RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Cardiochirurgia di Vasto con le coronarie rotte.
Interrogazione al
signor Presidente della Giunta Regionale, anche nella qualità di Commissario
alla Sanità
La situazione in cui versa la Sanità in provincia di
Chieti, dopo l’accorpamento nell’unica Asl, si sta caratterizzando per
ritardi, disfunzioni, rispetto alle attese ed all’agenda stabilita, e
soprattutto dalla disattenzione nei confronti delle strutture ospedaliere non insistenti
sul capoluogo, sede della direzione generale e sanitaria.
Senza voler fare
del catastrofismo ma con assoluto realismo
rilevo che,
a fronte di impegni non mantenuti sino a questo momento (assunti con i consiglieri regionali, con i sindacati e con le popolazioni), le strutture ospedaliere di Vasto e di Lanciano presentano deficit forse maggiori rispetto a prima ed anche la medicina sul territorio, che avrebbe dovuto trarre vantaggio dalla chiusura degli ospedali cosiddetti minori, non mostra i miglioramenti attesi.
a fronte di impegni non mantenuti sino a questo momento (assunti con i consiglieri regionali, con i sindacati e con le popolazioni), le strutture ospedaliere di Vasto e di Lanciano presentano deficit forse maggiori rispetto a prima ed anche la medicina sul territorio, che avrebbe dovuto trarre vantaggio dalla chiusura degli ospedali cosiddetti minori, non mostra i miglioramenti attesi.
Mi astengo per
carità di patria (ma le sorti della patria dovrebbero essere “care” anche a chi ha responsabilità
di governo della sanità sul territorio) da esprimere giudizi
sull’incomprensibile ritardo nell’approvazione dei piani aziendali e dalla
predisposizione del piano di finanziamento dei nuovi ospedali (anche per
l’indecisione mostrata dall’amministrazione comunale di Lanciano circa la
scelta dell’ubicazione), ma non posso – anche in forza delle richieste che
ricevo di continuo dai concittadini- esimermi dal ritenere offensiva
l’indifferenza che si mostra nei riguardi di ripetute sollecitazioni rivolte al
mantenimento almeno di un discreto livello di assistenza. È il caso, ad
esempio, del servizio di cardiologia dell’ospedale di Vasto arrivato allo
stremo e forse prossimo alla chiusura per carenza di personale medico.
Ritengo opportuno che Lei, Signor Presidente e
Commissario, sappia in particolare del predetto
servizio:
-
che
attualmente opera con appena 6 unità, a
fronte dei 14 impiegati a Lanciano, dopo il recente pensionamento dei dottori
Luigi Mucci e Mauro Cionci;
-
che
il primario, dottor De Simone, andrà in
pensione a fine mese;
-
che
i medici che “tengono il fronte” hanno qualcosa come 340 giorni di ferie non
godute, per cui stanno valutando di abolire o allungare le liste di attesa,
-
che
le reiterate richieste di intervento
rivolte agli organi di gestione della Asl chietina non hanno avuto esito
alcuno, fatta eccezione per
l’aggregazione al reparto di un medico, il quale tuttavia non è
specializzato in cardiochirurgia e non può essere quindi essere inserito nei
turni di lavoro.
Alla luce di quanto sopra, Le chiedo quindi, signor
presidente, se intenda intervenire presso le
Autorità della Asl teatina per rimuovere le criticità lamentate ed in
che tempi, visto che esse hanno superato ogni limite di tollerabilità.
Se, più in generale, ritenga di voler porre all’ordine del
giorno di un apposito incontro con i consiglieri regionali (di tutti gli
schieramenti politici), amministratori della Asl e sindacati, le problematiche
relative all’intera Asl di Chieti.
Un cordiale saluto
(Giuseppe
Tagliente)
Vasto, 17. 03.2012
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