ECCO LA STORIA DELL'OROLOGIO
Da qualche giorno un’imponente impalcatura è visibile sul campanile della Cattedrale di S. Giuseppe per permettere i lavori di messa in sicurezza della torre campanaria.
In particolare, questa è l’occasione per vedere l’esatto stato della cuspide in ferro che sorregge le due campane ed intervenire con un’opera di restauro, ma questa può essere anche l’occasione per stabilire l’esatta datazione della torre dell’orologio.
Dal Marchesani sappiamo che la torre è stata riedificata nel 1730. Una ricognizione approfondita, in particolare studiando il sistema di ancoraggio della cuspide in ferro alla muratura, permetterà di capire se la struttura in ferro è stata realizzata contemporaneamente alla ricostruzione della torre, oppure nel 1815 quando l’orologio è stato spostato da Palazzo degli Invitti, che si affaccia su Piazza Caprioli, al campanile di S. Giuseppe. Questo dato è importante perché se la cuspide in ferro era già esistente bisogna capire se dopo tutti questi anni è ancora in grado di sopportare il peso delle due campane tuttora presenti.
Nel frattempo, già dopo una prima ricognizione si è appurato che sulle due campane sono presenti alcune iscrizioni e delle figure. In particolare, nella campana posizionata in basso, è leggibile il nome di Pietro Muzii. Infatti, artifice dello spostamento della torre dell’orologio sul campanile di S. Giuseppe è stato proprio il sindaco Pietro Muzii.
Nella seduta del consiglio dei decurioni del 5 settembre 1814, Pietro Muzii riferì all’assemblea che “…considerando che l’attuale campanile dell’Orologio minaccia di crollare… e considerando ben’anche che l’attuale macchina dell’orologio è tutta guasta, ed invecchiata per la lunghezza del tempo…”, e i decurioni a pieni voti deliberarono“…di trasferirsi l’orologio sud.° nel campanile della Chiesa di S. Giuseppe…”.
Nella seduta del 4 aprile dell’anno successivo, il Muzii riportò in Consiglio le continue proteste della popolazione per la mancanza di un orologio adeguato alla città, essendo quello presente non funzionante da diversi anni. “I Signori Decurioni, conoscendo necessario che una Città di circa 9000 anime, nella quale vi esiste un solo orologio pubblico, abbia un orologio capace a servire per tutta la Città; e considerando ancora che dovendosi fondere la campana delle ore per essere rotta, riesca vantaggioso al Comune unirvi la campana piccola, a pieni voti ànno deliberato di fondersi le indicate due campane, e ridursi il peso di esse almeno a cantaja cinque, cioè cantaja tre la grande, e cantaja due la piccola…”. E queste due campane dovrebbero essere quelle tuttora esistenti sul campanile.
Lino Spadaccini
In particolare, questa è l’occasione per vedere l’esatto stato della cuspide in ferro che sorregge le due campane ed intervenire con un’opera di restauro, ma questa può essere anche l’occasione per stabilire l’esatta datazione della torre dell’orologio.
Dal Marchesani sappiamo che la torre è stata riedificata nel 1730. Una ricognizione approfondita, in particolare studiando il sistema di ancoraggio della cuspide in ferro alla muratura, permetterà di capire se la struttura in ferro è stata realizzata contemporaneamente alla ricostruzione della torre, oppure nel 1815 quando l’orologio è stato spostato da Palazzo degli Invitti, che si affaccia su Piazza Caprioli, al campanile di S. Giuseppe. Questo dato è importante perché se la cuspide in ferro era già esistente bisogna capire se dopo tutti questi anni è ancora in grado di sopportare il peso delle due campane tuttora presenti.
Nel frattempo, già dopo una prima ricognizione si è appurato che sulle due campane sono presenti alcune iscrizioni e delle figure. In particolare, nella campana posizionata in basso, è leggibile il nome di Pietro Muzii. Infatti, artifice dello spostamento della torre dell’orologio sul campanile di S. Giuseppe è stato proprio il sindaco Pietro Muzii.
Nella seduta del consiglio dei decurioni del 5 settembre 1814, Pietro Muzii riferì all’assemblea che “…considerando che l’attuale campanile dell’Orologio minaccia di crollare… e considerando ben’anche che l’attuale macchina dell’orologio è tutta guasta, ed invecchiata per la lunghezza del tempo…”, e i decurioni a pieni voti deliberarono“…di trasferirsi l’orologio sud.° nel campanile della Chiesa di S. Giuseppe…”.
Nella seduta del 4 aprile dell’anno successivo, il Muzii riportò in Consiglio le continue proteste della popolazione per la mancanza di un orologio adeguato alla città, essendo quello presente non funzionante da diversi anni. “I Signori Decurioni, conoscendo necessario che una Città di circa 9000 anime, nella quale vi esiste un solo orologio pubblico, abbia un orologio capace a servire per tutta la Città; e considerando ancora che dovendosi fondere la campana delle ore per essere rotta, riesca vantaggioso al Comune unirvi la campana piccola, a pieni voti ànno deliberato di fondersi le indicate due campane, e ridursi il peso di esse almeno a cantaja cinque, cioè cantaja tre la grande, e cantaja due la piccola…”. E queste due campane dovrebbero essere quelle tuttora esistenti sul campanile.
Lino Spadaccini
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