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Arazzo della battaglia di Pavia. Manifattura di Bruxelles Lana, seta, argento e oro Napoli. Museo di Capodimonte Collocazione: Sala 62 Secondo Piano |
Che
fine ha fatto l’allestimento delle selle dei d’Avalos?
La
data d’inaugurazione della sala destinata ad ospitare le selle da parata dei
Marchesi del Vasto, al piano nobile di Palazzo d’Avalos, era stata inserita nel
calendario estivo per il 30 luglio scorso. Dopo pochi giorni, con un comunicato
stampa, veniva annunciata l’imminente apertura del nuovo allestimento per metà
agosto. “Per l’occasione”, si leggeva
nel
comunicato, “la Soprintendenza ai Beni Storico Artistici ha realizzato delle nuove teche con una suggestiva riproduzione su vetro di alcune scene tratte dagli arazzi conservati presso il Museo di Capodimonte dedicati alla Battaglia di Pavia (1525), uno dei momenti decisivi delle guerre per il dominio della penisola italiana che videro fronteggiarsi Francesco I di Valois re di Francia e l’ Imperatore Carlo I d’Asburgo e prevalere le truppe imperiali. In un particolare, icona del nuovo allestimento, compare anche il Marchese del Vasto che nello scontro ebbe un ruolo strategico di primo piano, riconoscibile dalle iscrizioni che compaiono sui finimenti del cavallo”.
comunicato, “la Soprintendenza ai Beni Storico Artistici ha realizzato delle nuove teche con una suggestiva riproduzione su vetro di alcune scene tratte dagli arazzi conservati presso il Museo di Capodimonte dedicati alla Battaglia di Pavia (1525), uno dei momenti decisivi delle guerre per il dominio della penisola italiana che videro fronteggiarsi Francesco I di Valois re di Francia e l’ Imperatore Carlo I d’Asburgo e prevalere le truppe imperiali. In un particolare, icona del nuovo allestimento, compare anche il Marchese del Vasto che nello scontro ebbe un ruolo strategico di primo piano, riconoscibile dalle iscrizioni che compaiono sui finimenti del cavallo”.
In
alcuni incontri pubblici, lo stesso sindaco, Luciano Lapenna, annunciò
l’imminente inaugurazione, ma ad oggi, dopo oltre tre mesi, sembra essere
caduto tutto nel dimenticatoio.
Sarebbe
interessante conoscere i motivi di questo ritardo e se è già stata fissata una
nuova data per poter finalmente vedere questo nuovo allestimento, che si
preannuncia piuttosto interessante, volto alla riscoperta del ricco patrimonio,
in parte ancora sconosciuto al pubblico, custodito nei
meandri di Palazzo d’Avalos o in chissà quale altro scantinato.
Lino
Spadaccini
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