Si è già chiusa l’avventura in terra
russa di Giuseppe Soria e della nazionale di Beach soccer impegnata nella qualificazione
ai mondiali di Tahiti 2013. Dopo aver dominato il girone ed alimentato i sogni
di tanti appassionati, gli azzurri sono stati eliminati negli ottavi dalla
Spagna, che, dopo
quella di Kyev, ci ha regalato ancora una doccia fredda in
quel di Mosca. Peraltro bisogna ammettere che le Furie rosse hanno dominato
l’incontro e strameritato di vincere inanellando prodezze una dietro l’altra
dinanzi ad una difesa poco attenta e “distaccata” dagli uomini in camiseta
blanca (per l’occasione). Il risultato finale di
6 a 2 non pare affatto bugiardo
di fronte alla mole di gioco ed alla precisione degli iberici. Una prestazione sottotono quella messa in
campo dai ragazzi di Massimiliano Esposito che ha fatto venire in mente recenti
analogie, con i soli Soria, apparso alquanto amareggiato a fine partita,
Leghissa e pochi altri a lottare con grinta fino alla fine, anche se la squadra
è sembrata fin da subito a corto di schemi e di testa. Eppure il match aveva
preso la piega giusta con il goal di Corosiniti che portava in vantaggio gli
azzurri, ma che, alla fine, è sembrata quasi la miccia che ha acceso la Spagna, da allora assoluta
padrona del campo, del gioco e della qualificazione. Dopo anni in cui il beach
soccer nostrano è stato sempre presente nelle fasi finali dei tornei più
importanti, la compagine tricolore resta fuori dal torneo continentale e dai mondiali
e già si parla di squadra da rifondare in un momento in cui le squadre del
nostro campionato sono infarcite a tal punto di stranieri che pare difficile
finanche trovare delle alternative.
Luigi Spadaccini
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