domenica 17 giugno 2012

Nuova Pro Vasto: Del Prete suggerisce al Sindaco e a Sputore cosa fare per ricostituire la società


Pro Vasto, la Promozione in tre mosse. Consegnate al Sindaco una raccolta firme. Ma c'è una scadenza: prendere una decisione entro il 25 giugno.
Le firme sono 755, raccolte in pochissimi giorni dai tifosi biancorossi che non si arrendono all'idea di non avere più il calcio in città. Questi appassionati hanno consegnato le firme al sindaco perché si attivi, con il suo assessore allo sport Vincenzo Sputore, affinché la
tifoseria vastese, umiliata dalle vicende societarie che hanno cancellato la Pro Vasto, cancelli l'umiliazione subita. C'è una data che si avvicina: è il 25 giugno, ultimo momento per poter procedere al cambio di denominazione di una società calcistica e far rivivere la Pro Vasto. Ma cosa potrebbero fare il sindaco e l'assessore allo sport? A questa domanda risponde con grande semplicità, ma anche con la giusta dose di esperienza, l'ex vice sindaco Nicola Del Prete. Con lui, Mimmo Crisci nel 2007, ebbe un interlocutore istituzionale prezioso per la Pro Vasto.
“L'unica strada percorribile, escludendo il Vasto Marina che non mi sembra abbia mai manifestato l'intenzione di aprirsi, magari anche a ragione, ad un discorso diverso, più coinvolgente e di prospettiva, è al momento la creazione di una società più articolata che si generi dalla San Paolo. E' del tutto evidente che un'operazione del genere debba trovare la piena condivisione degli attuali vertici dirigenti della San Paolo, squadra che milita nel campionato di prima categoria. Leggendo la stampa, ho colto che un interesse di fondo c'è. L'idea di Prospero non era male, ovvero creare dalla base, dai tifosi, una forza propulsiva capace di trascinare forze nuove in un discorso calcistico di prospettiva. La San Paolo potrebbe essere la società giusta e la sottoscrizione dei tifosi potrebbe essere la certificazione che una operazione del genere potrebbe concludersi positivamente. Una domanda di ripescaggio in Promozione con il relativo cambio di denominazione sociale, magari pensando alla Pro Vasto con la data di nascita del calcio in città, ovvero 1902, non sarebbe proprio male. E qui entra in gioco l'amministrazione comunale. Come? Intanto agevolando questa iniziativa, garantendo alla società l'utilizzo dello stadio Aragona in modo che la struttura possa essere gestita non più dal Comune ma dalla stessa società, da riconoscere come prima squadra calcistica della città. Due: trovarle uno sponsor. In un momento di crisi, mi sembra già di sentire la riposta del sindaco ai tifosi che gli chiedono un contributo per la squadra: “Il Comune non ha soldi!”. I tifosi, però, dovrebbero subito replicare: “Non ha soldi, ma può impegnarsi a trovarli! Non quelli in bilancio, ma attraverso il dialogo con le forze economiche del territorio che dal territorio prendono e al territorio potrebbero restituire. Non dimentichiamo, inoltre, che c'è sempre la possibilità di procedere ad un bando di gara per l'utilizzo dello stadio per iniziative anche extra calcistiche e per la gestione della pubblicità esterna allo stadio (vedasi PalaBCC). Terzo: Intervenendo politicamente, visto il blasone dei gloriosi colori biancorossi, nei confronti dei vertici federali per il ripescaggio in Promozione. E nessuno dica che queste piccole cose non possono essere fatte da un sindaco o dal suo assessore allo sport. E' il momento di buttare via la maschera. I tifosi biancorossi hanno gioito per la serie A del Pescara, non altrettanto per la serie B del Lanciano. Stupido campanilismo? Può darsi, ma vedere quelle scene di giubilo a Lanciano ed avere la certezza che anche il prossimo anno i tifosi della Pro Vasto non avranno nulla di che tifare, l'orgoglio, la storia e l'antica tradizione del popolo biancorosso sono stati messi a dura prova. E non basterà neppure accontentarsi di tifare Pescara in A. Dovrebbe essere sufficiente questa motivazione, al di là di chi ama o meno il gioco del calcio, per scuotere l'amministrazione comunale ed i nostri operatori economici. I tifosi la loro parte la faranno sempre, come al solito. Ma ci vuole chi prenda in mano questo progetto e lo faccia decollare”.
Vasto, lì 16.6.2012                                            Nicola Del Prete

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