di MICHELE MOLINO
Una ricetta secolare legata alla tradizione contadina sansalvese
Il pomodoro (pammadòre)
è il re della cucina, dell’orto e dell’estate
. E’ uno degli ingredienti principali, originario delle regioni basse delle
Ande.Bisogna scegliere i più maturi, perché contengono una
quantità di betacarotene 4 volte
maggiore rispetto ai verdi.
Mangiare i pomodori
conditi con abbondante olio extravergine
di oliva, così il licopene viene assorbito meglio.
Nel licopene sono stati riscontrati poteri protettivi nei
confronti del tumore alla prostata.
Un piatto di pasta al
sugo di pomodoro può diventare “simbolo”
di lotta all’infarto, come una bruschetta, una salsa ristretta, un San Marzano,
spaccato a metà e condito, un Pachino mandato giù con una mozzarellina.
Abbiamo scoperto che le famiglie sansalvesi hanno il primato
per il consumo di pomodori.
Gli scaffali delle loro cantine sono pieni di bottiglie di pomodori.
Ai Salvanesi, i pomodori piacciono in tutte la “salse”, ma
impazziscono quando si trovano davanti un piatto di pammadòr’anzalate.
A prima vista “le
pammador’anzalàte sembra un “piatto” molto semplice da preparare, invece è una vera ghiottoneria d’arte.
Ecco un’antica e semplice ricetta legata alla tradizione
contadina salvanese: ” Sbucciare i pomodori, tagliare a fettine. Inserire gli
ingredienti: tre o quattro foglioline di basilico sbriciolate con la punta
delle dita, uno spicchio d’aglio triturato, un peperone rosso còrne de cràpe, una foglia di prezzemolo, un
pizzico di origano (pelàije), un po’ di peperoncino piccante, sale.
Mescolare bene insieme e mettere in frigo per mezz’ora.
Appena tolto la casseruola dal frigorifero, bisogna aggiungere
olio extravergine d’oliva e un cucchiaio d’acqua.
Le pammadòr’anzalàte
è pronta per essere servita a tavola
Il tutto va accompagnato da pane casareccio e da un vino
rosato.
Provate questa ricetta fantastica e vedrete che rimarrete colpiti
dall’ottimo sapore!
1 commento:
io so che la pianta dei pomodori appartiene ad una famiglia di piante velenose.Infatti pare che rimase relegata per secoli come pianta ornamentale nei giardini botanici di mezza europa.Poi con la rivoluzione francese del 1789 inizio' il consumo.Un condannato a morte fece da cavia con la promessa che se non moriva per gli effetti tossici dell'ortaggio avrebbe avuta salva la vita.Da li iniziarono a diffondersi in tutta europa le varieta' ed e' in Italia che grazie al clima questa pianta divento' ed e' attualmente la regina della cucina mediterranea.
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