Di Donato, scrittore capace di «attingere alla più diretta oralità per giungere nel processo creativo alla scrittura» (Claudio Gorlier, “La Stampa”, 22 gennaio 1992), dichiarò in un’intervista di aver sempre pensato in italiano, e non in italiano letterario, ma in quello dialettale di Vasto: «Mia madre- diceva- parla una lingua più ricca di quella di un professore».
biografia di Di Donato su
http://www.abruzzoemigrazione.it/e_view.asp?E=179
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