Martirio di San Lorenzo, Cesare Giuliani (2012) |
DON ANTONIO BEVILACQUA |
ALL'INTERNO UNA NOTA SULLA STORIA DELLA CHIESA DI SAN LORENZO, INTERVENTI DI TITO SPINELLI E TOTI CARPENTIERI, BIOGRAFIA DEL PITTORE CESARE GIULIANI
La chiesa di San
Lorenzo a Vasto è opera da manuale di Storia dell'Arte.
La bella chiesa, che sorge nella contrada omonima, è sede di
Parrocchia; ha una storia civile e di devozione che fa invidia ad altre
comunità; basti dire: nel nome di San Lorenzo ruota un fior di contrada, con un
bosco di antica memoria; vi passa il "regio" Tratturo e l'A/14, vanta
le più remote tracce dell'uomo preistorico del Vastese.
San Lorenzo ha conosciuto nella storia ben tre edifici di
culto :
• una cappella medioevale, dei nobili vastesi Ricci-Peppis
"cancellata" dal marchese D'Avalos ;
• una seconda del 1786 dei baroni Tambelli, oggi molto mal
ridotta sul piano strutturale, ma in fase di ristrutturazione e di restauro .
• in ultimo , l'attuale chiesa di San Lorenzo, capolavoro dì
architettura del Novecento, come riconosciuto ufficialmente dalla
sovrintendenza delle Belle Arti per l'Abruzzo.
La chiesa di San Lorenzo venne costruita negli anni
1954/1956 su progetto del celebre architetto Vincenzo Fasolo un leader della
"Scuola Romana" di architettura; nato a Spalato ( 1885), laureatosi a
Roma dove operò e morì nel 1969,
ha realizzato, pregevoli opere d'arte, a Roma
soprattutto
(Ponte Duca d'Aosta), Liceo Mamiani, Fabbrica di San Pietro,
etc.), a Grosseto (Palazzo del Governo), a Catanzaro ( Cattedrale ), a Ostia (
Municipio ), e così via; è lui che ha " marcato " l'Architettura
Italiana della prima metà del Novecento e anche San Lorenzo a Vasto ne dà un
valido
esempio.
Infatti basta dare un ' occhiata alla facciata della chiesa
per cogliere la linearità, la geometrica armonia, con il "colore amico,
caldo" dei mattoni . E' un esempio d'arte unico a Vasto, e la sua
"poetica costruttiva" ci riporta a Roma, alla Basilica Madre di
" San Lorenzo fuori le mura". Qui lo scorso 16 Gennaio un numeroso
gruppo di Vastesi di San Lorenzo ha fatto un pellegrinaggio, guidati dal
parroco Don Antonio Bevilacqua, che vi ha celebrato la Messa Vespertina.
Toti Carpentieri: Il martirio di San Lorenzo" di Cesare Giuliani
arricchisce, a pieno diritto, l'iconografia legata al supplizio del diacono
condannato a morte da Valeriano nel 258, evento che, come possiamo ben vedere
nello scorrere della storia dell'arte, ha ispirato i maggiori artisti, dal
Beato Angelico nel ciclo \di affreschi della Cappella Niccolina in Vaticano, al
Tiziano nella Chiesa dei Gesuiti a Venezia, al Tintoretto della Christ Church
Art Collection of Oxford di Oxford, al Caravaggio, a Valentin de Boulogne, a
Van Dick, al Bronzino, al Bernini, a Pietro da Cartona. Rammentando, altresì,
quel mosaico del Mausoleo di Galla Placidia del V sec. che lo raffigura in
cammino verso la graticola con una Croce in mano. Il dipinto dell 'artista
aquilano, che ci apprestiamo a collocare nella Chiesa di San Lorenzo a Vasto
dopo la benedizione da parte di S.E. Mons. Bruno Forte Arcivescovo Metropolita
di Chieti-Vasto, impagina, in una notte illuminata dagli effimeri bagliori
delle stelle cadenti e in uno spazio dai leggibili riferimenti
all'architettura classica, tra templi e colonnati e lo scorcio dell'ara a destra
sormontata da una statua, l'azione del martirio, con il Santo disteso alla maniera del Calata morente e tenuto fermo sulla
graticola, per mezzo di legacci alle braccia, dall'uomo alle sue spalle che
guarda nel vuoto. Possente nel fisico, al pari degli altri tre intenti alla
complessa azione del mantenimento delle fiamme. Irradiando,
nel suo particolare uso della luce e delle cromìe, vibranti emozioni, e
sollecitando una profonda riflessione sul senso del Sacro.
Tito Spinelli ...Tramite questo intarsio di equilibrate cromie e di corpi
che propongono difformi segnali per gesti ed espressività, Giuliani sottoscrive
pittoricamente la vicenda di Lorenzo, cosicché tutto il dipinto vive di
intrinseca promessa, di elargizione sia estetica sia devozionale. ...Il
suppliziato sta come sospeso in una irrealtà che sconfigge il tempo . Lo
sguardo del Santo non è tanto diretto all’osservatore, quanto ad un
interlocutore al quale il Martire saprebbe sillabare parole di conforto.
L'indizio di tale, probabile colleganza sta nel rapporto diretto tra il Santo e
i fedeli rimessi ad una pietà che non li estrania perché l'altro muore dalla
parte della luce, allorché molti pur se vivi, continuano a percorrere il buio.
Dunque, quasi un affresco non di una scena crudele di una
lontana cronaca santificata dalla tradizione e dalla venerazione, ma di un
momento compositivo deferito alla nostra sensibile percezione, il cui nucleo si
spoglia della storia e adduce al presente pittorico che espone una verità
attraverso l'offerta di un corpo affinchè trionfi assieme alla fiamma.
Cesare Giuliani nasce a L'Aquila il 15.03.1944 vive e lavora
a Vasto .
Partecipa con i pittori aquilani fin dagli anni giovanili
alla vita artistica cittadina. Espone con successo in collettive e personali.
Ultime presenze: nel 2003 una mostra retrospettiva a
L'Aquila presso la sala Celestiniana di S. Maria di Collemaggio intitolata
Sacro e Profano; nel 2005 personale alla Sala Mattioli di Vasto.
Nel 2008 l 'artista
esegue una Pala "S. Giuseppe Lavoratore " per la chiesa della S.S.
Annunziata di Vasto; nello stesso anno partecipa al 41° Premio Vasto "Metamorfosi
del fantastico" L'Immagine Ritrovata.
Nel 2009 a
Villa Barbone di Viareggio partecipa alla mostra "Le Costellazioni, della
figura , dei paesaggio , della forma, della materia", organizzata dal
Comune di Viareggio e dall 'Associazione Caleidoscopio.
Nel 2010 presso il museo d'arte moderna " Vittoria
Colonna partecipa alla terza edizione “PescarArt 2010 "; lo stesso anno
partecipa al 42° Premio Vasto "Memoria e Creatività" i mille occhi
della Sfinge; nel 2011 inaugura una personale alla Mattioli di Vasto.
Nel 2012 è presente: alla quarta edizione di PescarArt
presso il museo d'arte “Vittoria Colonna” di Pescara, al 39° Premio Sulmona presieduto
da Vittorio Sgarbi, alla sesta Triennale d' Arte Sacra di Lecce e alla prima
edizione della Mostra di Arti Visive di Atri.
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