Inaugurazione stamattina dell'interessante mostra per il centenario della nascita di Don Felice Piccirilli organizzata dal il Centro Culturale Histonium ,in collaborazione con la Parrocchia di S. Giuseppe.
In una affollatissima Sala Mattioli a fare gli onori di casa i curatori della mostra Paolo Calvano e Beniamino Fiore. Nel
prendere la parola, Calvano ha sottolineato l'alto profilo delle figura di Don Felice "sempre a disposizione di bisognosi", il Vescovo Bruno Forte ha aggiunto che ha conosciuto don Felice attraverso i racconti degli altri sacerdoti e che ha apprezzato le grandi doti di questo testimone di Cristo e le sue numerose attività di solidarietà, il Sindaco Lapenna ha detto che è giusto per la città onorare la memoria di Don Felice e di voler organizzare una iniziativa ad hoc per la ricorrenza del centenario della nascita e di voler intestare una via al noto parroco della cattedrale.
Innumerevoli le iniziative documentate dalla mostra che nei venti grandi pannelli con numerosissime foto d'epoca ripercorre tutte le tappe della vocazione del sacerdote e della sua intensa attività pastorale e sociale.
Dal dopoguerra alla fine degli anni '60 tutto ruotava intorno alla Cattedrale e a don Felice. E questo è tutto ben documentato. L'unica cosa tenuta nascosta è il ruolo "politico" di don Felice. Nella mostra infatti non vi è traccia del sostegno del prete alla lista civica il Faro negli anni '60, costituita da dissidenti DC, con a capo Silvio Ciccarone, che poi vinse le elezioni e governò per alcuni anni la città assieme al PCI. Ormai è un fatto storico decantato, perchè non parlarne? Un vero peccato.
Ma al di là di questo aspetto - che comunque non è cosa di poco conto - la mostra merita di essere visitata per l'ampiezza della documentazione fotografica che i curatori sono riusciti a reperire coprendo tutte le iniziative pastorali e sociali di don Felice. Poi è una mostra che porta alle "radici": scorrendo nei vari pannelli possiamo osservare foto con migliaia di persone ancora viventi (parenti e amici), i nostri cari o altri conoscenti che non ci sono più. E' una mostra che ripercorre 20 anni di storia cittadina, dove ci capisce che se un prete vuole può raccogliere intorno a sè migliaia di persone e nello spirito del Vangelo diventare il loro pastore.
Tutti i pannelli con le foto sono stati pubblicati in un elegante catalogo in grande formato, disponibile presso la mostra, che ricordiamo,chiude il 2 dicembre.
Nicola D'Adamo
prendere la parola, Calvano ha sottolineato l'alto profilo delle figura di Don Felice "sempre a disposizione di bisognosi", il Vescovo Bruno Forte ha aggiunto che ha conosciuto don Felice attraverso i racconti degli altri sacerdoti e che ha apprezzato le grandi doti di questo testimone di Cristo e le sue numerose attività di solidarietà, il Sindaco Lapenna ha detto che è giusto per la città onorare la memoria di Don Felice e di voler organizzare una iniziativa ad hoc per la ricorrenza del centenario della nascita e di voler intestare una via al noto parroco della cattedrale.
Innumerevoli le iniziative documentate dalla mostra che nei venti grandi pannelli con numerosissime foto d'epoca ripercorre tutte le tappe della vocazione del sacerdote e della sua intensa attività pastorale e sociale.
Dal dopoguerra alla fine degli anni '60 tutto ruotava intorno alla Cattedrale e a don Felice. E questo è tutto ben documentato. L'unica cosa tenuta nascosta è il ruolo "politico" di don Felice. Nella mostra infatti non vi è traccia del sostegno del prete alla lista civica il Faro negli anni '60, costituita da dissidenti DC, con a capo Silvio Ciccarone, che poi vinse le elezioni e governò per alcuni anni la città assieme al PCI. Ormai è un fatto storico decantato, perchè non parlarne? Un vero peccato.
Ma al di là di questo aspetto - che comunque non è cosa di poco conto - la mostra merita di essere visitata per l'ampiezza della documentazione fotografica che i curatori sono riusciti a reperire coprendo tutte le iniziative pastorali e sociali di don Felice. Poi è una mostra che porta alle "radici": scorrendo nei vari pannelli possiamo osservare foto con migliaia di persone ancora viventi (parenti e amici), i nostri cari o altri conoscenti che non ci sono più. E' una mostra che ripercorre 20 anni di storia cittadina, dove ci capisce che se un prete vuole può raccogliere intorno a sè migliaia di persone e nello spirito del Vangelo diventare il loro pastore.
Tutti i pannelli con le foto sono stati pubblicati in un elegante catalogo in grande formato, disponibile presso la mostra, che ricordiamo,chiude il 2 dicembre.
Nicola D'Adamo
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