martedì 28 settembre 2010

Verso le elezioni 2011

Ma ci sono più candidati o più elettori ?E’ il quesito che si pone chi come me vive aimè lontano da Vasto e può solo leggere, sui blog o sui giornali locali, le notizie sulle prossime amministrative senza viverle in prima persona.
Che cosa spinge tanti vastesi verso la politica?
Il fenomeno appare in controtendenza con quello che, almeno si dice in tv e si legge sui giornali, avviene a livello nazionale: il famoso distacco dei cittadini dalla politica. I megafoni mediatici dei cacciatori di voti hanno già inondato la città di slogan sempre più roboanti, annunciando: “Progetti articolati di notevole spessore con venti di novità, un programma amministrativo rispondente alle esigenze della città ecc ecc”. Concetti tanto usati da essere logori e con più buchi di una gruviera, che non fanno altro che suscitare perplessità su chi le proclama anche perché poi non sono accompagnati da proposte concrete. Tutti dichiarano di essere disponibili a supportare tutte le richieste di tutti i cittadini senza limitazione di sesso e di età, basta che abbiano i requisiti legali per votare. Questi guaritori dei mali della città o presunti tali, conoscono effettivamente quali sono i problemi che affliggono la nostra città e i suoi abitanti? In seguito ci si presenterà il secondo interrogativo: sono valide le medicine che ci proporranno? In molti ci domandiamo: queste diagnosi su quale base sono state formulate? Derivano da un sentito dire o dai tanti stereotipi che girano sulle necessità della città e dei cittadini? Forse non sarebbe più utile procedere con qualcosa di più scientifico, in linea con i tempi e gli strumenti attuali, predisporre una rilevazione strutturata su un campione indicativo, seguita da un’analisi dei dati rilevati. Certo, sono emblematici i modi estemporanei con cui si affrontano i problemi cittadini a puro titolo di esempio, basta ricordare l’intervento del Progetto Giovani che propone corsi di giornalismo e di teatro, che futuro possono garantire, mentre pubblicizza richieste di personale specializzato e non per imprese e artigiani. C’è da fidarsi delle diagnosi e delle cure proposte da questi aspiranti taumaturghi?
Enzo La Verghetta

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