giovedì 3 maggio 2012

L'ABRUZZO E' PRONTO PER UNA NUOVA STAGIONE DI POLITICA INDUSTRIALE


La Regione Abruzzo ha creato Abruzzo Sviluppo spa Società di Promozione Industriale. Ieri il presidente ed AD Nello Rapini nella sua newsletter ha spiegato  gli obiettivi che si pone Abruzzo Sviluppo per il rilancio dell'industria nella nostra regione. Nel nuovo sito   http://www.abruzzosviluppo.it  tutte le informazioni su questo nuovo ente. 

Uno alla volta i tasselli che definiscono il riordino e lo sviluppo del territorio regionale stanno andando al loro posto, dando forma e sostanza alla politica industriale della giunta Chiodi, che ha improntato le proprie scelte programmatiche sul riformismo.
L'ultimo passo in questa direzione è il disegno di legge “per la promozione e lo sviluppo del sistema produttivo regionale”, la cosiddetta Legge sull'Industria, da poco varata dall'Esecutivo e
preceduto, in questi tre anni di governo, da altre importanti leggi: quella sull'Artigianato, quella sul Commercio, quelle sui Consorzi fidi e sulla riforma dei Consorzi industriali, infine quella sulla Cooperazione.
La Legge sull'Industria, in particolare, colma un vuoto legislativo che rischiava di ritardare la fase di rilancio e di sviluppo a cui l’Assessorato di Alfredo Castiglione sta, da tre anni, lavorando. Non è più rimandabile, infatti, la definizione normativa del ruolo strategico degli organismi sui quali si sta basando l'attuale politica industriale abruzzese e sui quali si stanno concentrando la maggior parte delle risorse disponibili, quali i Poli d’Innovazione e le Reti d’Impresa.
Con questo dettato normativo la Regione Abruzzo, dunque, stabilisce i rapporti tra i diversi attori dello sviluppo economico regionale: la legge, infatti, fornisce una base legislativa ai soggetti che sono e saranno destinatari di risorse regionali, individuandone ruoli, responsabilità e finalità.
La Regione intende, così, rafforzare ulteriormente le proprie scelte programmatiche e gli indirizzi di politica industriale, definendo un quadro complessivo in cui si stabilizzi e si consolidi un nuovo modello di sviluppo del territorio che preveda selezione, concentrazione e qualificazione delle risorse finanziarie disponibili da diverse fonti.
Questa legge anticipa, così, la fase successiva a quella del “rigore” e del contenimento della spesa pubblica che ha permesso a questo Esecutivo il raggiungimento di obiettivi di bilancio eccezionali. Dopo i “tagli” ora è il tempo dello sviluppo: la Legge sull'Industria sarà, come ha infatti ribadito il governatore Chiodi, lo strumento per canalizzare e impegnare al meglio le risorse che abbiamo a disposizione, attraverso procedure negoziali per concentrare i fondi disponibili e per dare maggior efficacia alla spesa pubblica.
Attraverso gli strumenti previsti - l'Intesa Quadro Istituzionale (IQI), l'Accordo di Programma Regionale (APR), il Contratto di Sviluppo Locale (CSL) ed il Contratto di Riqualificazione Produttiva (CRP) - la norma interviene direttamente nei processi di industrializzazione locale, favorendo un processo articolato di condivisione delle scelte e di efficienza della progettualità territoriale.
Particolare attenzione, nella politica industriale della Regione Abruzzo, viene posta al ruolo svolto dai Poli d’Innovazione, con la creazione di una Piattaforma regionale di raccordo con funzioni di coordinamento, supporto e sostegno a questi organismi innovativi nel panorama regionale.
La legge norma tutti gli aspetti più significativi dei processi di sviluppo produttivo, dall’innovazione alla ricerca, all’internazionalizzazione e al credito, rimandando le fasi attuative, con tempi rapidi e predefiniti, all’emissione di appositi disciplinari.
L’aspetto centrale di questo articolato è, a nostro avviso, quello di creare le condizioni di base affinché questa nuova “stagione di politica industriale” abbia l’adeguata e indispensabile continuità che tutti i processi di riforma dovrebbero avere per poter effettivamente mostrare la propria efficacia sul territorio.
La continuità è, quindi, ciò su cui il legislatore ha posto la propria attenzione, privilegiando così  gli “spazi” di condivisione e concertazione con il territorio e con tutti gli attori locali, evitando strutture “autoreferenziali” e poco flessibili alle reali esigenze di sviluppo e competitività.
Il dettato normativo è stato preliminarmente condiviso con i componenti della Consulta regionale per lo Sviluppo, uno dei due organismi di attuazione del Patto per lo Sviluppo, rappresentativo di tutto il sistema datoriale, sindacale, universitario e istituzionale dell’Abruzzo. Ora il testo passa all’esame delle Commissioni Consiliari competenti e poi al Consiglio regionale. L’iter, che in virtù del percorso concertativo preliminare dovrebbe essere particolarmente rapido, permetterà, con il contributo dell’Istituzione regionale, un concreto miglioramento della norma stessa.

Nello Rapini

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