martedì 2 luglio 2013

Non è piaciuto ai bagnanti il sequestro di notte degli ombrelloni sulla spiaggia libera

Maniere forti fuori luogo, "portati via persino i giochi del bambini!"
Vasto, ancora polemiche sul sequestro ombrelloni
riceviamo e pubblichiamo 
Le polemiche provocate dal blitz del 28 giugno 2013 della Guardia Costiera che, accompagnata da personale del Comune di Vasto e Protezione Civile, ha sequestrato ombrelloni e attrezzature balneari varie, compresi i giochi per bambini, non ancora si smorzano. Stamane nella zona
del Gabbiano mi sono complimentato per gli ombrelloni nuovi.
Qualcuno precisa risentito:«Invece di riscattare dal Comune le attrezzature pagando 200,00 euro, abbiamo preferito comprarne di nuove. E poi… come dimostrare la proprietà di un ombrellone?»

Le contestazioni sono diverse. L’Ordinanza Balneare prevede lo sgombero della spiaggia dal tramonto all’alba per evitare che qualcuno faccia il furbo tenendo occupato un posto e per consentire anche ad altri che si alzano presto di occuparlo. «Giusto. Nulla da obiettare come principio. Ma in fazzoletti di spiaggia come a Punta Penna o lungo la costiera scogliosa è giusto e infatti non vengono lasciati ombrelloni. Succede anche che i bagnanti variano. Ma qui, dove i bagnanti sono gli habitués perché affittuari o proprietari di case e dove c’è tanto spazio che non è mai successo che qualcuno, pur se occasionale, non abbia trovato posto, il discorso cambia. Guarda questo tratto di spiaggia! Potrebbe accogliere ancora centinaia di bagnanti!» insiste qualcuno che non riesce a capacitarsi per l’accaduto. «E poi… est modus in rebus!» Anche in latino! «C’è un modo, una misura nel dire certe cose o prendere dei provvedimenti! Perché non siamo stati avvisati con un megafono nel corso della mattinata e perché l’ordinanza non è esposta alla facile lettura di tutti?»
Un altro signore più eccitato aggiunge: «Se lo scopo dell’ordinanza è quello di tenere sgombra la spiaggia, quando i proprietari degli ombrelloni sono intervenuti ed hanno chiesto di rimuovere le attrezzature, perché non è stato consentito? Si è preferita la punizione: sequestro e spesa!» E qualche nonno piuttosto incavolato aggiunge:«Potevano lasciare i giochi per i bambini!» E un altro:«Ci sono anziani con difficoltà ambulatoriali, aggiungi anche il peso delle attrezzature e che vacanza è?» Alcuni hanno dovuto fare due viaggi per portare tutto l’occorrente e altrettanti faranno la sera.
Probabilmente, per far fronte a questo ultimo inconveniente, si vedrà sulla spiaggia un altro attrezzo: il carrello!

Rodrigo Cieri
1 luglio 2013


4 commenti:

maria ha detto...

Ma che discorsi! Se è vietato è vietato. Ricordo a me, dava fastidio non potermi mettere più avanti perchè c'erano i furbi che piazzavano gli ombrelloni e li li lasciavano.
Allora chi paga il servizio con gli ombrelloni dati in affitto è uno stupido?
Fanno bene, quindi, se danno ogni singolo pezzettino di spiaggia in gestione a balneatori.
A quasto punto, come proposi tempo addietro, mettessero la spiaggia libera a pagamento: uno paga il posto che prende...
Ma per pulire la spiaggia, come dovrebbero fare gli addetti se ci sono piantati ombrelloni ovunque e nemmeno in file perfette come negli stabilimenti? Poi, cominceranno le lamentele della spiaggia sporca.

nicolangelo ha detto...

Bè, la signora Maria forse ha ragione! Spiaggia libera non significa giungla, possibilità di fare ciò che si vuole e poi qualcuno mette a posto e pulisce...possibilità di piantare l'ombrellone anche sulla battigia, giocare a racchettoni, mangiare e poi.....insabbiare! Anche nella spiaggia libera è necessario un bagnino e tanto autocontrollo. Perciò, come avviene nelle grandi spiagge, si accede alla spiaggia libera a pagamento e si usufruisce dei servizi essenziali....

Alessandro ha detto...

Le regole vanno rispettate sempre e trovo fastidiosa questa tipica lamentela all'italiana del tipo "sì è vero la normativa è giusta, però...".
Il problema semmai è un altro. Il Comune e la Capitaneria hanno fatto la voce grossa con dei semplici bagnanti, mentre rimangono inerti di fronte alla privatizzazione selvaggia dei varchi d'accesso alle tante spiagge libere che ci sono a Vasto. E a furia di essere ripetitivo, citerò ancora una volta il caso emblematico della grotta del saraceno, ma non è l'unico caso. Ci sono ampi spazi della scogliera che sono inaccessibili a causa di cancelli, catene, strisce gialle abusive e quant'altro. Tutto illegale.

maria ha detto...

Hai perfettamente ragione... ma questo, non vuol dire che siccome il comune non ha gli attributi ad abbattere quei cancelli per svariate sue ragioni comunque condannabili, tutti si debbano prendere la briga di fare ciò che vogliono...
Si lottasse affinchè si liberino quelle spiagge e non per far si che si rendano tute le spiagge libere con ombrellomania selvaggia...
Questa è parte della motivazione per cui nel nostro paese non si è mai fatto nulla di più del frignare e fottere.