mercoledì 11 novembre 2009

Piano del Verde: piantiamo un albero per ogni neonato!


Da Lucio Ritucci riceviamo e pubblichiamo un appello per la Festa dell'Albero e la politica del verde cittadino:
FESTA DELL’ALBERO 2009
“Dipingiamo di verde la nostra città piantando giovani alberi e fiori colorati”
Sabato 21 novembre è la festa dell’albero. Vorrei invitare il nuovo assessore all’ecologia Anna Suriani a farsi promotrice di un’iniziativa cittadina affinché tutta la città sia coinvolta a piantare il verde futuro, coinvolgendo in modo particolare i ragazzi e i giovani di tutte le scuole di ogni ordine e grado.
Gli alberi da piantare devono corrispondere ai nati nella nostra città del 2008 (170 femmine e 196 maschi = 366). La festa dell’albero si dovrà chiamare “un albero per la vita”.
Perché piantare degli alberi? Essi hanno la straordinaria funzione di assorbire l’anidride carbonica (CO2), uno dei più pericolosi gas serra e di rilasciare ossigeno attraverso la fotosintesi clorofilliana.
Assessore, se vuole una città più vivibile, verde, più bella, il 21 di novembre organizzi la festa dell’albero dal titolo “Un albero per la vita”.
Gli alberi devono essere messi a dimora negli spazi a verde di tutte le scuole e nelle aree previste dal PRG, in modo che nel tempo possano diventare anche parchi giochi.
Il 21 novembre si dovrebbe organizzare un incontro di educazione ambientale a tutti gli operatori scolastici di tutte le scuole di ogni ordine e grado; il luogo è un salone di Palazzo d’Avalos.
In dicembre si terrà il vertice mondiale di Copenaghen in cui saranno ridefiniti i termini nella lotta ai mutamenti climatici. Mentre aspettiamo questo appuntamento fondamentale per la vita futura del Pianeta, possiamo fare la nostra parte a Vasto per compensare le emissioni di anidride carbonica e combattere l’effetto serra: piantare nuovi alberi!
Ex Assessore Dc servizi sociali, politiche giovanili, sanità, nettezza urbana, ecc.
Ritucci Basso detto Lucio

1 commento:

NICOLA D'ADAMO ha detto...

da F.P. (CICCO)SPADACCINI RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO QUESTO COMMENTO

L’amico Lucio a modo suo cerca di richiamare l’attenzione sulla qualità della vita utilizzando un argomento semplice alla portata di tutti. Non credo che pensi di salvare il pianeta piantando alberelli nelle aiuole della città. Non è uno sciocco.
Tu ribatti con argomentazioni che invece implicano mettere mano agli stili di vita, ai modelli delle società, cioè poni noi di fronte a problematiche complesse che per risolverle occorre una rivoluzione culturale.
Quegli stessi bambini che porteremmo a spasso su una passerella di legno su prati fioriti, appena qualche anno dopo metteranno in croce quelle stesse mamme che li spingevano nei carrozzini, per avere un motorino e scorazzarci su piste asfaltate e non su vialetti alberati.
Per fare quei motorini, per verniciarli, per farli andare, per quelle strade, occorre alterare e trasformare pesantemente parte del pianeta.
Trascorsi altri pochi anni, imbratteranno i muri delle scuole, parcheggeranno le auto sui marciapiedi, consumeranno jeans struscialdoli per terra, e durante i rave party distruggeranno quel poco di verde che i genitori saranno stati capaci di ripristinare.
Poi arriveranno altri bisogni, sempre più complessi, dal turbo al palmare, e altra parte del pianeta dovrà essere trasformata per soddisfarli.
Quando ero ragazzo nella mia famiglia entrava un solo stipendio e si campava in 7; ma i cappotti si rivoltavano, le scarpe si risuolavano, il pane non si buttava, e quando compravi una camicia ci trovavi polsini e colletto di ricambio. E tutte le mamme, a differenza di oggi, sapevano come tenere un ago in mano. Solo per fare qualche esempio.
E’ chiaro che quella famiglia trasformava un’infima parte del pianeta rispetto a quella che oggi una analoga famiglia brucia.
Per me non è questione di parchi, di sic, di eolico, di eco, di biologico, ed altri epiteti del genere; è questione di modo di vivere.
Non so se siamo ancora in tempo, sono pessimista. Potrei cambiare idea se vedessi scendere e risalire a piedi dalla marina, 9 ragazzi su 10, invece di vederli 10 su 10 con i motorini.
Intanto, prima che il Dio di Abramo (non ho problemi di laicità), ci scacci di nuovo dall’Eden proviamo a piantare ‘sti alberelli; ma diciamo ai ragazzi di non illudersi, chè un albero adulto produce in un giorno solo un terzo circa dell’ossigeno che un uomo consuma nello stesso giorno.