domenica 11 novembre 2012

Quartiere in festa all’Incoronata in occasione della festa di San Martino


Questa sera alle ore 19 verrà celebrata una S. Messa, al termine della quale la comunità parrocchiale consegnerà un riconoscimento alla signora Anna Scopa, la nonnina centenaria residente nel quartiere dell’Incoronata.
Alle ore 20,30, nella sala parrocchiale, seguirà il concerto del Complesso Bandistico “S.Martino”, ed a seguire degustazione del vino e olio nuovo, con tanta musica e canti popolari.
L’origine di questa festa ha origini antiche, infatti, già nel 1544,
prima della costruzione del convento, esisteva una chiesetta, nell’omonima contrada dedicata a S. Martino.
Ma in questa data, tradizioni e folklore si mescolano alla festa religiosa.
Sin dai tempi della scuola ci hanno raccontato della vita di Martino, nato in Pannonia, l’attuale Ungheria, che arruolato nella cavalleria imperiale, mentre prestava servizio in Gallia, incontrò un povero viandante che tremava per il freddo. Senza esitazione si tolse il mantello, lo tagliò con la spada e gliene diede la metà.
E chi non ricorda la meravigliosa poesia di Giovanni Pascoli dedicata proprio a San Martino che recita: La nebbia a gl'irti colli / Piovigginando sale, / E sotto il maestrale / Urla e biancheggia il mar; / Ma per le vie del borgo / Dal ribollir de' tini / Va l'aspro odor de i vini / L'anime a rallegrar”. Poesia, tra l’altro, ripresa qualche anno fa da Fiorello, che l’ha musicata e portata al successo radiofonico.
Secondo un famoso modo di dire, a San Martino ogni mosto diventa vino e per questo che tradizionalmente in questi giorni si aprono le prime botti di vino e si assaggia il vino novello, magari accompagnato da buone castagne.
Un altro famoso detto è l’estate di San Martino, legato sempre alla sua storia, secondo la quale un giorno il clima rigido miracolosamente si riscaldò.
Per il suo atto di carità San Martino è patrono dei medicanti, per il mantello dei sarti; per la cinghia alla quale era appesa la sua spada, dei conciatori di pelli e dei lavoratori del cuoio. Per aver trasformato l’acqua in vino è patrono degli osti, dei fabbricanti di brocche, dei bevitori e degli ubriachi. E, infine, è anche patrono dei mariti traditi, probabilmente per la sua gelosia nei confronti della sorella. Ogni anno a San Valentino in Abruzzo Citeriore, in provincia di Pescara, si svolge la tradizionale Processione dei Cornuti. La festa prevede cortei burleschi e assaggi di vino novello. Al calar del sole, una processione di uomini sfila lungo le vie del paese tra schiamazzi, scherni, e allusioni all’infedeltà coniugale. Il corteo si apre con l’ultimo uomo sposato dell’anno precedente che consegna all’uomo che ha preso moglie più di recente un drappo di stoffa raffigurante due grandi corna di bue.

Lino Spadaccini

Nessun commento: