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1924: tra le tante illustrazioni di Carlo D 'Aloisio
anche alcune per la pubblicità del Proton
(farmaco "necessario alle ragazze nel
periodo dello sviluppo") |
di Lino Spadaccini
Negli anni ’20 e ’30 davvero cospicua è la
produzione di illustrazioni realizzate da Carlo D’Aloisio da Vasto per libri,
giornali e riviste edite da importanti case editrici. Solo per fare qualche esempio possiamo citare
la “Vita di F.Baracca” di M.Mascardi,
“I discorsi del giorno”, pubblicati
da Giorgio Berlutti Editore di Roma, le quattro testatine e tre finalini per il
“Moses di Dibra” di Ernesto Simini,
la copertina del melodramma burlesco “Balilla”
di Francesco Boldi, la copertina per “Epopea
della Grande Guerra, Diario degli avvenimenti 1914-1918”, dell’Ammiraglio Vittorio Moreno.
Per l’editore Berlutti di Roma, straordinarie sono le oltre venti illustrazioni realizzate per “Liolì e Liolà” (fig.10, 11, 12), fiabe e canzoncine di Raffaello Biordi.
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fig. 10 |
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fig. 11 |
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fig. 12 |
Mentre per Giuseppe Maffei di Roma-Caserta, molto interessanti sono le illustrazioni realizzate per “Pagine chiare” (fig.13, 14, 15), un testo di lettura per le scuole elementari curato da Lyna Pietravalle.
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fig.13 |
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fig. 14 |
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fig. 15 |
Per la Mondadori realizza
diverse copertine per libri scolastici, come per “Voci nuove, letture antologiche per le scuole primarie” (1928), di
Antonelli Augusto e Ercoli Daniele, “Per ben cominciare: sillabario e compimento”
(fig.16), di Cecilia Giorgi, “Voci della
patria lontana”, di Locatelli Giuseppe e Arturo Mondovì, oltre a classici
intramontabili della letteratura quali “Limpido
rivo”, di Giovanni Pascoli, “Il fiore
delle laudi” (fig.17), di Gabriele D’Annunzio, “Piccolo mondo antico”, di Antonio Fogazzaro, “Faust”, di Goethe e “Novelle”
di Luigi Pirandello.
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fig.16 |
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fig. 17 |
«Lo spiccato gusto decorativo che ha
spinto e spinge Carlo D'Aloisio da Vasto all'arte del libro – scrive Luigi
Servolini, nel 1928, su l quaderno n.10 “All’insegna
del libro” – ha fatto, sviluppandosi,
rivolgere l'attenzione sua anche alla negletta arte del cartellone italiano.
Originali nelle trovate, nel disegno, nella disposizione dei colori sono
apparsi i suoi primi saggi in questo genere : quelli per la “Fortuna”, uno dei
ritrovi eleganti di Montecatini, per il liquore Strega ecc. Tuttavia D'Aloisio
non si fermerà al primo successo e cercherà di ridurre al minimo il gioco delle
tinte e al massimo l'invenzione, perché è nel grande effetto riposto tutto lo
scopo di quest'Arte, coltivata attualmente in Italia soltanto da pochi artisti
eccellenti, come Sinodico, Cappiello e Dudovich».
Nel 1926
per la rivista abruzzese “Terra Vergine”
(fig.18, 19), diretta da Goffredo Martegiani, oltre alla bella copertina,
realizza le testatine per le varie rubriche. Splendide le due illustrazioni
realizzate per la pubblicità del medicinale Proton (fig.20, 21),
pubblicate, nel 1924 e 1926, su “La
Lettura”, rivista del “Corriere della Sera”, e ancora copertine musicali (fig.22), fregi
per libri di versi, testate di giornali, tessere artistiche per circoli e
associazioni, ex-libris per letterati, politici giornalisti e artisti, ed anche
una serie di cartoline commemorative, fra cui quella bellissima per il “Centenario Francescano”.
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fig.18 |
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fig. 19 |
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fig. 20 |
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fig. 21 |
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fig. 22 |
Discorso a
parte, meritano le 40 xilografie originali realizzate per il libro “L’Abruzzo del mio cuore” (fig.23, 24,
25), della giornalista napoletana di origini abruzzesi Beatrice Testa.
L’approfondimento di alcuni luoghi simbolo, nonché d’illustri personaggi della
regione adriatica, sono sottolineati da testatine e finalini a volte minuziosi,
a volte tracciati con brevi tratti delicati, che raggiungono rapidamente
l’obiettivo e appagano l’occhio del lettore. Ne sono un esempio “La donna di Scanno”, “Le contadine alla fonte” e “Gli zampognari”. «Cosicché, quando per la prima volta ci siamo trovati di fronte alle
opere di questo artista singolare – scrive Beatrice Testa nel capitolo
dedicato all’artista vastese – il nostro
cuore ha cominciato a battere, rapito in un’ebrezza spumeggiante e lieve, come
accade a chi, dopo un lungo tempo di esilio, ritorna alla umiltà familiare del
proprio villaggio e ne riconosce da lontano, all’improvviso, il campanile, la
piazza, i casolari, le siepi».
Ancora tante sono le collaborazioni per giornali e riviste quali “Satana
Beffa”, “La Domenica dei
fanciulli”, “Il Corriere dei Piccoli”, “Varietas”, “La Donna”, “La casa”, “Pasquino”,
“L'Illustrazione del Popolo”,
“Novella”, “Noi e il mondo”, “Rivistissima”, “Il Balilla”, “Ragazzi d'Italia” e “Cuor d'oro”
(fig.26, 27). Sue opere vengono esposte alla prima “Mostra dei decoratori e illustratori del
libro” a Firenze nel 1922 e partecipa alle principali rassegne
sull’incisione (Los Angeles, 1930 e 1932; Roma, 1931; Bruxelles e Varsavia,
1933; Abbazia, 1936; Berlino, Varsavia e Buenos Aires, 1937; Saloni incisione
italiana, 1956 e 1959).
Come abbiamo potuto notare in questo breve intervento, in cui ci siamo
volutamente soffermare solo su una parte della sua notevole produzione
artistica, l’opera di Carlo D’Aloisio da Vasto è meritoria di essere non solo
riscoperta, ma anche studiata e valorizzata per il grande contributo che ha
dato all’illustrazione italiana, al fianco di artisti quali
Dudovich, Bompard, Majani, Baruffi, Colmo e tanti altri.
Lino
Spadaccini
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fig. 23 |
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fig. 24 |
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fig. 25 |
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fig.26 |
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fig.27 |
1 commento:
Proton era un ricostituente a base di "sangue di cavallo", veniva dato ai bambini dopo una malattia, specialmente nei casi di fabbisogno di ferro per emorragie. Lo presi anch'io; uno sciroppo scuro che mia nonna mi faceva ingurgitare ad ogni costo, ma aveva un buon sapore.
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