Luciano Paolo Marchionno segretario ANAAO |
Caro sig.Nicola nell’assumere, pro tempore, la carica di
segretario Aziendale dell’ANAAO, il sindacato più rappresentativo dei medici a
livello provinciale, regionale e nazionale ho posto la “questione dei nuovi
ospedali” ai miei colleghi della Provincia di Chieti.
Sono riuscito, con le difficoltà che puoi immaginare, ad
organizzare a Lanciano un Convegno su questi argomenti, nel Dicembre 2011,
CONVINCENDO il Presidente Chiodi, l’allora Commissario dr.ssa Baraldi, ad
accettare un confronto, democratico, con i Sindaci di Lanciano e Vasto per
capire “che fare”.
Non suscita
molto entusiasmo “vedere la realtà” di una
Regione che avendo 1 milione di Abitanti in passato ha “prodotto PIL” con 35
Ospedali, con grande merito di chi pensava di fare il “bene
comune”.
Oggi le considerazioni che leggo sulla rassegna stampa della
mia ASL, e che tu fai, dovrebbero far riflettere.
Chi dovrebbe riflettere ?
Nel comunicato che ti invio (VEDI SOTTO) a seguito “dell’incendio
all’ospedale di Lanciano”, nella parte finale si dichiara l’impegno a “fare un
referendum” tra i medici della nostra Provincia…. Che risulterà complicato da
organizzare.
Se potessi immaginare che le soluzioni che tu auspichi
potessero contribuire a…….. “convincere la Honda” a non licenziare in Abruzzo
sarebbe, anche questa una funzione di un sindacato dei medici così distante dai
problemi che la “recessione economica” sta portando alla luce nella nostra
“magnifica Regione”.
Sognare ospedali/e nuovi e sicuri a sostegno del ”
Parco dei Trabocchi” (nascerà mai?), dell’area industriale della nostra
Provincia, a beneficio dei nostri concittadini è un dovere che
accomuna.
Vediamo che si può fare.
Approfitto per inviarti anche delle riflessioni sulla scarsa
attitudine di chi “comanda” ad saper evitare inutili disagi alle …..nonne di
Raccaspinalveti. ( VEDI SOTTO Secondo Comunicato)
Ciao ciao.
Dott.L.P.Marchionno
Segretario Aziendale ANAAO ASL2 Abruzzo.
Buona Domenica
ADESSO
BASTA RINVIARE LE SCELTE NECESSARIE PER AVERE
NELLA PROVINCIA DI CHIETI OSPEDALI
CHE NON METTANO
A RISCHIO LA VITA DEI RICOVERATI E DEGLI OPERATORI
Con molta pazienza e con spirito di
servizio, la segreteria dell’ANAAO della ASL Lanciano-Vasto-Chieti ha posto
come strategica, per un’ efficacia erogazione dei servizi sanitari, la
realizzazione di Presidi Ospedalieri Nuovi.
La scelta del sindacato dei medici
più rappresentativo a livello provinciale, regionale e nazionale si è tradotta
in iniziative finalizzate a realizzare le aspettative del nostro territorio per
una sanità efficace ma anche per Presidi Ospedalieri sicuri.
L’impegno dell’ANAAO si è
inizialmente tradotto nell’allestimento di un convegno a Lanciano, nel Dicembre
2011, per creare un clima costruttivo e di confronto tra Il Governo Regionale,
il Commissario Straordinario per il Piano di Rientro e le Amministrazioni
Locali interessate alla realizzazione di nuovi
Ospedali.
Purtroppo il clima di civile
confronto e di approfondimenti necessari, per scelte così importanti per le
nostre comunità, non ha prodotto una sintesi coerente di un progetto condiviso,
sottovalutando la gravità dello stato di sicurezza dell’Ospedale di Lanciano
che invece richiedeva.
Facciamo
appello ai Commissari Chiodi e Zuccatelli a ricomporre un quadro istituzionale,
con il sostegno del Governo e di tutte le Amministrazioni Locali, per divenire
a soluzioni tali da non mortificare progetti e indicazioni utili prospettate
dai Comuni della Provincia di Chieti.
L’ANAAO si impegnerà, cercando l’aiuto e il
contributo di tutte le altre sigle sindacali mediche e del comparto sanitario,
a promuovere un referendum tra il personale sanitario che sappia suggerire il
numero e la tipologia dei Presidi Ospedalieri indispensabili nella provincia di
Chieti per una moderna e sicura sanità pubblica.
DISAGI ALLE NONNINE DI ROCCASPINALVETI...
ADESSO CHE LA BARALDI NON C’E’ PIU’ FACCIAMO AFFIDAMENTO NEI
MASCHIETTI CHIODI E ZUCCATELLI
Sapevamo che
l’Abruzzo non è la Svezia
o la Francia
ma nelle proposte di “genere”, del personale
femminile impegnato a proporre o organizzare politiche sanitarie a tutela dei
cittadini, speravamo di essere almeno al livello della Spagna o della Grecia.
Nella valutazione
del perché nella nostra Regione le indicazioni fornite per l’abbattimento delle
liste di attesa fossero così inefficaci ci siamo imbattuti nell’interpretazione
della “donna-funzionario”, dr.ssa Maria Crocco, che sostiene, non da adesso,
che pur in presenza di fondi destinati allo scopo, non è possibile incrementare
la produttività dei nostri servizi ambulatoriali pubblici se questo comporta
incremento di reddito/costo del personale impegnato.
In questa
interpretazione “personale” degli obblighi di legge derivanti dal Piano di
Rientro, che sono in netto contrasto con le indicazioni della Conferenza
Stato-Regioni che danno indicazioni opposte, la Dr.ssa Crocco si
appoggerebbe anche al parere “illuminato” dell’Advisor Kpmg che sapevamo
offrisse consulenze solo sull’andamento tendenziale del Bilancio della Sanità,
ma non opinioni, anche, sulla sospensione della contrattazione aziendale o
regionale.
Non si possono
erogare prestazioni aggiuntive nei nostri ospedali, distretti, ambulatori
pubblici, perché è il “Tavolo Massicci che lo impone”
L’Advisor Kpmg
supporta l’interpretazione di “genere” della Crocco, che ha determinato il
riversamento di questi fondi per l’abbattimento delle liste di attesa, da parte
di tutti i D.G., verso investimenti, essenzialmente, di nuove apparecchiature e
di nuovi contratti con le strutture private accreditate come “magistralmente”
spiegato dal Prof.Varrassi , appunto, Direttore Generale di Teramo.
Ora che il “Tavolo
Massicci” possa risultare ostico, ci viene raccontato da tanti, ma dubito che
l’incremento di spesa per “Beni e Servizi” non risulti altrettanto monitorato/sotto-
osservazione come la spesa per il
personale, e quindi tutto questo ci
appare come un “falso ideologico” o
della Kpmg o della Crocco o di entrambi.
Del resto qui stiamo
parlando del perché una “nonnina” da Roccaspinalveti debba recarsi a Chieti,a 102 km di distanza dalla sua
residenza, per l’esecuzione di una semplice prestazione ambulatoriale, che
avrebbe potuto ottenere a Lanciano, 64
km ; a Casoli, 52 km ; a Vasto,
45 km ;
ad Atessa, 37 km ; a Gissi, 23 km se proprio non si può
ottenere un ecodoppler recandosi solo in Ospedale, con prenotazione CUP.
Si sta assistendo,
con le attuali indicazioni fornite ai CUP, siano di Asl o Regionali
(esistono?), a questi risultati irrazionali, che sono fonte di difficoltà anche
per chi accompagna questi cittadini in “gita CUP”, pur di non contrattare con i Sindacati medici
e non, prestazioni aggiuntive.
E’ evidente che la
signora Crocco non dispone di una lettura di “genere svedese”, dove la
prossimità e la territorialità sono tra i primi requisiti di accesso alle
prestazioni sanitarie di quella Nazione-Civile e gli atti amministrativi che si
promulgano o si “condizionano” debbono raggiungere questi risultati, nella
realtà dell’assistenza erogata, e non nelle “fantasie oniriche delle funzionarie della Sanità”.
Non credo che a
“Massicci” faccia piacere sapere che le “sue prescrizioni” in termini di
efficienza e di umanizzazione della Sanità Abruzzese stanno producendo questi risultati,
determinando “disagi inutili” a molti
pazienti anziani o in generale a chi si rivolge alla prenotazione CUP.
Purtroppo anche la Dr.ssa Silvia
Cavalli, Direttore Amministrativo della nostra ASL2, pur rappresentando, come
donna, il fenotipo “svedese”, ha abdicato a questa vocazione di saper
proporre soluzioni “di genere nordico”.
E’ probabile che la
dr.ssa Cavalli non sappia che per raggiungere Chieti da Roccaspinalveti si impiega , mediamente, 1 h e 40 min. di macchina e
forse sarà stato l’impegno a svolgere il proprio mandato di Direttore
Amministrativo, lontano da casa, che la porta
a sottovalutare gli effetti di una non
coerente utilizzazione dei fondi “liste di attesa”.
Ma mentre per la
dr.ssa non sono previste soluzioni da Accordi Stato-Regioni per i cittadini ci
sarebbe una convenienza di “sistema” a trovare soluzioni diverse da quelle
imposte dalla Dr.ssa Crocco ed accettate
dalla Dr.ssa Cavalli senza sostenere
“…..i fondi sono miei e me li gestisco io”.
Da una “Bocconiana”,
nel confronto con la “Non-bocconiana” Dr.ssa Crocco, si potevano argomentare soluzioni diverse da quelle consigliate ed
adottate per esempio documentando di quanto è il “ consumo di reddito
famigliare”, incrementato, a paziente/prestazione da queste politiche di “non
abbattimento” delle liste di attesa.
Si poteva calcolare,
nella Provincia di Chieti, ma anche in Abruzzo, di quant’è “l’incremento del costo del lavoro” per
assentarsi dai luoghi di produzione pubblici o privati, quanto è il tempo
sottratto “ alle proprie attività femminili” per accompagnare, in luoghi
distanti dalla propria residenza, famigliari o amici per eseguire semplici o
complesse prestazioni sanitarie.
L’intelligenza di
genere non ha saputo analizzare i
provvedimenti dell’Assessorato alla Salute, valutando gli atti amministrativi,
appunto, con un’ottica al femminile come
regolarmente avviene in tutti i paesi europei.
Questa epidemia di
“scarsa sensibilità” viene giudicata, anche in altri contesti dell’attività
pubblica, come il modo di agire dell’Alta Burocrazia ormai “governante in
proprio”. Ci si “inventano interpretazioni legislative” senza saperne valutare i risultati, a volte
CATASTROFICI, sulla quotidianità delle persone.
Peccato doversi appellare
alle responsabilità di supervisione dei due “maschi”, Presidente Chiodi
e dott. Giuseppe Zuccatelli , ma non abbiamo alternative.
Se la dr.ssa.Baraldi
fosse rimasta a lavorare in Abruzzo ci
saremmo rivolti alla “sua intelligenza di genere”, per correggere atti
amministrativi, delle burocrazie-femminili dell’Assessorato e della ASL di
Lanciano-Vasto-Chieti , emanati in difformità degli obiettivi dati
dalla Conferenza Stato-Regioni di contenimento delle Liste di Attesa.
Il Segretario Aziendale ANAAO ASL2 Abruzzo
Dott.L.P.Marchionno
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