lunedì 7 gennaio 2013

Storielle & aneddoti d'altri tempi: quel ramo di fico a forma di croce



I piccoli racconti che vi abbiamo proposto ieri, in un certo senso possono essere accostati alle “Effemeridi” di Espedito Ferrara, pubblicate sul periodico Histonium tra la fine degli anni ’40 e primi anni del 1960. In pratica, ci troviamo di fronte a brevi scenette di vita quotidiana, molto spesso realmente accadute, altre volte di pura fantasia, ma
ormai entrati nel gergo e nei modi del popolino, dove emergono vizi, debolezze, semplicità, ignoranza, ma anche pregi e virtù della nostra piccola cittadina.
Oggi vi presentiamo un altro di questi racconti, raccolto oralmente circa una ventina di anni fa, durante una spensierata serata tra parenti, davanti a scrippèlle, caggîunitte ed un buon bicchiere di vino.

Si racconta che avevano commissionato ad un artigiano del legno, di fare un crocifisso per la chiesa di San Michele. L’artigiano, si diede subito da fare per cercare un pezzo di legno adatto allo scopo e, dopo tante ricerche, vide un albero di fico con un ramo a forma di croce.
Il contadino del terreno dove si trovava l’albero chiese all’artigiano a cosa gli servisse il ramo e, dopo aver ricevuto la risposta, senza tante esitazioni, cedette il pezzo di legno, anche perché, in tutta sincerità, erano parecchi anni che l’albero non metteva neanche un fico.
Dopo un po’ di tempo, il contadino si trovò a passeggiare davanti la piccola cappella di San Michele e si fermò ad osservare il crocifisso fatto con il suo ramo di fico e tutta la gente che in ginocchio pregava davanti ad esso.
Meravigliato da tanta devozione, il contadino esclamò:
N’á ma messe ‘na fichére, po ma fa’ ‘na grazie?”.
(Non ha mai messo un fico, può mai fare una grazia?)

 Lino Spadaccini

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