lunedì 15 marzo 2010

PDL:anche da Vasto un autobus per Roma

riceviamo e pubblichiamo
A Vasto il Popolo della Libertà sta organizzando un autobus per permettere a tutti gli interessati di partecipare alla manifestazione di Roma del prossimo weekend. Chi vuole partecipare e prenotare un posto, può farlo rivolgendosi a Etelwardo Sigismondi (tel. 338.9925257), Manuele Marcovecchio (tel. 338.9877195) e Guido Giangiacomo (tel. 348.8883762)

5 commenti:

Alessandro ha detto...

Un autobus per dare appoggio alle farneticazioni vittismistico-persecutorie di Berlusconi?! Siamo messi male!

Ciccosan ha detto...

Saranno pure liberi di pensarla a modo loro, non ti pare? Eppoi, ti hanno chiesto qualcosa di soldi? Siamo...?? Semmai "sono" messi male; tu che c'entri? Non sei l'altra parte del paese? Quella buona? Lasciamoli fare; c'è chi ha il V-day, chi i girotondi, chi si veste di viola...

Alessandro ha detto...

Io non concordo con visioni del mondo manichee e quindi non credo che ci sia una parte buona ed una cattiva nel paese. Di solito questa visione in "bianco e nero" è tipica delle persone paranoiche come Berlusconi. Per questa ragione viviamo in un Paese dove le posizione sono state estremizzate. Per questa stessa ragione si usa un linguaggio frutto di questo scellerato clima politico e si parla de "l'altra parte del paese".
Ognuno è libero di pensare come vuole e quindi io sono altrettanto libero di esprimere un mio giudizio seppur con forza. Chi ha limitato le libertà in questo Paese è la stessa persona che paradossalmente si richiama alla libertà, ma solo teoricamente. Di fatto attualmente in Italia è libero solo chi ha il potere.

Ciccosan ha detto...

In astratto sarebbe così: tra il bianco e il nero un'infinità di colori. In concreto no; almeno non sempre. Ignorarlo è un'ingenuità. La storia è ricca di esempi. Guelfi e ghibellini, credenti e agnostici, nordisti e sudisti, monarchia e repubblica, papisti e calvinisti, e così via.
Ma per tornare ai fatti concreti, ti spiacerebbe indicare uno solo dei diritti che ti sono venuti a mancare negli ultimi, diciamo, 5 anni? Dico in concreto; cioè una legge che ha sottratto un diritto che prima c'era e dopo non più.
Faccio riferimento ai diritti perchè sono il metro delle libertà; altrimenti si rischia di parlare di fumo e si finisce nel politichese inconcludente.
Ti faccio questa domanda perchè io non mi sono accorto che mi hanno tolto qualche diritto e non vorrei continuare a vivere nell'ignoranza.

Alessandro ha detto...

A me sembra un'ingenuità questa scarsa considerazione delle facoltà mentali dell'uomo. Cogliere un'infinità di colori un'astrazione? No, semplicemente il modo di elaborare la realtà di un modo di pensare maturo. Diversamente dal modo di elaborazione della realtà meno evoluto che non coglie tutte le innumerevoli sfumature di un fenomeno. Il fatto che la storia sia ricca di esempi deve farci meditare su quanto sia pericoloso il meccanismo psicologico della scissione. E' lo stesso che ha portato Hitler al potere, ha portato Dante all'esilio e in misura diversa porta i tifosi di una squadra a dileggiare l'avversario.
La democrazia, invece, necessita per funzionare di quello spazio in cui abbia luogo un confronto con l'altro. Necessita quindi di quel pensiero evoluto e maturo che si pone dialetticamente con chi la pensa diversamente. Diversamente da quello che accade nella nostra molto imperfetta democrazia.
Quale legge fatta da questo governo che ha limitato i nostri diritti? Ce ne sono una miriade. Mi viene in mente quella elettorale. Non possiamo esprimere più la preferenza per un candidato, le liste sono bloccate e i partiti scelgono per noi. Ma che bella democrazia!
Mi viene poi in mente la legge ex-Cirielli con cui si accorciano i termini di prescrizione. E’ una legge che per salvare l’imputato di un processo annulla diversi processi e, se il diritto è il metro delle libertà, la giustizia è una condizione imprescindibile perché vengano esercitati dei diritti. E penso che i frodati dalla Parmalat sarebbero d’accordo con me. Ma il problema non sono solo le leggi. Sarebbe tutto troppo facile. Il problema è una mentalità generale di cui Berlusconi si fa interprete e in modo egregio. E’ la mentalità della spregiudicatezza, delle regole aggirate per far prevalere il proprio interesse. E’ la mentalità del potere a tutti i costi. E’ in una parola la mentalità della Prima Repubblica. L’Italia di Berlusconi non è altro che la prosecuzione e l’amplificazione di quella stagione politica e noi non siamo molto cambiati da allora.