La Regione Abruzzo ha creato Abruzzo Sviluppo spa Società di Promozione Industriale. Ieri il presidente ed AD Nello Rapini nella sua newsletter ha spiegato gli obiettivi che si pone Abruzzo Sviluppo per il rilancio dell'industria nella nostra regione. Nel nuovo sito http://www.abruzzosviluppo.it tutte le informazioni su questo nuovo ente.
Uno alla volta i tasselli che definiscono il riordino e
lo sviluppo del territorio regionale stanno andando al loro posto,
dando forma e sostanza alla politica industriale della giunta Chiodi, che ha
improntato le proprie scelte programmatiche sul
riformismo.
L'ultimo passo in questa direzione è il
disegno di legge “per la promozione e lo sviluppo del sistema produttivo
regionale”, la cosiddetta Legge sull'Industria, da poco varata
dall'Esecutivo e
preceduto, in questi tre anni di governo, da altre importanti leggi: quella sull'Artigianato, quella sul Commercio, quelle sui Consorzi fidi e sulla riforma dei Consorzi industriali, infine quella sulla Cooperazione.
preceduto, in questi tre anni di governo, da altre importanti leggi: quella sull'Artigianato, quella sul Commercio, quelle sui Consorzi fidi e sulla riforma dei Consorzi industriali, infine quella sulla Cooperazione.
La
Legge sull'Industria, in particolare, colma un vuoto
legislativo che rischiava di ritardare la fase di rilancio e di
sviluppo a cui l’Assessorato di Alfredo Castiglione sta, da tre anni, lavorando.
Non è più rimandabile, infatti, la definizione normativa del ruolo strategico
degli organismi sui quali si sta basando l'attuale politica industriale
abruzzese e sui quali si stanno concentrando la maggior parte delle risorse
disponibili, quali i Poli d’Innovazione e le Reti d’Impresa.
Con questo
dettato normativo la Regione Abruzzo, dunque, stabilisce i rapporti tra
i diversi attori dello sviluppo economico regionale: la legge, infatti,
fornisce una base legislativa ai soggetti che sono e saranno destinatari di
risorse regionali, individuandone ruoli, responsabilità e finalità.
La
Regione intende, così, rafforzare ulteriormente le proprie scelte
programmatiche e gli indirizzi di politica industriale, definendo un
quadro complessivo in cui si stabilizzi e si consolidi un nuovo modello di
sviluppo del territorio che preveda selezione, concentrazione e qualificazione
delle risorse finanziarie disponibili da diverse fonti.
Questa legge
anticipa, così, la fase successiva a quella del “rigore” e del contenimento
della spesa pubblica che ha permesso a questo Esecutivo il raggiungimento di
obiettivi di bilancio eccezionali. Dopo i “tagli” ora è il tempo dello sviluppo:
la Legge sull'Industria sarà, come ha infatti ribadito il governatore Chiodi, lo
strumento per canalizzare e impegnare al meglio le risorse che abbiamo a
disposizione, attraverso procedure negoziali per concentrare i fondi
disponibili e per dare maggior efficacia alla spesa pubblica.
Attraverso gli
strumenti previsti - l'Intesa Quadro Istituzionale (IQI),
l'Accordo di Programma Regionale (APR), il Contratto di Sviluppo Locale (CSL) ed
il Contratto di Riqualificazione Produttiva (CRP) - la norma interviene
direttamente nei processi di industrializzazione locale, favorendo un processo
articolato di condivisione delle scelte e di efficienza della progettualità
territoriale.
Particolare attenzione, nella politica industriale della
Regione Abruzzo, viene posta al ruolo svolto dai Poli
d’Innovazione, con la creazione di una Piattaforma regionale di
raccordo con funzioni di coordinamento, supporto e sostegno a questi organismi
innovativi nel panorama regionale.
La legge norma tutti gli aspetti
più significativi dei processi di sviluppo produttivo, dall’innovazione
alla ricerca, all’internazionalizzazione e al credito, rimandando le fasi
attuative, con tempi rapidi e predefiniti, all’emissione di appositi
disciplinari.
L’aspetto centrale di questo articolato è, a nostro avviso,
quello di creare le condizioni di base affinché questa nuova “stagione di
politica industriale” abbia l’adeguata e indispensabile continuità che tutti i
processi di riforma dovrebbero avere per poter effettivamente mostrare la
propria efficacia sul territorio.
La continuità è, quindi,
ciò su cui il legislatore ha posto la propria attenzione, privilegiando così
gli “spazi” di condivisione e concertazione con il territorio e con tutti gli
attori locali, evitando strutture “autoreferenziali” e poco flessibili alle
reali esigenze di sviluppo e competitività.
Il dettato normativo è stato
preliminarmente condiviso con i componenti della Consulta regionale per
lo Sviluppo, uno dei due organismi di attuazione del Patto per lo
Sviluppo, rappresentativo di tutto il sistema datoriale, sindacale,
universitario e istituzionale dell’Abruzzo. Ora il testo passa all’esame delle
Commissioni Consiliari competenti e poi al Consiglio regionale. L’iter, che in
virtù del percorso concertativo preliminare dovrebbe essere particolarmente
rapido, permetterà, con il contributo dell’Istituzione regionale, un concreto
miglioramento della norma stessa.
Nello Rapini
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