![]() |
gruppo orfane metà anni '50 |
![]() |
Inaugurazione, 1950: gli ospiti d'onore, Spataro al centro |
terza puntata
di LINO SPADACCCINI
L’Orfanotrofio intitolato ai fratelli Alfonso e Luigi Genova Rulli, iniziò l’attività nell’aprile del 1944, pressola Casa delle Figlie della Croce
in Via Lago (oggi non più esistente a causa della frana del 1956), ed era
strutturata come semiconvitto per orfane.
di LINO SPADACCCINI
L’Orfanotrofio intitolato ai fratelli Alfonso e Luigi Genova Rulli, iniziò l’attività nell’aprile del 1944, presso
In realtà, anche se inaugurato alla presenza delle autorità
civili e religiose, nei primi mesi di vita dell’Orfanotrofio c’era solo il
nome, dato che le nove orfanelle vennero affidate dal vecchio Consiglio di
Amministrazione alle Suore della Croce nell’ottobre 1944. In quel periodo,
con l’Italia ancora la guerra, le orfanelle venivano assistite soltanto di giorno, in quanto l’edificio era stato precedentemente requisito e era ancora occupato dalle truppe inglesi. La sede dell’ente, il Palazzo della Penna, anch’esso era stato requisito e veniva ancora usato per le esercitazioni dalle truppe alleate.
con l’Italia ancora la guerra, le orfanelle venivano assistite soltanto di giorno, in quanto l’edificio era stato precedentemente requisito e era ancora occupato dalle truppe inglesi. La sede dell’ente, il Palazzo della Penna, anch’esso era stato requisito e veniva ancora usato per le esercitazioni dalle truppe alleate.
Molte furono le polemiche che accompagnarono gli esordi
della nobili istituzione, tanto da costringere allo scioglimento del Consiglio
“per l’amministrazione non tenuta in
armonia alle disposizioni di legge, per il cattivo funzionamento dell’ente, e
per la controversa questione del bestiame”, ed alla successiva nomina di un
commissario prefettizio, dapprima l’avv. Scardapane, successivamente l’avv.
Silvio Ciccarone, il dott. De Furia, ed infine Giulio Cardone.
In una dura lettera, pubblicata sulle colonne del periodico Histonium, il canonico don Vincenzo
Pomponio, allora membro del Consiglio, in merito alla questione del bestiame,
scriveva: “…Non credo che essa potesse
legalmente dare diritto ad un drastico scioglimento, se vero che solo due su
sette membri del Consiglio sarebbero stati impossibilitati a continuare la
carica. Bastava, per non onerare l’Ente delle spese di gestione straordinaria,
sostituire temporaneamente i due membri suddetti”, ed ancora, “D’altra parte va anche tenuto presente, che,
in verità, essa questione del 1945 non poteva riguardare nessuno dei membri del
Consiglio in particolare in seno ad esso non v’erano più utili gestori del
Seminario di Vasto, che già aveva da alcuni mesi preso possesso dei beni di sua
proprietà. E non potevano infine dirsi arbitrari la nostra prudente riserva
circa la questione bestiame e l’accantonamento delle rendite relative agli
animali, se lo stesso Commissario Cardone, dopo un sequestro giudiziario di
essi ottenuto nel Settembre del 1945 ed una citazione fatta subito seguire,
dovè nel Marzo dell’anno successivo ripiegare le vele ed accordarsi con il
Seminario, cui riconobbe il diritto della proprietà di più che metà degli
animali tutti, e quindi delle loro rendite. Risultato che certo si sarebbe
potuto ugualmente conseguire in via bonaria, e senza aggravare l’Opera pia da
lui amministrata di ingenti spese giudiziali, tra le quali alcune decine di
migliaia di lire pagate al sequestratario del bestiame, che era – guarda caso –
proprio il Commissario Cardone”.
Tralasciando le ulteriori polemiche e le risposte del
diretto interessato sulla stampa locale, facciamo un passo in avanti di qualche
anno, fino all’inaugurazione dell’Orfanotrofio, avvenuta nel Palazzo della
Penna il 30 settembre 1950, alla presenza del Ministro Giuseppe Spataro e del
Sottosegretario alle Finanze, Ferdinando Casardi.
Dopo la visita ufficiale allo stabilimento della SALTO, del
Comm. Carlo Boselli, i due illustri politici si spostarono verso la spianata
della Penna per inaugurare la nuova sede dell’Orfanotrofio. Ad accogliere
Spataro e Casardi c’erano il prof. Giulio Cardone, Commissario prefettizio
dell’Orfanotrofio, il sindaco Florindo Ritucci Chinni, le Suore della Croce,
con la superiore la rev.da madre Albina Aurelia, la madre Provinciale e la Superiora della Casa
Generale di Roma; ed ancora Giuseppe Perrozzi e la moglie Lucia Borghi, la
sig.ra Michelina Cinquina, l’avv. Antonio Fanghella, Padre Ambrosio e Padre Pio
da Ateleta del Convento dell’Incoronata, il Prefetto Ottaviano, il Presidente
dei Combattenti e Reduci, Corradino Panerai, Don Romeo Rucci, Alfonso e Filoteo
Ricci e numerosi altri illustri personaggi, oltre alla comitiva degli invitati
della SALTO.
“Nel cortile interno
della provvidenziale istituzione dei baroni Genova Rulli”, si leggeva sulle
colonne dell’Histonium, “le orfane istruite dalla passione di Suor
Alessandra si sono esibite in un ingenuo riuscito programma accademico, che è
stato più volte applaudito dagli eccezionali visitatori. All’orchestra il m.o
Antonio Zaccardi e il prof. Lino Fuggetta, che hanno accompagnato con la loro
valentia la bravura delle minuscole attrici”.
Una giornata davvero speciale, non solo per la nobile
istituzione, ma anche per le tante ragazze sfortunate, accolte con amore e
affetto dalle Suore della Croce, che almeno per un giorno hanno avuto la giusta
attenzione.
Il primo piano dell’edificio era composto da ampie aule
scolastiche, da un locale per attività del ricamo e cucito, da dormitori con
relativi servizi igienici, da un locale adibito ad infermeria e da un alloggio
per le suore. Al pian terreno c’erano i locali adibiti a cucina, la dispensa,
il refettorio ed un salone per l’accoglienza dei visitatori.
Con il passare degli anni, con l’invecchiamento della
struttura e, soprattutto, per il dissesto idro-geologico, l’edificio fu
dichiarato inabitabile e l’attività dell’ente venne trasferita presso la sede
dell’Istituto delle Figlie della Croce in Via Madonna dell’Asilo.
Nel 2001, il consiglio comunale di Vasto, deliberò di
sopprimere l’ente passando ai Servizi Sociali del Comune le attività e la
proprietà dell’ente. Il dottor Francesco Del Prete, in quel periodo presidente
dell’ente, ricorse al Tribunale Amministrativo Regionale contro la delibera
comunale, ottenendo il riconoscimento dell’orfanotrofio in ente morale autonomo,
e condannando il Comune di Vasto a pagare le spese processuali.
Il mutare degli indirizzi legislativi, delle necessità e
degli orientamenti pedagogici, hanno portato a trasformare l’Istituto in Casa
di accoglienza, nella nuova e moderna sede costruita in località Incoronata, inaugurata il 21 giugno 2002.
Lino Spadaccini
30 sett. 1950 inaugurazione |
inaugurazione, Spataro |
![]() |
fine anni '60 |
![]() |
gruppo 1952 |
![]() |
settembre 1950 recita, inaugurazione |
![]() |
ricamo, primi anni '50 |
![]() |
visita parenti, fine anni '50 |
Nessun commento:
Posta un commento