giovedì 9 settembre 2010

"La ripresa è lentissima e sono a rischio 700-800 posti di lavoro"

riceviamo e pubblichiamo
VASTO: e il Lavoro ?
L'Istat la scorsa settimana ha comunicato:"Il tasso di disoccupazione si e' fissato all'8,4% ma il tasso di disoccupazione giovanile e' al 26,8%".
Vasto è il Vastese non sfuggono a questi dati.
Di oggi la notizia delle 168 aziende con procedure fallimentari in corso, anche se la Denso e la Pilkington vivono una fase di stabilità produttiva, per le altre aziende nei prossimi mesi, quando si esaurirà la cassa integrazione straordinaria, ci si troverà a gestire situazioni di difficoltà occupazionale alla Robotec, alla Girsud, alla Valsinello, alla Teknolamiere, alla Cbi di Gissi, alla Pamec, alla Secoflex, alla Sider Vasto, alla Istonio di Vasto; alla Cima Cosmos, alla Cid e alla Ilmet di San Salvo, tanto per citarne qualcuna.
La ripresa è lentissima e sono a rischio 700-800 posti di lavoro.
Le organizzazioni sindacali territoriali descrivono da tempo uno scenario per niente confortante nell'area del Vastese.
Constatata l’assenza del Governo, della Regione e della Provincia è l’Amministrazione Comunale che deve assumersi le proprie responsabilità e porsi a capo di un movimento propositivo e virtuoso sul tema del lavoro.
Occorre una dirigenza politica che abbandoni vecchie alchimie e sia pronta a promuovere e concretizzare una mobilitazione straordinaria delle intelligenze, soprattutto quelle dei giovani.
La propensione al fare, al rimboccarsi le maniche, a creare quelle condizioni ambientali in grado di favorire l’ingresso di nuovi investitori e il rifiuto di un atteggiamento di passività e immobilismo, devono essere alla base di chi crede fermamente nella capacità dei sistemi economici locali e attribuisce ai gruppi dirigenti locali il mancato emergere in città di poli produttivi e/o realtà industriali.
Essenziali risultano, oltre le politiche di valorizzazione dei contesti ambientali e turistici (le riserve naturali – la spiaggia – la gastronomia), la promozione e la realizzazione di protocolli d’intesa e partnership con le associazioni e/o gruppi imprenditoriali e socio culturali. Occorre fermare l’emigrazione dei cervelli, spingere le nostre imprese ad investire nella ricerca e nell’innovazione tecnologica e organizzativa, è necessario contribuire a dare a chi intraprende gli strumenti per essere competitivi e riconvertirsi favorendo la crescita dimensionale e l’accesso delle nuove generazioni.
Sul piano amministrativo, è possibile arrivare a una conquista semplice, ma nello stesso tempo rivoluzionaria, tra l’altra già sperimentata sul nostro territorio.
La strada è quella dell'estensione del "PATTO TERRITORIALE" (uno dei pochi strumenti utili di programmazione negoziata dove tutti gli attori locali si confrontano) a tutti i campi di attività (opere, urbanistica, turismo, cultura ecc.) in modo tale che con un solo passaggio procedurale, due o più soggetti, una volta che sanno, e dicono, ciò che vogliono, possano mettersi al lavoro dal minuto successivo, senza aspettare altro.
LA TITOLARITA’ DELLA LEADERSHIP DEL PATTO TERRITORIALE diventa un obiettivo da cui VASTO NON PIU’ CONTINUARE AD ESSERE DI FATTO ESCLUSA PUR AVENDONE TITOLI E RISORSE) ! ! !
Occorre dunque sollecitare a tutti i livelli a partire dal “Palazzo di Città” una moderna e trasparente politica di sostegno per creare lavoro “vero” e non “assistenzialistico” (utile per arginare le emergenze), ma non per risolvere alla radice il problema della disoccupazione attraverso una vera e seria programmazione di politiche attive del lavoro.
07/09/2010
VASTOVIVA
Associazione politico culturale

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