lunedì 20 agosto 2012

Alla riscoperta della nostra SCOGLIERA (8): oggi, TRAVE e SCARAMUZZE, a due passi dalla spiaggia



Siamo giunti al termine del nostro breve viaggio alla riscoperta della nostra splendida costa. Ultima tappa, prima della splendida spiaggia dorata di Vasto Marina, è il tratto da Trave a Scaramuzza.
Lo storico vastese Luigi Marchesani riferisce che “il bislungo masso immerso nelle acque, denominato Trave, è muro antichissimo, che per le incrostazioni sembra scoglio”.  Più preciso nella descrizione è il capitano Michele Olivieri, che negli anni ’50, sull’Histonium di Espedito Ferrara, scriveva: “Nel fondo del mare a Scaramuzza, per levante dei due massi grandi di scogli, ad una distanza di circa venti metri e in una profondità di due metri, si osservano, con mare limpido, dei blocchi di fabbrica in mattoni e il più grande è di una lunghezza di circa venti metri per tre di lunghezza”. Il cap. Olivieri, afferma che questi ruderi non sono altro che i resti di un antico molo: “Come ricordano i nostri vecchi pescatori di sciabica e pitarola, una linea di scogli si poteva osservare dal Trave fino a davanti alla Chiesa, linea che correva parallela alla costa, in mare a poca distanza dalla costa stessa, e al Trave si osservano tuttora dei massi di scogli in mare, a poca distanza dalla riva, di forma rettangolare, costruiti certamente dalla mano dell’uomo e per scopo di formare un porto”.
A Trave si può accedere direttamente dalla spiaggia della Marina, facendo una bella passeggiata nell’acqua, oppure percorrendo il comodo tracciato ferroviario. Dalla statale 16, invece, si accede attraverso una comoda e imponente scalinata in acciaio, realizzata qualche anno fa per scavalcare la ferrovia. Oggi, che non passano più i treni, si può anche evitare di prendere la scala, scendendo sul sentiero alla sua sinistra. Giunti all’ex tracciato ferroviario, ancora una comoda scalinata, scavata nel terreno, ci permette di accedere direttamente sulla scogliera.
A Trave non c’è una vera e propria spiaggia, ma piccole baie e insenature ricche di scogli. Da uno scoglio molto alto, facilmente raggiungibile, si può ammirare la trasparenza dell’acqua: quando il mare è una tavola sembra che le pietre escono fuori dal mare, tanto essa è limpida.
Sul lato nord c’è il primo trabocco della costa, mentre verso sud la costa prosegue con la scogliera di Scaramuzza (chiamata così perché un tal Pietro Scaramuzza, proprio in quella zona, aveva il diritto di carico e scarico delle merci), fino ad arrivare alla spiaggia di Vasto Marina.
Tutta la costa vastese è davvero straordinaria con le tante baie e insenature, una diversa dall’altra, ognuna con il suo fascino e con le sue peculiarità che la rendono davvero unica.
Dobbiamo tenerci stretto questo grande patrimonio che abbiamo, saperlo valorizzare, ma anche salvaguardarlo dalla cementificazione e dalla mano, spesso distruttrice, dell’uomo. Per questo è importante portare avanti il progetto, già depositato in regione dal 2 maggio 2007, per la tutela naturalistica e la valorizzazione degli ambienti costieri di Vasto e San Salvo, che comprende anche l’istituzione della Riserva Regionale di Casarza, da contrada Vignola a contrada Trave, dalla Statale 16 al bagnasciuga.

Lino Spadaccini





1 commento:

Rocco OLIVIERI ha detto...

Il Capitano Michele Olivieri, dopo la frequenza a Genova dell'Istituto Nautico e dopo anni di navigazione -fu insignito della Medaglia d'onore d'oro per lunga navigazione - tra le sue numerose attività svolte a Vasto, scrisse vari articoli pubblicati su Giornali locali e nazionali sulla Costa Vastese e sull'allora costruendo Porto di Punta Penna. Mi riprometto di riordinarli e farli conoscere ai Vastesi d'oggi. Rocco Olivieri.