venerdì 1 aprile 2011

L’arch. FP D’Adamo: “No alle demolizioni al Centro storico”

Critiche al Piano di Recupero del Prof. Cervellati

 L’arch. Francescopaolo D’Adamo ex assessore alla Cultura contesta duramente le norme del Piano di Recupero del Centro Storico che prevedono la “demo-ricostruzione”, vale a dire la demolizione totale o parziale dell’edificio e la loro ricostruzione.
“Forse non ci si rende conto dell’effetto devastante di un simile provvedimento”dice l’architetto esperto di centro storico. “Se si permette la demolizione andremo a perdere le caratteristiche più peculiari del nostro centro. L’esempio più eclatante: gli ex Palazzi scolastici di Corso Italia. E fa terribilmente paura la norma che dice che le ristrutturazioni  sono interventi tesi a “rendere  funzionale l’edificio modificandone l’assetto interno ed esterno” (art. 12 delle NTA) e che il rifacimento deve avvenire “con le medesime caratteristiche”. Quanto costa oggi  rifare una volta “a cielo di carrozza” e dove si trovano le maestranze adatte?” 
“Ai miei amici di Alleanza per l’Italia – aggiunge l’arch. D’Adamo - ho già detto di presentare emendamenti per bloccare le norme sulle demolizioni che porterebbero alla distruzione del centro storico di Vasto: qui si deve restaurare e ristrutturare senza demolire, bisogna solo usare le migliori tecniche come in tanti altri centri storici d’Italia. I tecnici preparati sanno come intervenire”. E così conclude: “Poi ci sono due cose che non si capiscono nelle Norme del Piano Cervellati: chi è la persona che si assume la responsabilità di dire che quell’edificio va demolito; e poi quali sono gli edifici che possono essere demoliti perché “in condizioni statiche generali tali da rendere tecnicamente impossibili altri tipi di interventi” (art. 11 NTA)”.

1 commento:

NICOLA D'ADAMO ha detto...

da Enzo La Verghetta riceviamo e pubblichiamo

Falsi d’autore
La famosa Maria Cazzetta comprava la legna per vendere la cenere. A Vasto si decide di demolire l’originale per costruire un falso. Vogliamo diventare famosi per essere la città “ del falso centro storico d’autore”. Ma in quale parte del mondo avviene questo? Tralasciando i problemi tecnici a cui fa riferimento l’arch. Francescopaolo D’Adamo, la difficoltà di reperire le maestranze in grado di realizzare le volte a cielo di carrozza e altri manufatti di cui si è persa la competenza; la domanda che nasce spontanea è: ma quanto ci costerà? Altra obiezione che condivido pienamente è: chi decide quali sono i palazzi da demolire?
Io come tanti cittadini ci domandiamo ma il comune di Vasto è diventato tanto ricco da potersi permettere questo progetto faraonico? Continuo a domandare dietro questo progetto c’è un piano economico finanziario che ne giustifica la fattibilità? O andiamo avanti al grido di “facimme a muine” perché non dobbiamo dimenticare che a Palazzo Chigi continuano a cantare “bambole non c’è una lira”.
Concludendo, ma queste sono le vere priorità dei cittadini vastesi?
Enzo la Verghetta