domenica 15 aprile 2012

Carlo D'Aloisio da Vasto: a 120 anni dalla nascita SECONDA PARTE

1924: tra le tante illustrazioni di Carlo D 'Aloisio
anche alcune per la pubblicità  del Proton
 (farmaco "necessario alle ragazze nel
 periodo dello sviluppo")
di Lino Spadaccini

Negli anni ’20 e ’30 davvero cospicua è la produzione di illustrazioni realizzate da Carlo D’Aloisio da Vasto per libri, giornali e riviste edite da importanti case editrici. Solo per fare qualche esempio possiamo citare la “Vita di F.Baracca” di M.Mascardi, “I discorsi del giorno”, pubblicati da Giorgio Berlutti Editore di Roma, le quattro testatine e tre finalini per il “Moses di Dibra” di Ernesto Simini, la copertina del melodramma burlesco “Balilla” di Francesco Boldi, la copertina per “Epopea della Grande Guerra, Diario degli avvenimenti 1914-1918, dell’Ammiraglio Vittorio Moreno.
Per l’editore Berlutti di Roma, straordinarie sono le oltre venti illustrazioni realizzate per “Liolì e Liolà” (fig.10, 11, 12), fiabe e canzoncine di Raffaello Biordi.
fig. 10

fig. 11

fig. 12
Mentre per Giuseppe Maffei di Roma-Caserta, molto interessanti sono le illustrazioni realizzate per “Pagine chiare” (fig.13, 14, 15), un testo di lettura per le scuole elementari curato da Lyna Pietravalle. 
fig.13

fig. 14

fig. 15
Per la Mondadori realizza diverse copertine per libri scolastici, come per “Voci nuove, letture antologiche per le scuole primarie” (1928), di Antonelli Augusto e Ercoli Daniele,  Per ben cominciare: sillabario e compimento” (fig.16), di Cecilia Giorgi, “Voci della patria lontana”, di Locatelli Giuseppe e Arturo Mondovì, oltre a classici intramontabili della letteratura quali “Limpido rivo”, di Giovanni Pascoli, “Il fiore delle laudi” (fig.17), di Gabriele D’Annunzio, “Piccolo mondo antico”, di Antonio Fogazzaro, “Faust”, di Goethe e “Novelle” di Luigi Pirandello.
fig.16

fig. 17
«Lo spiccato gusto decorativo che ha spinto e spinge Carlo D'Aloisio da Vasto all'arte del libro – scrive Luigi Servolini, nel 1928, su l quaderno n.10 “All’insegna del libro” – ha fatto, sviluppandosi, rivolgere l'attenzione sua anche alla negletta arte del cartellone italiano. Originali nelle trovate, nel disegno, nella disposizione dei colori sono apparsi i suoi primi saggi in questo genere : quelli per la “Fortuna”, uno dei ritrovi eleganti di Montecatini, per il liquore Strega ecc. Tuttavia D'Aloisio non si fermerà al primo successo e cercherà di ridurre al minimo il gioco delle tinte e al massimo l'invenzione, perché è nel grande effetto riposto tutto lo scopo di quest'Arte, coltivata attualmente in Italia soltanto da pochi artisti eccellenti, come Sinodico, Cappiello e Dudovich».
Nel 1926 per la rivista abruzzese “Terra Vergine” (fig.18, 19), diretta da Goffredo Martegiani, oltre alla bella copertina, realizza le testatine per le varie rubriche. Splendide le due illustrazioni realizzate per la pubblicità del medicinale Proton (fig.20, 21), pubblicate,  nel 1924 e 1926, su “La Lettura”, rivista del “Corriere della Sera”, e ancora copertine musicali (fig.22), fregi per libri di versi, testate di giornali, tessere artistiche per circoli e associazioni, ex-libris per letterati, politici giornalisti e artisti, ed anche una serie di cartoline commemorative, fra cui quella bellissima per il “Centenario Francescano”.
fig.18

fig. 19

fig. 20

fig. 21

fig. 22

Discorso a parte, meritano le 40 xilografie originali realizzate per il libro “L’Abruzzo del mio cuore” (fig.23, 24, 25), della giornalista napoletana di origini abruzzesi Beatrice Testa. L’approfondimento di alcuni luoghi simbolo, nonché d’illustri personaggi della regione adriatica, sono sottolineati da testatine e finalini a volte minuziosi, a volte tracciati con brevi tratti delicati, che raggiungono rapidamente l’obiettivo e appagano l’occhio del lettore. Ne sono un esempio “La donna di Scanno”, “Le contadine alla fonte” e “Gli zampognari”. «Cosicché, quando per la prima volta ci siamo trovati di fronte alle opere di questo artista singolare – scrive Beatrice Testa nel capitolo dedicato all’artista vastese – il nostro cuore ha cominciato a battere, rapito in un’ebrezza spumeggiante e lieve, come accade a chi, dopo un lungo tempo di esilio, ritorna alla umiltà familiare del proprio villaggio e ne riconosce da lontano, all’improvviso, il campanile, la piazza, i casolari, le siepi». 
Ancora tante sono le collaborazioni per giornali e riviste quali “Satana Beffa”, “La Domenica dei fanciulli”, “Il Corriere dei Piccoli”, “Varietas”, “La Donna”, “La casa”, “Pasquino”, “L'Illustrazione del Popolo”, “Novella”, “Noi e il mondo”, “Rivistissima”, “Il Balilla”, “Ragazzi d'Italia” e “Cuor d'oro” (fig.26, 27). Sue opere vengono esposte alla prima “Mostra dei decoratori e illustratori del libro” a Firenze nel 1922 e partecipa alle principali rassegne sull’incisione (Los Angeles, 1930 e 1932; Roma, 1931; Bruxelles e Varsavia, 1933; Abbazia, 1936; Berlino, Varsavia e Buenos Aires, 1937; Saloni incisione italiana, 1956 e 1959).
Come abbiamo potuto notare in questo breve intervento, in cui ci siamo volutamente soffermare solo su una parte della sua notevole produzione artistica, l’opera di Carlo D’Aloisio da Vasto è meritoria di essere non solo riscoperta, ma anche studiata e valorizzata per il grande contributo che ha dato all’illustrazione italiana, al fianco di artisti quali Dudovich, Bompard, Majani, Baruffi, Colmo e tanti altri.

Lino Spadaccini


fig. 23

fig. 24

fig. 25

fig.26

fig.27

1 commento:

Ciccosan ha detto...

Proton era un ricostituente a base di "sangue di cavallo", veniva dato ai bambini dopo una malattia, specialmente nei casi di fabbisogno di ferro per emorragie. Lo presi anch'io; uno sciroppo scuro che mia nonna mi faceva ingurgitare ad ogni costo, ma aveva un buon sapore.