Espedito Ferrara fotografato nel 1961 sul balcone della "sua" biblioteca Rossetti, di cui fu Direttore fino alla pensione. |
ESPEDITO FERRARA
grande interprete
DI LINO SPADACCINI
Vent’anni fa, l’11 marzo 1992, ci lasciava Espedito Ferrara, uno dei più grandi cultori di storia vastese del ‘900.
Nicola D’Adamo, attraverso le pagine del periodico Vasto Notizie ne annunciava la morte con questo titolo “È morto Espedito Ferrara. Scompare un pezzo di storia”: in poche parole riassumeva tutto quello che il giornalista, commediografo e poeta vastese ha rappresentato per la nostra città.
La notizia della scomparsa sul nostro VastoNotizie |
Continuatore
dell’esperienza teatrale dialettale di Luigi Anelli, Espedito Ferrara
rappresenta
l’ultimo autore significativo di questo genere: “Ssa fa’ Dde” (1931), “Giacobbe, Raffajèle e Sprecaciànnere” (1931), “Aria di città” (1932), “Terre nostre” (1943) la commedia musicale inedita “Sta Madùnnelle” (1942) e soprattutto l’operetta “Core mè” (1932), musicata dal maestro Aniello Polsi, rappresentano dei piccoli grandi capolavori che ancora oggi vengono riproposti all’attenzione del pubblico.
«Quando si nomina
Espedito Ferrara – ricorda il poeta Fernando D’Annunzio – in me si riaccende e si rafforza ciò che
provavo, provo e proverò sempre nei suoi confronti: profonda stima, sincera
ammirazione e qualche gradito ricordo. Da ragazzo lo conoscevo di vista, forse
per averlo incontrato qualche volta in biblioteca, poi cominciai a conoscerlo
per fama e per simpatia; per alcuni anni ho frequentato come apprendista,
durante le vacanze scolastiche, lo studio fotografico dei Fratelli Di Marco in
corso Dante, Espedito Ferrara veniva ogni tanto e si fermava ed io restavo
ammirato dalle sue espressioni, dalle sue battute, dai suoi argomenti e dai
toni quasi sempre scherzosi. Un incontro che amo ricordare risale credo a fine
anni '80 quando, avendo cominciato a dilettarmi nella composizione di poesie
dialettali, avevo partecipato ad un concorso in ambito abruzzese e mi ero
classificato tra i primi; lui forse era presente alla manifestazione di
premiazione o forse mi aveva letto nell'antologia pubblicata, comunque un
giorno mi avvicinò e mi sorprese con un “bravo!... m’à piaciùte la puhusì che ssi scritte... però a scrive lu
dialètte nin’è facile, ma ggià vì bunarèlle”... Vi confesso – conclude il poeta vastese – che ancora oggi, in occasione di qualche
dubbio sulla maniera di scrivere il dialetto, vado a consultare le opere di
Luigi Anelli e di Espedito Ferrara che ritengo siano i più validi riferimenti
del nostro dialetto».
Espedito Ferrara è stato un
esempio e grande maestro per generazioni di vastesi che si sono avvicinati al
teatro dialettale, come testimonia Gianluigi Delli Quadri, brillante autore di
commedie di successo: «Devo sicuramente a
lui l'amore per il teatro dialettale. L'aver recitato nei primi anni 80 nella
commedia “Giacobbe
Raffajèle e Sprecaciànnere” a livello scolastico, di certo ha influito
in me come un ideale Maestro nelle commedie che ho scritto, gettando le basi,
che mi hanno portato a fondare la compagnia teatrale “La Cungarelle”. Ricordo la serata al Globo, lui era in prima
fila, strapieno di gente seduta perfino sulle scalinate, sotto la guida della
signora Del Borrello fu un grande successo! Ricordo mio fratello, mi disse che
alla poltrona di sotto c'era un signore allungato quasi per terra per il ridere,
che diceva - Mi fà male li ganghe pi ‘rrède!
A fine rappresentazione Espedito venne nei camerini a congratularsi e mi
disse personalmente che era stata la rappresentazione più fresca e dinamica
vista da lui ...ricordo ancora il suo sorriso».
Dopo aver collaborato come
corrispondente per importanti testate giornalistiche nazionali, quali Il Tempo, Il Messaggero, Il Popolo
e Il Giornale d’Italia, nel 1947
assume la direzione del periodico Histonium, riprendendo l’esperienza de Il Vastese d’oltre Oceano di Luigi
Anelli, realizzando un giornale d’informazione locale per il popolo vastese e
per i tanti emigranti sparsi per il mondo. Come ricordava Giuseppe Catania, l’Histonium era “palestra di confronto aperto e leale, di tanti avvenimenti che hanno
tracciato un solco profondo negli annali civili”: un giornale ricco di
cronaca locale (basta ricordare le memorabili pagine sulla la sciagura aerea
del 1951 e sulla frana del 1956), di spunti e riflessioni sulla vita cittadina,
vicende politiche, con particolare evidenza all’attività di Giuseppe Spataro,
ed ancora poesie dialettali e in lingua, le “effemeridi” con simpatiche
storielle di vita paesana e tanto altro ancora.
l’ultimo autore significativo di questo genere: “Ssa fa’ Dde” (1931), “Giacobbe, Raffajèle e Sprecaciànnere” (1931), “Aria di città” (1932), “Terre nostre” (1943) la commedia musicale inedita “Sta Madùnnelle” (1942) e soprattutto l’operetta “Core mè” (1932), musicata dal maestro Aniello Polsi, rappresentano dei piccoli grandi capolavori che ancora oggi vengono riproposti all’attenzione del pubblico.
1988: Ferrara premiato alla recita del suo "Core mè" dall'allora sindaco Prospero e assessore alla P.I. Fiore. |
Core Mè, 1932 |
E. Ferrara, seduto al centro, con una compagnia teatrale |
Al centro Polsi e Ferrara con la compagnia Il Sabato del Villaggio |
Nel 2002 i figli di
Espedito Ferrara hanno pubblicato un CD dal titolo Il nostro calendario, contenente detti, proverbi, versi e aneddoti
dialettali raccolti o composti tra il 1981 ed il 1986. Inoltre, da qualche anno è stato creato un sito
web con il nobile scopo di mettere in rete, a disposizione della collettività,
tutte le opere di Espedito Ferrara: dopo Il
nostro calendario, Ssa fa’ Dde, Aria di città e Terra nostra, a breve verrà messa in rete un’altra commedia molto divertente
dal titolo “Giacobbe, Raffajèle e
Sprecaciànnere”.
Espedito Ferrara è stato
un grande uomo, stimato e amato e, ancora oggi, a vent’anni dalla morte, viene
ricordato da tutti con grande affetto. Questa significativa ricorrenza potrebbe
essere l’occasione per rendergli il giusto tributo attraverso l’intitolazione
di una strada, che ne tramanderà ai posteri il nome e la memoria. È il minimo
che si possa fare ed Espedito Ferrara questo lo merita.
Lino Spadaccini
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