Salone gremito alla presentazione del “Vocabolario
della lingua salvanese” dello scrittore Raffaele Artese
“Artàrìhunë
al cròjje e ‘nghiummeië la chiòspe”.
Il dialetto
salvanese è in via d’estinzione. Sopravviverà all’erosione della civiltà dei
consumi “la bbelle parlatùre pajsàne frésche gnè l’acque
de la fundanélle”? Potremo
continuare ad individuare gli appartenenti di un ceppo familiare attraverso
l’antico soprannome di un loro antenato?
La scuola ha il
dovere di mantenere vivo il ricco patrimonio culturale del dialetto che il
popolo ha creato con tanti secoli. Le associazioni culturali e le forze
politiche locali non
possono restare indifferenti, in attesa che “la parlatùrë salvanése”, patrimonio di inestimabile
valore, tramandata di padre in figlio, di generazione in generazione ,
intraprenda la via del tramonto.
Molto bene ha fatto il Lions Club di San Salvo nell’organizzare una bella tavola rotonda per presentare
il vocabolario del compianto Raffaele
Artese, uomo di cultura, storico e poeta sansalvese. Silvana Marcucci ha magistralmente
presentato la figura di Artese, storico attento, poeta, dirigente scolastico, uomo
di grande equilibrio. Giuseppe Tagliente nella sua veste di editore ha spiegato
le ragioni che hanno portato alla pubblicazione di una ricerca utile a
recuperare una lingua in via di estinzione. Luigi Murolo, storico noto, ha
parlato del valore di un’opera come “il Vocabolario del dialetto di San Salvo”
e degli aspetti linguistici legati al dialetto di San Salvo. Presenti alla
manifestazione la moglie Anna e la
figlia dello scrittore Marina Artese.
Ha partecipato ai lavori la signora Anna Stivaletta Artese, moglie dell'autore |
Tanta buona musica ha fatto da cornice alla serata. Si
sono esibiti due gruppi folk: “I
rondoni” e “Gli amici delle tradizioni di San Salvo” . Il gruppo del cantautore
Matteo Musci ha presentato alla vasta platea due canzoni scritte da Artese
stesso.
“ Esprimo
l’augurio - ha scritto Artese (prima
della sua scomparsa ndr) nella prefazione
nel dizionario - ”che lo sforzo
profuso per lunghi mesi per portare a termine questo lavoro, serva come punto
di riferimento per accedere, attraverso
il lessico dialettale alla conoscenza
della sofferta vita nel passato degli abitanti della mia terra, e serva
anche a considerarlo un segno tangibile dell’amore che ho nutrito e nutrirò sempre per il paese, ora città, che mi ha dato i
natali”.
Completa
l’opera un’ appendice che
comprende: il gergo parlato dei
muratori, i modi di dire, proverbi, i cognomi di antiche famiglie
salvanesi, i tratti del temperamento
dei Salvanesi.
Marina Artese, figlia di Raffaele, intervistata dai media |
Dobbiamo rendere
grazie a Raffaele per aver dato agli “abitanti della sua terra” un vocabolario del dialetto, che lascerà sicuramente
un segno indelebile nella storia di San Salvo.
Ci auguriamo, che il prezioso scrigno, sarà presente in tutte le case e le scuole
della nostra della nostra città.
Michele Molino
1 commento:
“Artàrìhunë al cròjje e ‘nghiummeië la chiòspe”
Devo chiedere a marèteme (e non maritime come mi dilettavo a dire) se anche lui la pensa allo stesso modo espresso tra virgolette... :)
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