domenica 14 marzo 2010

TELEVOTO ANCHE PER ELEGGERE IL PROSSIMO SINDACO?


Da Pino Pollutri riceviamo e pubblichiamo

ELETTI (col telefonino o con un clic)
Al voto al voto (anzi, al televoto, al televoto...), è il nuovo modo di esprimersi della nostra società. Ma, mentre “la scelta” per eleggere qualcuno - conquista sociale non da poco quella di non dover più subire il “chi comanda qui” - avveniva un tempo col meditato segno di croce tracciato nel seggio elettorale, oggi pare diventato un pericoloso quanto facile passatempo. “Il gioco”, del resto, rende evidente quella che in fondo è la tara del sistema democratico, bene evidenziata dai risultati talora sorprendenti della scelta facile facile di qualcosa o qualcuno a forza di tele-voto o scelta telematica, dal Sanremo della canzone al Grande Fratello, dall’Isola dei famosi ad Amici del canto o del cuoco. Qual è il problema? Mentre in teoria, il voto dovrebbe e-leggere (scegliere) qualcuno per le sue qualità o potenzialità, manifestate o promesse, si finisce per dare patente di ”onorevole” a qualcuno proprio perchè scelto, o “il più votato”. La quantità di voti ricevuti si muta, come mai fu per l’antica pietra filosofale, in oro-qualità. “Il vincitore” - in politica e nel show-business - risulta non chi è di per sè più bravo o comunque capace e dotato, ma quello che - non importa perchè, non si sta a guardare come - riceve più voti (o più telefonate). Per restare a Vasto, per limitarci al mondo “dello spettacolo”, pensiamo ad Alberto Baiocco, co-protagonista sino in fondo nel GF appena concluso. Si è detto di lui: “È apparso un bravo ragazzo, pulito, tranquillo, mai fuori dalle righe, uno dei pochi che in una situazione di forte trasgressività (banale peraltro quanto spesso volgare) ha saputo portare valori umani e persino religiosi, degni e inconsueti” E, infatti, Alberto ...non ha vinto! Più di lui, alla fine, è stato scelto l’ennesimo esemplare di gallismo maschilista, uno che la donna la vede come “femmina”, “una gnocca”, verso cui sbava e gesticola, come abbiamo visto, anche in modo becero e ridicolo, strappando peraltro consensi a più non posso da quanti in giro sono o vorrebbero essere come lui: votati e perciò importanti e destinatari di onori (guadagni a parte). Mi chiedo se vorremo usare lo stesso metodo per eleggere i nostri Amministratori pubblici. Mi auguro di no, ma, da quel che leggo sulla stampa e nel web, la strada imboccata sembra proprio quella. “Amici” di Vasto, voteremo-eleggeremo Peppino o Nicolino, Vincenzino o Paoluccio, o magari Annina? Televotate, dai, cliccate, ...giocate!
Giuseppe F. Pollutri

1 commento:

maria ha detto...

Chiedo scusa, ma anche con la classica crocetta nel seggio elettorale, non è che poi ultimamente ci sia stata tanta differenza...
Non posso esprimermi più di tanto su Vasto, non conoscendo e non sapendo se non marginalemtne i contenuti della campagna elettorale precedente (intendo per il sindaco) ma a livello nazionale... Insomma, direi che più o meno ha funzionato così.
L'unica differenza era nel premio ad un elettore selezionato a caso, vorrei sperare a caso... Ma ovviamente, nel seggio, non vi è ne nome, ne numero telefonico del votante