mercoledì 14 marzo 2012

ESPEDITO FERRARA: Speciale VENTENNALE DELLA MORTE (PUNTATA 4/10)



Il nostro Calendario di Espedito Ferrara
Detti popolari, proverbi, aneddoti del giorno, recitati anche in dialetto, disponibili on line 

di LINO SPADACCINI
Sin dai tempi della redazione dell’Histonium maturò in Espedito Ferrara l’idea di realizzare un calendario, in un certo senso un “lunario”, che scandisse le giornate dei vastesi attraverso detti popolari, proverbi, aneddoti e semplici ricordi.
Solo in tarda età, tra il 1981 ed il 1986, il poeta e giornalista vastese decise di riprendere mano al materiale, in parte già
pubblicato sulle pagine sul suo giornale, per arricchirlo e completarlo. A lavoro ultimato, consegnò il dattiloscritto, per la lettura, all’amico Tonino Pollutri, il quale l’ha conservato e l’ha riproposto per la pubblicazione, consegnando il testo a Fernando D’Annunzio.
Fernando D'Annunzio e Mauro Ferrara (figlio di Espedito)
alla presentazione de "Il nostro Calendario"
Si trattava poco più di una bozza, con diverse cancellature, correzioni a penna effettuate dall’autore. “Chi mi ha fatto questo regalo”, ricorda Fernando D’Annunzio, conosciuto e apprezzato poeta vastese, “è Mario Pollutri, fratello di Tonino e mio cugino acquisito. Ricordo che mi disse: – Fernà’, i’ li sacce che a tte chišti cose ti piace; picchè ni’ ji dì’ ‘na sištimàte e nu ccon’ a la vodde l’ariscrive?- Il lavoro non era dei più semplici, ma siccome, effettivamente, queste cose sono la mia passione, non mi sono fatto ripetere l’invito, precisando che non potevo dedicare alla cosa molto tempo, ma che un po’ alla volta, dedicandoci qualche ritaglio di tempo, tra gli impegni di lavoro ed altri impegni vari, che non mancano mai, avrei portato a termine il lavoro e che lo avrei fatto volentieri e nel migliore dei modi”. 
Grazie ad un sapiente lavoro di trascrizione effettuato dal poeta vastese, senza non poche difficoltà, si è giunti alla stesura definitiva del testo. Ma piuttosto che un semplice libro stampato, Mauro Ferrara, uno dei figli di Espedito, ha avuto la felice intuizione di realizzare un’opera multimediale, di facile utilizzo anche per le nuove generazioni, arricchita con immagini d’epoca messe a disposizione da Beniamino Fiore, con la possibilità non solo di leggere i testi, ma anche di ascoltarli attraverso l’inconfondibile voce di Carmela Camperchioli, Gino Pierabella e Fernando D’Annunzio. “Perché un cd-rom invece di un libro?”, a spiegare la motivazione di questa scelta è lo stesso Mauro Ferrara, “Perché il testo è di facile conservazione e riproduzione: i suoni del dialetto, invece, cambiano e sono prossimi a sparire completamente. C’è urgenza di fissarli, in qualche modo, e di conservarli. Molto più dei testi. Per i testi dialettali, inoltre, esperienze precedenti hanno mostrato un interessamento maggiore dei giovani a questo formato rispetto al libro”.
Ecche Jennäre: mo’ se fa ‘vande,
la ‘rroste a lu foche e lu trùffele accande:
Sét’ammetäte, cafune e ssegnure,
canda ne séte de déndre e dde fure.
Questo è solo un esempio di quanto si può trovare all’interno de “Il nostro calendario”. Ogni giorno viene ricordata la memoria del santo o dei santi, seguendo soprattutto la tradizione vastese, come ad esempio nel mese di maggio:
1 S.Liberata, Festa del lavoro: S. Giuseppe. “Compagnia per Bari
oppure
22 S.Giulia; S.Rita: Benedizione delle rose, nella Cattedrale e all’Addolorata
Seguono molti proverbi e detti del mese:
Mâje: fèsta fèste me ne vâje.

La pegnète de lu Prime de Mâje: con 9 legumi: fave, fagioli, lenticchie, ceci, cicerchia, piselli, granturco, grano e farro. Di rito tradizionale.

Se ppiéuve a lu Légne de la Cràuce se fràcete la nàuce.

Maje Ggìnie Lìje Ahoste, mojja mé nen te canosce.

Lu técchie de Maje: chi rite e cchi piâgne.

Maje nghe lu huende lu quafone jé ccundènde.

Frequenti sono anche le filastrocche, come ad esempio per San Pasquale, de la ‘Tasse (di Atessa) che si festeggia il 17 maggio, protettore degli ubriaconi, ma come precisa Espedito Ferrara, “San Pasquale è altresì il santo delle ragazze da maritare e delle vedovelle in cerca di un nuovo compagno della vita”. E questa è la preghiera rivolta al santo per invocare la mediazione:

San Pasquale Bajelonne,
prututtore de le donne,
me truvàte nu muarite
bbianghe rosce e cculurìte?
Cone vvùjje, tale e qquale,
o gluriose San Basquale

Un’ultima filastrocca, per chiudere, dedicata alle lucciole, che nel mese di maggio cominciano “a sciamare per i prati e per i campi”, e i ragazzi cantano:

Lùcene ‘ cappelle
Pe mmar’e ppe ttèrre
Pe tutte le casarèlle…
Lùcena calla calle
Sètte carrozze e ssètte cavalle;
sette cavalle de lu Rre.
Lùcena lùcen’apprèss’a mmé,
lùcena lùcen’apprèss’a mmé.

Da qualche mese il Consorzio RES ha messo in rete “Il nostro calendario”, portando avanti un discorso di divulgazione alla portata di tutti della notevole produzione non solo di commedie, ma anche poetica e letteraria in lingua e dialettale, del grande Espedito Ferrara.

Lino Spadaccini

due pagine degli originali




Nessun commento: