29 - 30 - 31 luglio XXIV EDIZIONE DELLA RIEVOCAZIONE STORICA
Fervono i preparativi per l'edizione 2010 della Rievocazione Storica della “Collazione all’Ordine Cavalleresco del Toson d'Oro” del principe Fabrizio Colonna da parte del Marchese Cesare Michelangelo d'Avalos, cerimonia svoltasi a Vasto, presso il palazzo marchesale, nel 1723.
L’Associazione Culturale “ Amici del Toson d’Oro”, che collabora da anni con l’Amministrazione Comunale per la realizzazione di questo evento, sta definendo gli ultimi ritocchi alla manifestazione.
Per la XXIV edizione sono 3 i giorni dedicati all’ evento 29 - 30 - 31 luglio con orario serale, per un dopocena dedicato alla storia alla cultura ed allo spettacolo.
In attesa della presentazione ufficiale della Rievocazione Storica possiamo anticipare alcuni momenti:
• 29 luglio giorno dedicato alla musica d’epoca.
• 30 luglio giorno dedicato all’arrivo dei nobili a palazzo d’Avalos con musica, spettacoli di ragazzi e la magia dei trampoli con teatro luci fuoco.
• 31 luglio giorno dedicato al Corteo Storico - rito della consegna del Toson d’Oro - spettacoli a corte.
La partecipazione di persone in abiti d’epoca, e gli spettacoli proposti darà vita a serate piacevoli che ci faranno tornare dietro nel tempo per vivere un momento di storia vastese del XVIII secolo e i fasti della nobile famiglia d’Avalos che tra i vari titoli annoverano anche il marchesato del Vasto.
L’Associazione Culturale “ Amici del Toson d’Oro”, che collabora da anni con l’Amministrazione Comunale per la realizzazione di questo evento, sta definendo gli ultimi ritocchi alla manifestazione.
Per la XXIV edizione sono 3 i giorni dedicati all’ evento 29 - 30 - 31 luglio con orario serale, per un dopocena dedicato alla storia alla cultura ed allo spettacolo.
In attesa della presentazione ufficiale della Rievocazione Storica possiamo anticipare alcuni momenti:
• 29 luglio giorno dedicato alla musica d’epoca.
• 30 luglio giorno dedicato all’arrivo dei nobili a palazzo d’Avalos con musica, spettacoli di ragazzi e la magia dei trampoli con teatro luci fuoco.
• 31 luglio giorno dedicato al Corteo Storico - rito della consegna del Toson d’Oro - spettacoli a corte.
La partecipazione di persone in abiti d’epoca, e gli spettacoli proposti darà vita a serate piacevoli che ci faranno tornare dietro nel tempo per vivere un momento di storia vastese del XVIII secolo e i fasti della nobile famiglia d’Avalos che tra i vari titoli annoverano anche il marchesato del Vasto.
8 commenti:
Arìpriètevene pìure pi'ssù capefiàre!
Questo signore che facciamo pomposamente sfilare è stato uno dei tanti nobili che hanno vissuto alle spalle della povera gente, imponendo tasse e gabelle per farci i loro comodi.
Alcune casate nobili hanno cercato di dare un contributo allo sviluppo economico e culturale delle proprie terre, riuscendo a darvi lustro e benessere, ed a guadagnare postumi riconoscimenti storici. Non è certo il caso dei D'Avalos; anzi a leggere alcune delle pagine che sono state segnalate mi sento ancor più sospettoso che nulla o poco più sia stato fatto per la nostra città e dintorni.
Proprio il nostro Cesare Michelangelo, a me non sembra emergere come figura di nobile illuminato che abbia dato lustro alla sua casata e di conseguenza alle sue terre.
Di lui leggo su testi storici:
"...Cesare Michelangelo, “non meno potente anzi più potente” del padre Diego, tristemente noto ai suoi vassalli per gli “enormi delitti” commessi e rapidamente condonatigli, è “onnipotente” non soltanto nelle terre d’Abruzzo ma anche in altre (…) . Arrogante e prepotente verso gli abitanti delle università a lui infeudate, alle quali sottrae con indebite usurpazioni le terre demaniali, è solito circondarsi di armati che difendono i suoi interessi economici nelle campagne."
Leggo che è stato inquisito per contrabbando in Adriatico e leggo ancora che per ben due volte le sue proprietà sono state sequestrate dalle autorità superiori per debiti e irregolarità. La seconda volta fu dopo la sua morte, alla quale seguirono decenni di lotte tra eredi e creditori, a suon di avvocati e curatori. Proprio per onorare i debiti finanche i due suoi Toson d’Oro “ingioiellati”, finirono al duca di Celenza.
Le battaglie legali per accaparrarsi eredità o scansare gli enormi debiti durarono fino alle soglie dell’800.
Le pagine che descrivono Vasto, con dovizie di particolari eloquenti sulla condizione della popolazione, le dobbiamo proprio al sequestro del patrimonio nel 1736, da parte del fisco Regio.
Sono stati gli ingegneri e gli altri funzionari del catasto, incaricati dal fisco, a inventariare lo stato patrimoniale della città.
Da quell’inventario emerge, e ne sono orgoglioso, una popolazione attiva e intraprendente, ma non certo per i meriti di un “arrogante e prepotente” Marchese.
Il nostro Luigi Marchesani scrive questo passaggio a proposito della festa di conferimento del Toson d’Oro, il 24 ottobre 1723:
“…che pane, formaggio, salame ed altri commestibili traboccarono sulla plebe da’ balconi di palazzo, davanti al quale due artifiziali fontane scaturirono del bianco e del rosso vino per molte ore…”.
Ecco a me non sembra che il buttare pane e salame sulla plebe assiepata sotto i balconi possa passare per un gran merito.
E, badate bene, non è stato il nostro Marchese ad essere "incollato" del Toson d'Oro, lui l'ha solo messo attorno al collo del Principe che a Vasto non c'era mai stato prima. Per fare questo si è "ingollato" tutte i costi della cerimonia a spese dei poveri vastaroli che pagavano le gabelle e che poi si sono azzufati sotto i suoi balconi per qualche pezzo di pane e di salame.
Quando uno non conosce la storia non dovrebbe divulgare notizie. Lei ha letto una pagina tratta da un libro scritto proprio per denigrare Cedare Michelangelo d'Avalos d'Aquino d'Aragona, Cavaliere del Tosone e chiave d'Oro.
Allora confuti.
L'ho gia fatto migliaia di volte. E' come parlare al vento (con gente come Lei).
Non si capisce quali interessi abbia la D.ssa Flavia Luise, o l’editore Liguori, a denigrare il nostro concittadino Michelangelo con il libro “I D’Avalos – Una grande famiglia aristocratica napoletana nel ‘700”, uscito nel 2006, a quasi tre secoli dalla sua morte.
Non si possono fotocopiare le pagine per evidenti diritti d’autore, ma qualche perla potrei riportare a quei miei concittadini che poco si appassionano alle argentee parrucche boccolate (a proposito l’argenteo nelle parrucche apparve nella seconda metà del ‘700) e ai tricorni.
Intanto arricchiamo la lista dei titoli di nostro signore Cesare Michelangelo D’Avalos, nipote di Inigo e figlio di Diego e di Francesca Carafa della Roccella, marchese di Pescara e di Vasto, principe del Sacro Romano Impero, di Francavilla e Isernia, signore dell’isola di Procida, Vivara e S.Martino, di Lanciano con le sue ville, di Serracapriola e Chieuti, del contado di Montedorisio, di Montenero e Montelateglia, barone del castello di Furino e dei Riporsi, Roccavarallo e Sasso, di Civita Campomarano, gran Camerlengo del Regno di Napoli, governatore perpetuo e proprietario della fortezza, città e isola d’Ischia, cavaliere del Toson d’Oro, grande di Spagna di prima classe, maresciallo di campo, gentiluomo di camera, consigliere di Stato. E forse ce ne sono altri.
Segnalo per gli appassionati della materia che nel sito -http://www.antiquesatoz.com/sgfleece/home.htm-, nella lista autriaca, c’è menzione del Toson d’Oro a Fabrizio Colonna (n.654), ma nel 1721.
Può essere che sia stato conferito il1721 e “accollato” nel 1723?
Che il nostro marchese fosse "...implicato per il traffico illegale nelle acque adriatiche di merci come il sale, l'olio e il grano...", è riferito anche nel libro "Napoli spagnola dopo Masaniello" di Giuseppe Galasso, assieme ad altri personaggi di nobile casato.
Dei suoi debiti e delle dispute legali successive fra gli eredi, ne parla anche il nostro Luigi Marchesani nella "Storia di Vasto".
Purtroppo, oltre agli incensieri e ai figuranti, c'è anche "gente come noi". Ci vuole pazienza.
e noi, di pazienza ne abbiamo tanta.
Per gli "amici del toson d'oro", se qualcuno legge, suggerisco di verificare sul loro sito il nome del 2° Marchese di Vasto.
Forse non è stato don Alfonso II morto nel 1945, bensì don Alfonso III.
Inoltre va detto che ci furono altri due Marchesi del Vasto che hanno ricevuto il Toson d'Oro; varrebbe la pena citarli.
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