lunedì 8 marzo 2010

Personaggi: quella simpatica figura di Antonio Rossetti


Più volte abbiamo ricordato la figura di Antonio Rossetti, riportando anche alcune interessanti poesie e naturalmente non potevamo far passare inosservato la ricorrenza della nascita del poeta vastese avvenuta 240 anni fa, l’8 marzo 1770.
È inutile negare che la figura di Antonio Rossetti ci piace, soprattutto perché era uno del popolo, una persona semplice che non ha goduto la fortuna dei fratelli Gabriele e Domenico, che per varie vicissitudini hanno lasciato la loro terra senza farne più ritorno.
E particolare era anche il rapporto tra i fratelli, basti pensare che nella corrispondenza Gabriele e Domenico si davano del tu, mentre con l’altro fratello Antonio si davano del Voi, in quanto ritenuto in un certo senso “inferiore” e non all’altezza della fama degli altri due.
Ma Antonio Rossetti ci è simpatico anche per la sua ironia che ritroviamo perfettamente in una poesia conservata manoscritta presso l’Archivio Storico Comunale (ms.6/4/6 f.99) dal titolo Ritratto poetico del natural Vate Antonio Rossetti composta da lui medesimo:

Non grande, non pigmeo, offeso il volto
Dal vaiuolo; non grosso il naso molto;
Gli omeri curvi; nero il crine e folto.
Lumi loquaci, libero di mente,
Gote vermiglie, bocca ognor ridente.
E raro il mento dell’onor crescente.
Sensibil core; in conversar gentile;
Non mai superbo, né adulator, né vile;
Sordo un po’, fido amico, e sempre umile.
Del golfo Adriatico nato all’alme arene
Dei’ cigno di Talìa e Melpomène
Esperto attore in su le patrie scene.
Mai sempre acceso dal calor Febeo;
Non culto vate, ma cantor plebeo
Perchè nemico fummi il fato reo.
Di maschere inventor, di glorie vago:
Di parrucche son fabbro, e ne son pago
Ecco, o lettore, la mia vera imago.

Sul foglio 106, dove si ripetono questi stessi versi è riportata la seguente nota: “Questo ritratto formollo l’Autore quarant’anni addietro, ed allora era poco sordo”.
Lino Spadaccini

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