venerdì 14 dicembre 2012

Il presidente dell'Assostampa torna di nuovo sul problema della sicurezza

Il cav. Giuseppe Catania torna a sollecitare interventi
per la videosorveglianza e maggiori controlli al centro storico
compreso il censimento di chi vi abita
Dal Presidente dell’associazione vastese della stampa, Cav. Giuseppe Catania, riceviamo e pubblichiamo: “Il problema della sicurezza, divenuto scottante per i ricorrenti episodi di criminalità oramai all’ordine del giorno, è irrisolvibile: è sufficiente dare uno
sguardo (ma quelli di palazzo di città non hanno occhi per vedere) sulle pagine dei giornali in questi ultimi due mesi. Per quanto attiene alla installazione della videosorveglianza, nonostante i ripetuti interventi, è una circostanza negativa per gli aspetti degli incomprensibili metodi fin qui condotti, mentre dovrebbe costituire obblighi per quanti siedono a Palazzo di Città che hanno la responsabilità di tutelare la sicurezza delle persone e del patrimonio pubblico e privato. La “videosorveglianza” è indispensabile: lo riconoscono tutti: i magistrati, le forze dell’ordine, i commercianti, i cittadini. Abbiamo letto (mercoledì) 1.2.2012 su Primo Piano) questo titolo: “Videosorveglianza collegata alle forze dell’ordine. Chiesto un incontro al Prefetto. Negozianti: telecamere le installiamo noi. Allegrino (Confcommercio) lancia il progetto pilota”. Su “Il Centro” (13.2.2012) “Videosorveglianza: ridotte le telecamere. Le zone a rischio in città passano da 81 a 22, ma arrivano 57 rivelatori delle targhe auto”, questo con riferimento al progetto affidato dal Comune di Vasto all’ing. Paolo Gastuti (se ne discute dal 2010!). S’intende, tutte vaghe promesse mai mantenute, mentre furti, borseggi, rapine, incendi sono all’ordine del giorno. Perché a Vasto la videosorveglianza non decolla? “E’ Rifondazione comunista che non vuole la videosorveglianza”. Così titola Nicola Del Prete su “La Voce del Vastese” del 25.10.2012. “Marra è un assessore di RC ed è molto vicino al sindaco. Il suo partito si è espresso senza mezzi termini: ha detto che vi sono altre strade da percorrere per garantire la sicurezza in città, e queste strade non passano per quelle della realizzazione della videosorvegilianza”… “Ho partecipato all’incontro con il nuovo comandante provinciale dei Carabinieri, il colonnello Ronzo, ha detto che questo strumento potrebbe essere un ausilio per le forze dell’ordine. Peccato che, dopo l’intervento del Colonnello, il sindaco Lapenna non abbia detto nulla, non abbia spiegato alla stampa presente, quali sono le ragioni vere dello stop al progetto di realizzazione della videosorveglianza. I soldi non c’entrano niente. E’ solo un problema politico di questa maggioranza che vive una crisi profonda che solo i miopi non riescono a vedere”. Ma lo “sconcerto” inaudito si prova alla lettura di un articolo apparso su Primo Piano il 23.11.2012 sotto il titolo: “PRC: Sicurezza, la destra fa troppo allarmismo”. Ci risparmiamo la lettura delle deliranti affermazioni dell’estensore della nota invitandolo a rileggersi l’articolo pubblico su “Il Centro” il 25.11.2012 a pag. 21 con questo titolo: “Centro storico. Controlla la sua casa sfitta e la trova occupata”. Vi si legge: Scopre che la porta blindata è stata aperta e l’appartamento occupato da un gruppo di stranieri piuttosto numeroso. In proposito il consigliere Nicola Del Prete (Fli) sottolinea: La legge non viene rispettata. I cittadini onesti devono subire soprusi per paura di ritorsioni. Il centro storico è pieno di clandestini e abusivi. E’ necessario un censimento per sanare il tessuto sociale deteriorato. Quante sono le case sfitte? Quanti i contratti irregolari? Come è possibile tollerare che in 50mq convivano decine di persone? L’illegalità è sotto gli occhi di tutti, ma l’amministrazione comunale continua a far finta di non vedere”. Tanto può bastare per rintuzzare le gratuite esternazioni di PRC? Qui non si tratta di “razzismo” e “xenofobia”, ma di rispetto delle regole di convivenza civile nel rispetto della legge, senza scatenare “una inutile caccia alle streghe”, perché l’evidenza dei fatti criminosi è una realtà che non può essere sottovalutata, né commentata da futili e inconcludenti affermazioni”.
Giuseppe Catania 
Presidente 
Associazione Vastese della Stampa

Nessun commento: