Marianna Vitelli, 30
anni, ingegnere aerospaziale, da 6 anni si occupa di satelliti presso Astrium
Germany sul lago di Costanza, azienda
che fornisce anche l’ESA (European Space Agency) e la Nasa. Opera nel campo della ricerca e sviluppo, svolgendo
un lavoro ad alta competenza tecnica su tecnologie molto avanzate. Parla bene
l’inglese e il tedesco.
L'ing. Vitelli al laboratorio Nasa JPL (Jet Propulsion Laboratory) a Pasadena, che fa parte del California Institute of Technology |
Marianna, quali sono stati i passaggi che da Vasto ti
hanno portata nel mondo dei satelliti sul Lago di Costanza?
hanno portata nel mondo dei satelliti sul Lago di Costanza?
Tutto e' iniziato per caso. Non
volevo lavorare alla mia tesi a Pisa, in falcolta', sicche' ho chiesto al mio
professore di Meccanica Orbitale di mandarmi all'estero. C'era un posto in
Astrium, cercavano un tesista per lavorare all'interferometro di Lisa
Pathfinder (progetto scientifico dell'ESA). Ed eccomi qui da allora. La tesi e'
durata 10 mesi. Sono tornata a Pisa per laurearmi e dopo un mese ero di nuovo
qui.
E come hai fatto con le lingue?
La lingua di riferimento nel mio
settore e' l'inglese, percio' dopo solo un mese di lavoro in azienda ho dovuto
necessariamente perfezionarlo e portarlo a livelli elevati. In realta' e' stato
molto naturale. Un learning by speaking diciamo. Non ho frequentato classi
specifiche. La mia base era prevalentemente scolastica quando ho cominciato. Il
resto e' venuto da se'. Il tedesco e' un osso duro. Ho frequentato classi di
tedesco in azienda e fuori ma non e' per niente banale impararlo. E a dirla
tutta, tutt'ora il mio livello e' solo sufficiente.
Satellite Lisa Pathfinder, pronto per la prova.(dal sito di Astrium) |
Cosa fa in particolare la tua azienda?
Astrium Germany (sede di
Friedrichshafen sul lago di Costanza) è un’azienda satellite del gruppo EADS
(European Aeronautic Defence and Space Company), comprendente tra le altre anche Airbus e
Eurocopter. Astrium si occupa prevalentemente di ricerca spaziale, progettando
e costruendo satelliti scientifici, per Earth-Observation e per Telecomunicazioni.
I maggiori clienti sono l'ESA e anche la NASA , ma solo in alcuni casi specifici.
E tu di cosa ti occupi?
Lavoro nel dipartimento di AOCS
(Attitude and Orbit Control System) and Flight Dynamics. In pratica, mi occupo
dello sviluppo algoritmico del computer di bordo e nello specifico del sistema
di controllo che mantiene il satellite su una data orbita con un certo assetto.
Ma in realta', durante questi 6 anni mi sono occupata anche di altro.
Di che cosa, senza entrare molto nei particolari?
All’inizio durante la tesi,
sempre qui nel laboratorio di ottica del sito, ho lavorato alla costruzione di
un interferometro ottico per il satellite Lisa Pathfinder che verrà lanciato
nel 2014.
Al momento, sto lavorando su
Bepi Colombo ovvero missione europea su Mercurio. In particolare mi occupo del
calcolo delle microvibrazioni del satellite. Questo è un aspetto importante: le
vibrazioni devono essere ridotte al minimo
perche' inficiano il funzionamento degli strumenti ottici (come
un'high-resolution camera), dell' accelerometro scientifico a bordo, nonche' il
puntamento e assetto del satellite stesso.
In parallelo, mi sto anche
occupando del design dell'AOCS per un nuovo progetto scientifico dell'ESA ,
STE-QUEST (Space-Time Explorer and Quantum Equivalence Principle Space Test).
Senza andare troppo nello specifico, lo scopo della missione e' quello di
verificare il principio di equivalenza di Einstein sperimentalmente nello
spazio. Sono molto felice di occuparmi del sistema di controllo di STE-QUEST.
E' un po' una sfida date le peculiarità della missione.
Il tuo è un ambiente internazionale molto stimolante, da
italiana come ti trovi?
L'ambiente internazionale e'
molto variegato. Sono costantemente in contatto con persone provenienti da
tutte le parti del Mondo e la cosa mi intriga parecchio soprattutto quando si
tratta di scambiare opinioni su usi e costumi dei vari Paesi. Inoltre, sono
frequentemente in viaggio per lavoro e la cosa mi stimola molto. Qui a Costanza
oltre ad un bel gruppo di italiani, anche la comunita' iberico-messicana e'
molto nutrita il che', a volte, mi fa dimenticare di vivere in Germania.
Tu lavori in un campo molto specialistico, cosa hai fatto
per acquisire le giuste competenze?
In realta' dopo i miei studi non
ho fatto altri corsi o master. Parecchi training tramite l'azienda. Ogni volta
che mi approccio ad un nuovo studio apro i libri in materia e studio il da
farsi.
Che progetti hai per il tuo futuro?
Nel mio immediato futuro conto
di rimanere qui, ma i progetti a lungo termine non mi vedono in Germania. Forse
in Italia, chissa'.
E con Vasto come la metti?
Vasto e' sempre nel mio cuore ed
e' la mia casa. Questo non e' cambiato negli anni e non cambiera' in futuro.
Appena posso, scappo. La mia astinenza da Vasto dura al massimo 2 mesi non di
piu'. E comunque non nascondo che un giorno mi piacerebbe tornare.
Cosa consigli ai giovani che intraprendono l’università o
sono in cerca di lavoro?
Consiglio di studiare, imparare
le lingue, essere eclettici e con una mentalita' aperta. Penso che solo cosi'
si possono creare basi solide e competitive sia che si decida di lavorare
all'estero sia che si decida, a ragione, di rimanere in Italia. Perche' in
fondo, serviamo piu' all'Italia che altrove.
Auguriamo alla dinamica Marianna Vitelli una
brillante carriera professionale, con la certezza che da oggi molti Vastesi
alzando gli occhi verso il cielo per scrutare lo spazio diranno: “Su quel
satellite c’è anche il contributo, il lavoro, la competenza e la genialità della nostra Vasto!” Il che non
è cosa di poco conto!
Nicola
D’Adamo
2 commenti:
Capisco molto bene cosa sia per la brava Marianna vivere in un ambiente come quello, tra le tecnologie spaziali, la varietà delle provenienze dei colleghi, il confronto quotidiano con le culture diverse, il muoversi continuo.
Ma la capisco ancora di più quando dice: "Vasto e' sempre nel mio cuore ed e' la mia casa. Questo non e' cambiato negli anni e non cambiera' in futuro.".
E' meraviglioso constatare come questi sentimenti per la propria città rimangano gli stessi, generazioni dopo generazioni.
Sia che tu faccia il muratore a Brooklyn o la ricercatrice sul lago di Costanza.
E per questi che dobbiamo preservare questa città, prima di tutto difendendola dai turisti.
...e soprattutto dai Vastesi.
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