martedì 27 luglio 2010

TURISMO: CONFRONTI CON LE ALTRE LOCALITA'

DA ENZO LA VERGHETTA RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

"Dobbiamo prima andare a scuola di turismo!"

Leggo con molto piacere che l’On. Gaspari nella serata di giovedì scorso ha spronato i politici e gli aspiranti vastesi a portare avanti idee, progetti e non chiacchiere. Puntare sul turismo. Da questo sito ho più volte chiesto ai futuri candidati fare delle proposte fattibili, non buttare inutilmente le risorse per fare cartelloni pubblicitari che lasciano il tempo che trovano e poi inquinano. La migliore campagna pubblicitaria è quella delle idee e ce ne vogliono tante, e non legate ai se dei finanziamenti dall’alto. Ormai sono prosciugati.

Certo che se a Vasto Marina: il parcheggio è al buio, il lungomare Cordella è diventato un mercato abusivo costante, sporco e ingombrante ed il bagnasciuga è in uno stato indecente, qualcuno dice provocato da fattori esterni, occorre verificare i tempi di reazione dei responsabili ; ma cosa andiamo promuovere in Norvegia ed alle varie fiere del turismo?

Dobbiamo prima andare a scuola di turismo!

Un esempio da imitare: Madonna di Campiglio, seconda quindicina di luglio, con un prezzo pari se non inferiore a quelli proposti a Vasto, l’albergo offre piscina interna riscaldata con idromassaggio, sauna e bagno turco, navetta a richiesta per raggiungere qualsiasi punto della cittadina e dei dintorni compresi gli impianti di risalita lo stesso vale per il ritorno, basta una telefonata, tempo massimo di attesa 5 minuti. La sera si alternano musicisti per allietare il dopo cena.

Presso l’ufficio informazioni è disponibile tutta la documentazione necessaria per escursioni per tutte le potenzialità atletiche con la lista delle baite da raggiungere, inoltre il personale specializzato fornisce ogni dettaglio e consiglio. Percorrendo i vari sentieri hai la chiara sensazione che qualcuno li cura per agevolare la tua passeggiata.

Enzo La Verghetta

2 commenti:

Ciccosan ha detto...

Certamente importante avere una preparazione specifica, ma qui da noi sarebbe sufficiente guardare cosa fanno gli altri; poi cercare di fare meglio e, mal che vada, copiare e basta.
Le amministrazioni devono, come si dice, creare le condizioni, ma è innanzitutto la classe imprenditrice che ha la responsabilità maggiore in quanto a idee.
Un buon turismo lo fai basandoti sugli stessi criteri con i quali ricevi ospiti in casa tua: gentilezza, pulizia, tavola buona e ben apparecchiata.
Non ho ancora visto un albergo o un ristorante o un lido che adotti una rotatoria e ne curi la tenuta del prato o un’associazione che finanzi integralmente una mostra o il restauro di una chiesetta.
Quanto ci vuole a convenzionarsi col parcheggio multipiano e consegnare ai clienti degli alberghi una tessera con 10 o 20 ore gratis di sosta? O biglietti scontati per il cinema? O pulmino che ti porta in città e ti riporta in albergo ad ore comode, senza lo stress del traffico?
In molti alberghi dove scendo per lavoro, basta che chieda dove mangiare, dove comprare un oggetto e subito tirano fuori nomi e indirizzi, con l’aggiunta di “faccia il nome di questo albergo e avrà uno sconto di X%”. A Natale, la metà dei biglietti di auguri che ricevo sono degli alberghi dove sono stato ospite. Sembra niente, ma fa piacere.
E’ difficile offrire escursioni giornaliere nelle nostre città montane, come Roccaraso Rivisondoli Castiglione …, stabilendo accordi con ristoratori o anche alberghi di quelle città?
Organizzare visite in qualche azienda agricola o casa vinicola o casearia o pastificio?
Una barca che ti porti a conoscere la costa dalla marina a Punta d’Erce?
E’ sfacciata l’idea di offrire prodotti tipici ai clienti che ripartono con l’augurio che tornino l’anno successivo?
Sono stato in un B&B proprio a Vasto, nella mia città, per motivi logistici. Quando sono ripartito mi hanno regalato una bottiglia di ottimo olio evo con la loro etichetta B&B, e mi ha fatto un grande effetto.
In un albergo in Puglia, due pomeriggi a settimana lo chef organizzava dimostrazioni di cucina locale; nel giardino metteva qualche fornello e un tavolo e faceva vedere alle signore ospiti come cucinare ricette tipiche; altri pomeriggi veniva un pasticciere per torte e dolcetti locali. Poi si mangiava quello che si cucinava.
Occorre un master per pensare di estendere la stagione marina con un maggio e un settembre orientati ad una clientela meno chiassosa, che cerchi tranquillità e buona cucina?
A me sembra che manchi coordinamento e armonia tra i nostri operatori. La ritrovano quando si tratta di protestare contro le chiusure al traffico.

Caruso ha detto...

Cicco.... le tue sono parole sante.
Non dimenticare mai che parliamo di Vasto , luogo in cui a tutti gli operatori turistici è fatto obbligo svuotare le tasche di quei 4 turisti che ancora hanno il coraggio di venirci.
Chi l'avrebbe mai detto che questo sarebbe diventato il postaccio che è !

Ciao da un Vastese deluso