martedì 10 maggio 2011

La presenza a Vasto dei politici nazionali:"ma conoscono le problematiche dei Vastesi?"

da Enzo La Verghetta riceviamo e pubblichiamo

I Gran Politici Show
Mi domando e poi trasferisco la domanda anche a chi leggerà:ha significato un comizio per le amministrative di uno dei Big Politici da Roma?  Cosa può dire di tanto significativo da trasferire dei voti da una lista all’altra? Si possono parlare dei problemi nazionali di cui sono “titolari”, ma conoscono le problematiche dei vastesi? Certo faranno uno o più accenni a qualcosa di locale, con parole più belle e altisonanti, ma siamo onesti stanno ripetendo argomenti che gli sono stati forniti due minuti prima dal capolista locale e di cui si scorderà scendendo dal palco. Al massimo contando le” capocce” presenti potrà fare una valutazione sul seguito che ha il leader locale e tenerlo presente per eventuali promozioni  politiche. Questi sono retaggi degli anni 50 e 60 quanto non c’era la televisione e i giornali erano poco diffusi, allora c’era la curiosità di vederli . Poi non possiamo non ricordare la chiusura della campagna elettorale dell’allora DC. Veniva il “ministrone” G. Spataro che invitava e prometteva per recuperare voti a favore del suo eletto a rappresentarlo.  Oggi che li vediamo, giornalmente in televisione, di qualcuno per la sua sovraesposizione, già conosciamo quello che dirà, allora mi domando ha ancora significato starlo a sentire in piazza? Certo se un elettore  è stanco di passeggiare e il partito ha messo a disposizione delle comode poltrone gli si può dedicare qualche minuto. Oggi questi comizi sono da paragonare alle comparsate dei partecipanti del Grande Fratello  dove si va a vedere come sono dal vivo, solo che per i divi del GF si paga all’ingresso mentre per questi si paga a maggio con la denuncia dei redditi.  Purtroppo sono sempre le stesse canzonette,   il cui ritornello è:”Parole, parole, parole soltanto parole … ma non cambiano mai, proprio mai….”
Enzo La Verghetta

1 commento:

NICOLA D'ADAMO ha detto...

La famiglia che ha un padre, è meglio di una che il padre non ce l'ha. Nel senso che ha più possibilità di sopravvivere. Metaforicamente parlando.