lunedì 29 novembre 2021

Il vastese Emanuele Pietrocola (1847-1899) importante tipografo a Napoli

Forse non molti sanno che uno dei più importanti tipografici napoletani di fine Ottocento era un vastese: Emanuele Pietrocola (1847-1899).
Figlio di Stanislao e nipote del famoso miniaturista Floriano e del dottore Giuseppe, su Emanuele Pietrocola in realtà non si hanno molte notizie. Quello che sappiamo è che nel 1870 era ancora a Vasto dove riceveva gli abbonamenti per la Nuova Antologia di scienze, lettere ed arti. Probabilmente intorno al 1880 si trasferì a Napoli, città con maggiori opportunità di lavoro, e nel 1885 rilevò la “Tipografia editoriale dell’indicatore generale del commercio”, sita nella strada Cisterna dell’olio, 44.
Proprio nel 1885 diede vita alla Biblioteca Popolare, una serie di 35 volumetti di piccolo formato, con cadenza settimanale, di facile lettura ed accessibile alle masse, scritti da
autorevoli saggisti sugli argomenti più disparati: Gli Antropofagi, I vulcani, Il bramanismo, L'invenzione della stampa, La schiavitù, La Terra, Nani e giganti, La Giovine Italia, I terremoti, Il Sole, Spiritismo, I viaggi al Polo Nord, La rivoluzione francese, Le razze umane, Il giuoco del lotto ed ancora altri.
Nel 1886 pubblicò l’interessante saggio del vastese Luigi Manzi dal titolo Le crisi agrarie e commerciali presso i Romani, ma quello che è più interessante è che la città di riferimento della  tipografia non è Napoli bensì Vasto. Altri esempi interessanti, sempre pubblicati nella sua città natale, sono i due volumi di Vincenzo De Lucia, Saggio filosofico e L’Hegel in Italia, entrambi stampati nel 1888.
Il Pietrocola si specializzò soprattutto sulla pubblicazione di libri giuridici, ma il volume più rappresentativo e più caro ai vastesi, è senz’altro la Guida alle preparazioni anatomiche (1889) dell’illustre medico Francesco Laccetti.
Negli ultimi anni di vita il tipografo non doveva passarsela molto bene, come dimostrate da alcune moratorie accordategli per salvare l’azienda, l’ultima delle quali arrivata proprio qualche giorno prima della sua morte.
 “Avvilito da un male, che da un pezzo l’aveva colpito, il povero Emanuele, come noi lo chiamavamo e come lo chiamavano tutti gli amici, vedeva logorare di giorno in giorno se stesso, e tra il dubbio e il dolore si trascinava in una continua alternativa di momentanei sollievi e di ricadute, che lo prostravano oltre ogni dire”. Con queste parole il periodico Istonio, diretto da Emilio Monacelli, ne annunciava la morte. Una morte prematura avvenuta a soli 52 anni, che ha portato via un uomo amato da tutti per la sua giovialità e vivacità. “Ed ora il povero Emanuele è morto”, si legge ancora sull’Istonio, “è morto a Napoli, dove da molti anni aveva fissato la sua dimora a capo di un accreditatissimo stabilimento tipografico; ma anche lontano dalla città nativa egli si sentiva sempre ligato, fortemente ligato a Vasto ed a’ vastesi, e per gli amici, ne’ momenti lieti o dolorosi, ebbe sempre un pensiero, e la folla de’ ricordi non lo abbandonò mai”.
Morto scapolo, la stamperia venne rilevata da P.A. Molina, che continuò per molti anni l’opera del tipografo vastese, mantenendone anche l’autorevole nome: “Tip. E.Pietrocola successore P.A.Molina”.
Lino Spadaccini




2 commenti:

Giorgio Pietrocola ha detto...

Interessante articolo. Posso aggiungere che la madre di Emanuele fu Rosa Codagnone nata a Vasto il 20.9.1827 come risulta dalla gazzetta ufficiale del regno d'Italia 1868 n.331 (pubblicata su internet) che alla vedova di Stanislao assegna una pensione.

Giorgio Pietrocola ha detto...

Sono passati due anni dal mio precedente commento e nel frattempo ho scoperto molto altro. Rosa Codagnone era la figlia di Angela Miscione e di Vitaliano Codagnone che fu sindaco di Vasto nel periodo immediatamente precedente l'unità d'Italia. Ma non mi sono fermato qui grazie a Luigi Marchesani e alla sua storia di Vasto. A pag 399 ho trovato una biografia di Vincenzo Codagnone 1754-1815 padre di Vitaliano.
Non so a quanti possa interessare ma ho deciso di condividere la piccola scoperta trovata per amore di conoscenza e gusto della ricerca.