IL SINDACO LUCIANO LAPENNA DENUNCIA LA MANCANZA DI FINANZIAMENTI DA PARTE DI REGIONE E PROVINCIA
Nello scenario inedito di Palazzo Aragona, ha preso il via
La cerimonia di inaugurazione svolta per l’occasione nel piazzale antistante lo storico edificio vastese, alla presenza delle autorità e tanta gente, purtroppo molte delle quali rimaste in piedi per lo scarso numero di sedie posizionate.
“Il Premio Vasto è abituato a cambiare appartamento”, ha esordito l’avv. Roberto Bontempo, Segretario del Premio, “Un Palazzo che ha alle spalle una nobiltà, ma che nel tempo si è malridotta. Speriamo che da qui possa partire un progetto nuovo”. L’intento è quello di far diventare Palazzo Aragona il contenitore ideale per le mostre di Arte Contemporanea, lasciando Palazzo d’Avalos alla pittura dell’Ottocento.
Critico l’intervento dell’avv. Bontempo sulla scarsa attenzione alla cultura, rilegata sempre all’ultimo posto, anche da parte degli organi di stampa, e alla mancanza di finanziamenti.
Sull’argomento anche l’Assessore Suriani ha tenuto a precisare che “senza risorse è difficile organizzare gli eventi, ma li abbiamo mantenuti tutti seppur nelle difficoltà”.
Molto critico il sindaco Luciano Lapenna che ha fortemente condannato l’assenza totale di finanziamenti da parte di Regione e Provincia. “Dirò cose poco piacevoli e con amarezza”, ha esordito il Sindaco di Vasto, “Dopo questi cinque anni mi chiedo se vale ancora la pena mettere lo stemma della Regione e della Provincia sul catalogo e sui manifesti. In questi anni sono venuti meno tutti i finanziamenti. Prima per l’organizzazione di un Premio si viaggiava sull’ordine di centomila euro, mentre oggi tutto è a carico del Comune. Il Pubblico non ce la fa più a far mandare avanti questi eventi”, ha proseguito l’avv. Lapenna, “occorrono ulteriori finanziamenti pubblici, ma anche il coinvolgimento di privati. Questo non deve essere un Premio che sopravvive, ma deve tornare ad essere la mostra di un tempo con una sua programmazione. L’anno che verrà sicuramente porterà a nuovi scenari, anche per il Premio Vasto. Abbiamo bisogno di gente che vuole bene al Premio, ma non solo a parole”.
Il critico d’arte Floriano De Santi, curatore della mostra, ha sottolineato l’importanza di questo Premio, che rappresenta la quinta rassegna in Italia dopo Venezia, Roma, Milano e il Michetti di Francavilla al Mare. “A me duole sentire che il Premio Vasto trovi grande difficoltà, ma il Premio non può morire per tutta la cultura italiana”. Un consiglio che ha dato è quello della creazione di un ufficio di promozione nazionale, in quanto “Spesso vengono fatte delle edizioni gioiello, ma a livello nazionale nessuno lo sa”.
Partendo da una riflessione di Walter Benjamin, sull’ansia e la crisi dell’uomo moderno che deriva dal ricordo del passato, il critico d’arte ha presentato all’attenta platea l’interessante mostra dando alcuni spunti per una maggiore comprensione delle opere in esposizione.
Durante la visita molti i commenti positivi, oltre che sulle opere presenti, per l’organizzazione degli spazi espositivi e per la bellezza della sala, contenitore perfetto per questo tipo di evento.
La mostra rimarrà aperta fino al 7 novembre con il seguente orario
Lug./Ago. 18,00/23,00 – Sabato e Domenica anche 10,30/12,30
Set./Ott./Nov. 10,00/12,30-16,00/20,00 (Lunedì chiuso)
Ingresso gratuito
Lino Spadaccini
2 commenti:
Veramente era - o sarebbe stato - quello il luogo e il momento di parlare di arte, senza doverla buttare in politica stando, naturalmente, tutti a sinistra. Credo che le mostre d'arte si facciano essenzialmente per questo. Il resto - legittime e motivate che siano (e finchè lo sono) le osservazioni - è strumentale (sfacciatamente direi) e ...spurio (mi si consenta il termine!).
Quanto all'anno prossimo, ai nuovi scenari..., per il P. Vasto e non solo, Lapenna pensi al suo!
in questo commento Le do ragione .
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