lunedì 19 novembre 2012

Reliquiario Giovanni Paolo II: ieri sera la testimonianza di Bonanni (CISL)

IL SEGRETARIO DELLA CISL BONANNI SOTTOLINEA L’AZIONE PASTORALE DI GIOVANNI PAOLO II NELL’AFFERMARE LA SOLIDARIETA’ DEI LAVORATORI
VIDEO http://www.youtube.com/watch?v=hiHpzacVBwM&feature=youtu.be
San Paolo: ieri sera Raffaele Bonanni (CISL) e signora,
con don Gianni, vicino al reliquario del Papa.
 Ha parlato con un tono di voce pacato e sereno Raffaele Bonanni, Segretario Generale della Cisl, venuto a Vasto, su
AMPIO SERVIZIO FOTOGRAFICO ALL'INTERNO
 
invito di don Gianni Sciorra, in occasione dell’esposizione della reliquia del sangue di Giovanni Paolo II. Ma la sua è stata una testimonianza efficace sul rapporto tra Papa Wojtyla e il mondo del lavoro. Bonanni ha fatto subito riferimento alla difficile situazione che sta vivendo il nostro Paese sul fronte del lavoro: disoccupazione, cassa integrazione, difficoltà dei giovani a trovare lavoro, per passare, poi, a delineare la grande figura di Giovanni Paolo II “anche lui lavoratore”, il Papa, ha aggiunto, che “mi ha accompagnato nella maturazione della fede e nel mio impegno sociale”.
Bonanni è passato, quindi, a ricordare alcuni importanti incontri personali col Papa e, soprattutto, ad approfondire la celebre enciclica “Laborem exercens”, che ha fissato alcuni capisaldi del pensiero ecclesiale sul lavoro. In particolare il principio che come persona l’uomo è il soggetto del lavoro, per cui il lavoro stesso deve servire innanzitutto alla realizzazione della sua umanità e alla creazione di una comunità di uomini liberi e solidali. Lo scopo di qualunque lavoro rimane sempre l’uomo e non il capitale.  “Ne segue – ha aggiunto Bonanni – che la persona umana non riesce, tuttavia, ad esprimere la sua dignità e a realizzarsi pienamente, quando è senza lavoro”.
Un altro punto richiamato dal segretario generale della CISL è stato quello sulla partecipazione dei lavoratori alle decisioni dell’impresa. L’enciclica di Giovanni Paolo II è chiara su questo tema: la solidarietà degli uomini del lavoro, anche tramite opportune associazioni, ha prodotto e produce una presa di coscienza più netta e più impegnativa circa i diritti dei lavoratori e la loro esigenza di una partecipazione alla gestione ed al controllo della produttività delle imprese.
Ma la vera azione del sindacato, ha sottolineato Bonanni, non può mai essere lotta di classe, né svolgersi contro qualcuno, deve invece essere indirizzata alla difesa della giustizia sociale. Ed ha concluso con queste incisive parole: “Credo che il mondo del lavoro e in particolare il sindacato deve molto a Giovanni Paolo II, perché tutti hanno avuto impulso dalla sua feconda azione pastorale”.

LUIGI MEDEA
servizio fotografico di Luigi Medea














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