COASIV : per tutte, PRG portuale e i lavori di raddoppio della banchina di levante, la rete stradale di Punta Penna ed i numerosi lavori nel nucleo di San Salvo e di Gissi in campo idrico e stradale.

La Regione dal canto suo non è stata capace neanche di far partire l’autoporto di San Salvo ( gli ultimi tre lotti realizzati in tre anni) a causa dei suoi ritardi nell’adeguamento delle normative e del legame di tale struttura al decollo dell’Interporto di Manoppello, fissato dalla programmazione regionale, ormai completamente superata dallo sviluppo della rete ferroviaria della linea Adriatica.

Nel momento in cui si sta prospettando la ripresa economica l’Abruzzo non può permettersi passi falsi e l’inserimento di Vastese e Sangro nel “calderone” regionale può significare il colpo di grazia per le ambizioni del settore e per la crescita dell’occupazione.

Fabio Giangiacomo
già Presidente del C.d.A. COASIV

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