Attivista della DC e collaboratore dello statista per oltre 30
anni. Celeberrimo rimane il suo “Evviva don Peppino” gridato in tutte le
manifestazioni.
E’ da poco in libreria - e
verrà presentato anche a Vasto - “Giuseppe
Spataro - Tra popolarismo e democrazia cristiana” scritto Prof. Stefano Trinchese, Preside
della Facoltà di Lettere e Filosofia della d’Annunzio, un libro in cui si
ricolloca nella sua giusta dimensione la figura di don Peppino, la sua statura
di uomo politico e di statista di primario rilievo nazionale.
Per capire come era la DC di Spataro a Vasto, vogliamo ricordare in
questa occasione la figura di uno degli
attivisti più popolari nel dopoguerra, Alessandro Borrelli, da tutti conosciuto
come ” Masanille”, uomo di popolo e capopopolo, molto vicino al sen. Spataro per oltre 30 anni. Anzi più
volte donna Letizia, moglie dello statista, ha detto che Alessandro era come
un figlio.
un figlio.
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Anni '50, Borrelli in prima fila ( a destra) con Spataro e altre autorità |
Borrelli era nato a Vasto
nel 1920, ma appena finita la guerra, si interessò subito alla politica. Fu tra
i primi, a 24 anni, a
frequentare la sezione DC appena costituita (28 giugno 1944) con segretario Carmine
Ragni.
Nel luglio 1946, già
accanito sostenitore della DC, si trovò
in mezzo a quella gigantesca rissa tra democristiani e comunisti davanti la sezione
DC a Palazzo d’Avalos, dove furono sparati anche colpi di arma da fuoco che ferirono seriamente alla gamba una povera
ragazza DC, Anna Marinucci che morì dopo 20 giorni per cancrena all’arto
ferito.
“Masanille”, dinamico e
simpatico trascinatore di popolo, si mise a totale disposizione del partito e
di Giuseppe Spataro, il quale contraccambiò con una sincera amicizia per tutta
la vita. Borrelli da allora divenne l’uomo di fiducia di Spataro a Vasto, il
tuttofare, quello che gli risolveva problemi di ogni genere. E ciò durò fino alla morte di “don Peppino”.
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Anni '50 festa di carnevale: da sinistra Borrelli con la moglie Antonia, il sindaco Ritucci Chinni, a lato la signora Sina Petroro |
Al fidanzamento
Alessandro, tra il serio e il faceto,
avvertì subito la futura moglie
Antonia Ragni : “Guarda che ci sta prima Spataro e poi tu!”. Ed era
proprio così: al punto che alla nascita del primo figlio Nicola (1959), lasciò
la moglie con le prime doglie – “tanto ci vuole tempo”, disse - per seguire Spataro in una manifestazione al
Porto di Punta Penna. Fu avvertito del lieto evento dal marito dell’ostetrica che
si recò al porto con un po’ di ritardo e vedendolo gli disse: “Ma che fai
qua,vai a casa che è nato tuo figlio!”
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Manifestazione a Punta Penna, Borrelli "al lavoro" in primo piano. Dietro, il prima fila il sindaco Florindo Ritucci Chinni |
Borrelli aveva la Dc nel sangue: fu l’animatore
più verace di tutte le iniziative del partito, quello che invitava la gente ai
comizi, cercando di riempire ogni volta piazze e sale. Era quello che faceva
scattare il primo applauso ai comizi con il famoso motto “Evviva don Peppino!”,
gridato a tutta voce.
Ogni volta che Spataro
tornava a Vasto Alessandro organizzava tutto nei minimi dettagli. E si metteva
a disposizione per tutte quelle piccole necessità di cui anche un importante
politico ha bisogno.
Il lavoro principale si
faceva durante la campagna elettorale. Masanille girava “casa casa”, come
altri, a chiedere voti per Spataro, specialmente nelle zone di periferia; oppure accompagnava don Peppino negli incontri organizzati dal partito a
Vasto o nel circondario. E poi spesso lo invitava a pranzo a casa sua per un
momento di relax sulla sua poltrona,
tanto il rapporto era intimo. Stiamo parlando di anni ’50 e ‘60. Alcune volte se c’erano alti funzionari del
ministero o sottosegretari, Alessandro invitava anche quelli. Sembra che molti
di costoro hanno imparato a gustare il brodetto alla vastese proprio a casa di
Masanille!
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Simpatizzanti DC, al centro in alto Spataro, più in basso Borrelli |
Un episodio rimasto nella
memoria di molti è una sorta di “ingresso trionfale” di Spataro da Porta Nuova
fino alla sezione a Palazzo d’Avalos, dopo uno dei successi politici dei primi anni della Repubblica. Corso
Palizzi in festa, tanta gente, tante bandiere, addirittura coperte alle
finestre, e un imbarazzato Spataro –
così schivo e riservato - portato in
braccio da Masanille e altri attivisti fino alla sezione DC!
Gli anni dell’immediato
dopoguerra furono anni molto difficili, senza lavoro, con centinaia di famiglie
vastesi che hanno preso la via dell’ Australia. Spataro fu più volte ministro,
assumendo incarichi in importanti dicasteri.
A lui si rivolgevano migliaia di persone
per trovare una occupazione stabile. E Spataro operava su due fronti:
creando posti di lavoro qui in zona – fu lui l’artefice della rinascita
dell’Abruzzo, da noi fu avviata la
SIV (1962), poco dopo la Marelli – oppure cercando di collocare i vastesi
in amministrazioni dello stato. Senza forzare le procedure del tempo,
moltissimi vastesi furono assunti alle Poste in
quel periodo. Lo stesso Borrelli fu per tutta la vita dipendente della
sezione Guardiafili di Vasto Marina.
A volte, molte persone
vedendo Masanille molto vicino a Spataro gli chiedevano se poteva intervenire
presso il senatore. Cosa che Borrelli volentieri faceva. A volte con successo,
a volte no.
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A sinistra Borrelli, giovanissimo a fianco a Spataro durante un battesimo in cattedrale celebrato da don Felice Piccirilli |
Questi sono stati anni
caratterizzati da profonde trasformazioni di ordine economico, sociale e
culturale, anni in cui dare una mano alla rielezione di un politico come
Spataro significava assicurare a Vasto (ed
all’Abruzzo intero) un autorevole punto di riferimento “nella sede in cui si
prendevano le decisioni importanti”. In questo,
anche una figura del popolo come Alessandro Borrelli, un semplice
iscritto al partito, ha dato il suo fondamentale contributo.
Il senatore Spataro è
venuto a mancare il 30 gennaio 1979, Alessandro Borrelli il 28 gennaio 2003.
Due giorni vicini dello stesso mese: il destino ha voluto tenerli vicini anche nelle ricorrenze!
Nicola D’Adamo
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