Allestita una
Galleria del maestro Fabio De Poli nella
Sala Mattioli di Vasto dal titolo “Venti anni con Vasto” Curatore Nicola Cucinieri
1 SETTEMBRE - 23 SETTEMBRE
Nel suono del
silenzio vieni accolto nella saletta Mattioli dove sono esposti i lavori di
Fabio De Poli.
Una Galleria come
dice il titolo, che
un po ripercorre le tappe del rapporto tra il maestro e la
città nell’arco temporale di un ventennio. Forti sono i colori di De Poli, messi
su tela, su carta, su legno. La creazione pittorica, viene resa evidente dalle
sue opere: facce deformate, simbolo anticipatore di una società atomizzata e frammentata, che riproducono
le inquietitudini e gli stati d’animo che continua a interrogarci e che
interroga.
Le figure e i
personaggi di De Poli sono reali e nel contempo fantastici, mai immobili, si
muovono e muovono l’osservatore che sembra partecipare lo svolgimento artistico
nell’istante della sua genesi. De Poli: una ricerca sempre aperta se solo
osserviamo i tre lavori su Robespierre le cui inquietitudini ci angosciano e ci
sollevano, sollecitando l’istinto alla giustizia e al diritto umano. Questa è
l’arte che ci parla, si immerge e vive nelle cose quotidiane, spingendoci
all’azione. Un’arte contemporanea che segue il filo della storia nel suo
sviluppo contraddittorio, che vola nel silenzio e nel sogno come le figure di
auto d’epoca stile anni trenta, le armonie melodiche della musica jazz, come la
installazione in parete del pianista e del pianoforte, - omaggio a Gershwin - ,
quel violino dimezzato e interrotto alla Braque che ci guarda, come le teste
influenzate da Bacon. Il percorso, il ciclo non si interrompe di De Poli artista
con questa sua presenza a Vasto, con la sua gioiosa illustrazione, con i suoni
e i colori che ci avvolgono. L’allestimento di De Poli a Vasto ci offre non
solo un ricordo e una azione dei suoi rapporti con la citta’ compiuti di senso,
ma una ricerca complessa e originale, una contemporaneità derivata dai filtri
della sensibilità delle diverse epoche artistiche.
Vasto 6 settembre
2012 il Cineocchio
Nessun commento:
Posta un commento