OGGI Domenica 22 maggio festa di S. Nicola della Meta, ma senza la tradizionale processione in mare.
Ieri la statua del Santo taumaturgo, accompagnata dal Complesso Bandistico “Città di Cupello”, è stata portata in processione presso la chiesa di Sant’Antonio di Padova. Mentre oggi domenica, giorno della festa, alle ore 9,45, la statua di S. Nicola verrà riportata in processione nella propria chiesa.
In serata intrattenimento musicale al ritmo di liscio, rumba e balli latino-americani con il Complesso “Aurora”. Durante l’intervallo, allo ore 22,30, fuochi pirotecnici della Ditta F.lli Vaini.
La piccola cappella di S. Nicola della Meta sorge in bella posizione panoramica che guarda verso il mare a nord-est di Vasto. Sconosciute le origini della chiesa, le prime notizie risalgono al 1644 al tempo del storico vastese Nicola Alfonso Viti.
Restaurata nel 1875 per l’interessamento e la devozione della famiglia Miscione, la chiesa fu inaugurata e benedetta, con una solenne funzione sacra, con l’intervento delle autorità cittadine e migliaia di persone accorse per l’occasione. Al termine della celebrazione, il simulacro fu portato in processione in mare sopra le paranze. Per circa trent’anni la processione in mare non venne ripetuta.
Nel 1903, come riportato dal giornale Istonio, si volle rinnovare la festa del primo anno e la statua del Santo, imbarcata nel piccolo porticciolo detto della Meta, processionalmente, seguito dalle altre barche, arrivò fino in direzione della stazione di Vasto Marina, accolta da una folla immensa accorsa sull’arenile.
Sicuramente suggestiva la processione in mare, a causa di difficoltà tecniche organizzative ed anche per motivi di sicurezza, molte volte è saltata. Una delle processioni rimaste memorabili è senz’altro quella del 1974, a causa delle numerose polemiche che ne sono seguite.
Il giorno della vigilia della festa, la statua di San Nicola è stata portata processionalmente fino a Vasto Marina, per essere condotta all’interno della chiesa di Stella Maris per la tradizionale benedizione alla statua del Santo. Ma i fedeli quella volta trovarono un’amara sorpresa: la porta della chiesa era chiusa e non c’è stato verso per farla aprire. “Ci son state proteste contro i frati”, si legge sulle colonne del periodico Vasto Domani dell’epoca, “che hanno fatto sapere che a quell’ora si doveva celebrare un matrimonio e non era quindi possibile, in coincidenza, fare entrare i fedeli con la statua, in chiesa, per la benedizione. Reclami, proteste, non hanno deposto bene per la serietà della spontanea, secolare, suggestiva manifestazione religiosa in onore di S. Nicola”.
Lino Spadaccini
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