Pro Vasto,
Le firme sono 755, raccolte in
pochissimi giorni dai tifosi biancorossi che non si arrendono all'idea di non
avere più il calcio in città. Questi appassionati hanno consegnato le firme al
sindaco perché si attivi, con il suo assessore allo sport Vincenzo Sputore,
affinché la
tifoseria vastese, umiliata dalle vicende societarie che hanno
cancellato
“L'unica strada percorribile, escludendo il Vasto Marina che non mi sembra
abbia mai manifestato l'intenzione di aprirsi, magari anche a ragione, ad un
discorso diverso, più coinvolgente e di prospettiva, è al momento la creazione
di una società più articolata che si generi dalla San Paolo. E' del tutto
evidente che un'operazione del genere debba trovare la piena condivisione degli
attuali vertici dirigenti della San Paolo, squadra che milita nel campionato di
prima categoria. Leggendo la stampa, ho colto che un interesse di fondo c'è. L'idea
di Prospero non era male, ovvero creare dalla base, dai tifosi, una forza
propulsiva capace di trascinare forze nuove in un discorso calcistico di
prospettiva. La San Paolo
potrebbe essere la società giusta e la sottoscrizione dei tifosi potrebbe
essere la certificazione che una operazione del genere potrebbe concludersi
positivamente. Una domanda di ripescaggio in Promozione con il relativo cambio
di denominazione sociale, magari pensando alla Pro Vasto con la data di nascita
del calcio in città, ovvero 1902, non sarebbe proprio male. E qui entra in
gioco l'amministrazione comunale. Come? Intanto agevolando questa iniziativa,
garantendo alla società l'utilizzo dello stadio Aragona in modo che la
struttura possa essere gestita non più dal Comune ma dalla stessa società, da
riconoscere come prima squadra calcistica della città. Due: trovarle uno
sponsor. In un momento di crisi, mi sembra già di sentire la riposta del
sindaco ai tifosi che gli chiedono un contributo per la squadra: “Il Comune non
ha soldi!”. I tifosi, però, dovrebbero subito replicare: “Non ha soldi, ma può
impegnarsi a trovarli! Non quelli in bilancio, ma attraverso il dialogo con le
forze economiche del territorio che dal territorio prendono e al territorio
potrebbero restituire. Non dimentichiamo, inoltre, che c'è sempre la
possibilità di procedere ad un bando di gara per l'utilizzo dello stadio per
iniziative anche extra calcistiche e per la gestione della pubblicità esterna
allo stadio (vedasi PalaBCC). Terzo: Intervenendo politicamente, visto il
blasone dei gloriosi colori biancorossi, nei confronti dei vertici federali per
il ripescaggio in Promozione. E nessuno dica che queste piccole cose non
possono essere fatte da un sindaco o dal suo assessore allo sport. E' il
momento di buttare via la maschera. I tifosi biancorossi hanno gioito per la
serie A del Pescara, non altrettanto per la serie B del Lanciano. Stupido
campanilismo? Può darsi, ma vedere quelle scene di giubilo a Lanciano ed avere
la certezza che anche il prossimo anno i tifosi della Pro Vasto non avranno
nulla di che tifare, l'orgoglio, la storia e l'antica tradizione del popolo
biancorosso sono stati messi a dura prova. E non basterà neppure accontentarsi
di tifare Pescara in A. Dovrebbe essere sufficiente questa motivazione, al di
là di chi ama o meno il gioco del calcio, per scuotere l'amministrazione
comunale ed i nostri operatori economici. I tifosi la loro parte la faranno
sempre, come al solito. Ma ci vuole chi prenda in mano questo progetto e lo
faccia decollare”.
Vasto,
lì 16.6.2012
Nicola Del Prete
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