Questa sera alle ore 19 verrà celebrata una S. Messa, al
termine della quale la comunità parrocchiale consegnerà un riconoscimento alla
signora Anna Scopa, la nonnina centenaria residente nel
quartiere dell’Incoronata.
Alle ore 20,30, nella sala parrocchiale, seguirà il concerto
del Complesso Bandistico “S.Martino”, ed a seguire degustazione del vino e olio
nuovo, con tanta musica e canti popolari.
L’origine di questa festa ha origini antiche, infatti, già
nel 1544,
prima della costruzione del convento, esisteva una chiesetta, nell’omonima contrada dedicata a S. Martino.
prima della costruzione del convento, esisteva una chiesetta, nell’omonima contrada dedicata a S. Martino.
Ma in questa data, tradizioni e folklore si mescolano alla
festa religiosa.
Sin dai tempi della scuola ci hanno raccontato della vita di
Martino, nato in Pannonia, l’attuale Ungheria, che arruolato nella cavalleria
imperiale, mentre prestava servizio in Gallia, incontrò un povero viandante che
tremava per il freddo. Senza esitazione si tolse il mantello, lo tagliò con la
spada e gliene diede la metà.
E chi non ricorda la meravigliosa poesia di Giovanni Pascoli
dedicata proprio a San Martino che recita: “La nebbia a gl'irti colli / Piovigginando sale, / E sotto il maestrale / Urla e
biancheggia il mar; / Ma per le vie del borgo / Dal ribollir de' tini / Va
l'aspro odor de i vini / L'anime a rallegrar”. Poesia, tra l’altro, ripresa qualche anno fa da Fiorello, che l’ha
musicata e portata al successo radiofonico.
Secondo
un famoso modo di dire, a San Martino ogni mosto diventa vino e per questo che
tradizionalmente in questi giorni si aprono le prime botti di vino e si
assaggia il vino novello, magari accompagnato da buone castagne.
Un altro famoso detto è l’estate di San Martino, legato
sempre alla sua storia, secondo la quale un giorno il clima rigido
miracolosamente si riscaldò.
Per il suo atto di
carità San Martino è patrono dei
medicanti, per il mantello
dei sarti; per la cinghia alla quale era appesa la
sua spada, dei conciatori di pelli
e dei lavoratori del cuoio. Per
aver trasformato l’acqua in vino è patrono degli osti, dei
fabbricanti di brocche,
dei bevitori e degli ubriachi. E, infine, è anche patrono
dei mariti traditi, probabilmente per la sua gelosia nei confronti della
sorella. Ogni anno a San Valentino in Abruzzo Citeriore, in provincia di
Pescara, si svolge la tradizionale Processione dei Cornuti. La festa prevede
cortei burleschi e assaggi di vino novello. Al calar del sole, una processione
di uomini sfila lungo le vie del paese tra schiamazzi, scherni, e allusioni
all’infedeltà coniugale. Il corteo si apre con l’ultimo uomo sposato dell’anno
precedente che consegna all’uomo che ha preso moglie più di recente un drappo
di stoffa raffigurante due grandi corna di bue.
Lino Spadaccini
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