martedì 24 maggio 2011

Opinioni: ancora sui 9.624 voti dati a Lapenna e i 15.006 voti dati agli altri candidati sindaci

Ha fatto molto discutere la nostra nota sui numeri del primo turno pubblicata nei giorni scorsi.
La nostra analisi “contabile” - in cui si evidenziava che 9.624 vastesi avevano scelto Lapenna,  mentre ben 15.006 avevano scelto altri candidati sindaci – mirava solo a stimolare un dibattito attorno alle conseguenze che può determinare la frammentazione del quadro politico.

Oggi Cicco Spadaccini interviene con questa garbata lettera in cui sottolinea che il primo turno è “una sorta di referendum sulla passata amministrazione” in cui se il sindaco uscente vince i cittadini gli dicono : “hai fatto bene”. Se il sindaco prende il 39% come a Vasto i cittadini gli dicono: “No, non hai fatto bene”.

Da Cicco Spadaccini riceviamo e pubblichiamo

Io ho capito il senso delle affermazioni di NDA sul significato dei voti pro e contro Lapenna, e le condivido sul piano generale.
Se tutti i candidati partissero alla pari, cioè nessuno di loro avesse mai fatto il sindaco, allora sarebbe sbagliato dire che ognuno ha avuto a favore i suoi voti e contro tutti gli altri.
Ma se uno di loro ha già fatto il sindaco e si ripropone, si può affermare che chi lo ha votato è come se dicesse: si, ha fatto bene, gli credo e lo rivorrei come Sindaco.
Tutti quegli altri che invece non hanno detto la stessa cosa, in sostanza è come se dicessero: no, non ha fatto bene e vorrei provare con quest'altro candidato.
Un sindaco che si ricandida non chiede voti solo per il programma che propone, ma anche per quello che ha fatto.
Gli altri candidati hanno invece solo il programma da sottoporre al voto.
In altri termini il sindaco uscente è su un piano diverso rispetto agli altri candidati; a seconda dei casi, può essere avvantaggiato o svantaggiato dalla passata esperienza.
Vuoi o non vuoi, la prima tornata di voti è anche una sorta di referendum sulla passata stagione amministrativa; giudizio al quale si può esporre solo il Sindaco uscente.
Si, hai fatto bene; no, non hai fatto bene.
Quindi, a mio avviso, ha un senso interpretare i voti non dati al primo turno come un giudizio negativo verso un'esperienza già vissuta e nel contempo come il desiderio di una esperienza nuova.
Se non ci fosse stato il ballottaggio e oggi il Sindaco si insediasse con i suoi 9.624 sostenitori, come interpreterebbe gli altri 15.006 che non l'hanno votato?
Come ininfluenti ovvero come cittadini pronti a sgambettarlo ad ogni occasione propizia?
Ing. F.Paolo Spadaccini

2 commenti:

maria ha detto...

Condivido questa riflessione!
Ma è anche vero, però, che i cittadini sono stati distratti (democraticamente distratti) da molte novità che però, nessuna di queste novità ha avuto il 39% delle preferenze...
Un po' come quando un cliente affezionato di un bar, si reca a prendere il caffè in un bar nuovo, appena aperto!
E chi non lo ha mai fatto?
Ora si vedrà se questi "locali" nuovi, che stanno tutti su un versante, riusciranno realmente a strappare la preferenza al vecchio "locale" sul versante al lato.
(il primo paragone, vista la voglia di caffè, che mi è venuto in mente... spero renda l'idea del mio pensiero)
Tranne per Marino, ovvio. :) (mi sia consentita l'ironia...)

Anonimo ha detto...

Aivoglia a fare questi tripli salti carpiati con avvitamento..... in politica vince chi ha piu' voti e a vasto per fortuna la gente, in numero adeguato e sufficiente, sa bene di che pasta sono fatti gli avversari di lapenna, non passa giorno senza che mostrino quanto sono piccoli sia come uomini che come politici.