lunedì 24 maggio 2010

Giro d'Italia 24 maggio 1959: per la prima volta l'arrivo a Vasto

Vince il grande Nencini!



Il 24 maggio del 1959 per la prima volta la nostra città ospitava l’arrivo di tappa del Giro d’Italia.
Solo pochi giorni fa la carovana rosa ha fatto tappa a L’Aquila, una tappa fortemente voluta dal Presidente Napoletano, dal valore altamente significativo per riaffermare, a poco più di un anno da quel devastante terremoto che ha colpito la terra d'Abruzzo, la ricchezza di valori e di energie che uno sport così popolare esprime.
Facciamo un passo indietro e torniamo a domenica 24 maggio 1959, una giornata indimenticabile per la nostra città, vestita per un giorno di rosa, quando Gastone Nencini, per riprendere il titolo del quotidiano Tuttosport, “risorge e trionfa a Vasto”, davanti a Battistini e Massignan.
È la quarantaduesima edizione della Corsa Rosa, in programma dal 16 maggio al 7 giugno, per un totale di 22 tappe. Il Giro alla fine sarà vinto dal ciclista lussemburghese Charly Gaul, che ha sconfitto nettamente l’astro nascente Jacques Anquetil, strappandogli la maglia rosa nella penultima tappa, andando in fuga sul Piccolo San Bernardo e staccando il francese di 10 minuti.
La frazione Napoli-Vasto di 206 chilometri si è rivelata molto insidiosa per i corridori della carovana rosa. “Visto che percorso?”, affermava al traguardo il patron Torrioni ai giornalisti, “Il meglio che si potesse desiderare! E per di più su strade inedite per il Giro. Per molti di voi sarà stata una sorpresa un tracciato così nervoso e adatto alla lotta”. Da tutti gli addetti i lavori e anche dai ciclisti il tracciato è stato giudicato molto impegnativo, ma in pochi avevano fatto caso alle cartine altimetriche che annunciavano come nell’ultimo chilometro si dovesse salire dal livello del mare a quota 100, così “si trovarono a spalancar tanto d’occhi allorché si parò loro davanti il muro da scavalcare per toccare il fatidico striscione di arrivo di Vasto”.
Dopo la partenza fissata a Napoli, la tappa entra nel vivo dopo il rifornimento di Agnone, quando cinque corridori approfittano della stanchezza del resto del gruppo stremato dal ritmo elevato impresso in salita e sotto una fastidiosa pioggia: Dal Col, Nencini, Massignan, Battistini i battistrada, raggiunti poco dopo da Boni.
In ottanta chilometri il distacco del gruppo della maglia rosa sale a sei minuti. L’arrivo è ormai vicino. Provenienti dalla litoranea adriatica, i corridori imboccano la statale 86 Istonia salendo verso Vasto e deviando a sinistra per la tortuosa strada della Madonna delle Grazie, definito un autentico “muro”. Il traguardo è posto lungo Belvedere Romani “su un breve rettilineo in salita che unificava il breve orizzonte nella foschia vespertina: pareva che i corridori sorgessero dal mare”. La salita è più dura del previsto: “Allunga Battistini, cede di colpo Boni. Nencini affianca Battistini e lo supera, mentre Massignan perde anch’egli contatto. L’azione del bianconero del G.S. Carpano è davvero irresistibile. Nencini spunta al fondo del rettilineo d’arrivo, situato in ripida ascesa, con qualche metro di vantaggio, aumenta il proprio margine e taglia il traguardo con 6” su Battistini, 12” su Massignan e 19” su Boni”.
Stremato ma decisamente contento, Gastone Nencini ha dato un prova d’orgoglio ed uno schiaffo morale a quanto lo davano per finito. “Visto che roba? E chi se l’aspettava un arrivo così”, ha dichiarato il vincitore al cronista di Tuttosport, “Per poco non rimango buggerato come un novellino. Battistini mi ha sorpreso nella penultima curva, per rimontarlo so soltanto io quanto ho dovuto penare. Non credevo proprio di farcela e quando con un ultimo disperato attacco, sono passato in testa sul rettilineo finale in salita, non avevo più il coraggio di girarmi a studiare la situazione, temevo che da un momento all’altro il legnanista rinvenisse e mi rimontasse a sua volta. Avevo le gambe legnose e non solo per la volata”.
Delusione per Battistini. Sembrava proprio di potercela fare, quando è scattato ed ha visto Nencini cedere di netto, ma è stato solo per un momento: “È la distanza che, evidentemente, mi ha giocato un brutto scherzo”, ha dichiarato il secondo arrivato, “perché al momento di reagire alla rimonta di Gastone, per poco non rimanevo impietrito sui pedali”.
La mattina seguente raduno e punzonatura a piazza Marconi e partenza della decima tappa di 148 km. alla volta di Teramo.
Lino Spadaccini

Nessun commento: