venerdì 19 marzo 2010

"Il Faro" ieri, le Liste Civiche oggi: una riflessione di Cicco Spadaccini

L’esperienza della lista il Faro
Caro Nicola, ricordo anch'io quell'esperienza, ero quasi ventenne, ma già fuori città. Quando tornavo a Vasto non si parlava d'altro, in casa mia poi era una tribuna politica continua. Tutti i vastesi sembravano appassionati a quella vicenda politica; pareva la vivessero come la difesa ultima del castello contro la prepotenza dell'invasore esterno. In piazza Diomede ricordo si formavano tanti crocchi di persone che discutevano animosamente; poi lì vicino, sul marciapiedi, c’erano i tavoli della Società Mutuo Soccorso e appena più sotto quelli del Circolo della Democrazia Cristiana e ancora discussioni.
LAPORESE. Incontrai in quegli anni figure che tutt'ora ho impresso nella mente; una fra tutte fù Domenico Laporese, che nonostante politicamente da me distante, mi ritrovai ad ammirare per la passione e la determinazione civile con le quali proponeva le sue idee. E credo che tutta la città lo rispettasse per questo. Ma quelli erano altri tempi, caro Nicola, e quelle erano persone di ben altro spessore, il cui legame con la città era fortissimo, direi quasi carnale. Le motivazioni di allora erano quelle che hai ricordato tu, sostanzialmente voler essere padroni in casa propria e respingere ogni condizionamento esterno ma avendo il coraggio di arrivare fino in fondo. Ma quelle di oggi quali sono? Prova a spiegarmele tu che sei del mestiere.
LISTE CIVICHE. Si sa che molte liste civiche nascono per le aspirazioni di rivincita di qualche trombato alle elezioni precedenti, oppure di qualche frustrato che non riesce a trovare un partito che voglia accasarlo o una poltrona da occupare, o ancora di ex che non riescono a ritornare in servizio effettivo perché nessuno li vuole o chi non riesce a rassegnarsi ad una vita senza la ribalta. Però amministrare una città non è mestiere che s’improvvisa; ci vuole gente che conosca i meccanismi amministrativi, che abbia solida esperienza nei campi affini, che abbia il rispetto della gente ancor prima di ottenerne la condivisione politica.
FACCE NUOVE? E poi, dov’è scritto che ci vogliono per forza “facce nuove” altrimenti non funziona? Questa è una patacca inventata da chi pretende a priori di eliminare altri concorrenti ancor prima di cominciare la partita. Don Silvio Ciccarone non era una faccia nuova quando si mise alla testa della lista “Il faro”.
Prima di tutto conta il programma che si propone alla gente. Un programma per la gente, non per le proprie rivalse personali. Ma non basta. Serve pure spiegare come quel programma si pensa di realizzare, con chi e con quali mezzi. E’ qui che “casca l’asino”, per dirla con un proverbio. Troppo facile auspicare la pace nel mondo, come fanno le miss nelle interviste dopo l’incoronazione. E troppo facile pure dire prima troviamo la squadra e poi vediamo quello che si può fare. Tu sei un amico, serio, posato, sei pure simpatico, ma se mi chiedessi il voto ti direi Nicò che ci vuoi fare col mio voto, fammelo capire e convincimi che ci riuscirai o almeno che ce la metterai tutta per riuscirci. Ma se farfugli di cose astratte ti risponderei Nicò, vide addò addà jì a sunà!

PROGRAMMA. Sul tuo blog ho letto le impressioni di uditori entusiasti dopo qualche conferenza stampa, ma non ho capito se oltre ai buoni propositi hanno visto pure dei numeri. Ora aiutami: c’è da qualche parte un documento che spieghi il programma di questa nuova lista civica? Mi basta il link e me lo vado a leggere. Vorrei sapere ad es., le buttiamo a terra o no quelle palizzate alla marina? Lo chiudiamo o no il centro storico? Abbattiamo o no le costruzioni abusive? Parte o no questa differenziata? Che facciamo per l’ospedale, per gli anziani, per gli asili nido? Per la salvaguardia della costa? Per il vecchio percorso ferroviario? Per la sicurezza di girare in città senz’essere accoltellati? Per le buche sulle strade, tanto a cuore a qualcuno? Allora Nicola, me lo dai ‘sto link o no?
FrancescoPaolo (Cicco) Spadaccini

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