Sull'acceso dibattito sul centro storico "ingessato" interviene oggi dal "nord" l'amico Cicco Spadaccini. Il suo discorso non fa una grinza: a condizione però che il centro storico "senza auto" possa essere goduto da tanta gente. Il problema è il nostro centro è vuoto dalla mattina alla sera: chi si deve godere questo centro "senza auto"? In altre parole rendere pedonabile tutta l'altra parte (dal Comune fino a Porta Nuova) non serve a niente se non fa parte di un progetto o se non assolve ad una funzione. Purtroppo il nuovo Piano di Recupero in via di approvazione - al di la dell'isola pedonale - non offre alcuna soluzione su come "rivitalizzare" il Centro Storico. Questo è il motivo del contendere. Allora io dico: se c'è gente in centro, togliamo le auto! (Per esempio le sere d'estate), se non c'è anima viva, facciamo circolare liberamente che ha necessità di muoversi in auto. Tutto qui.
Da Cicco Spadaccini riceviamo e pubblichiamo
Chiedo anche aiuto a tutti quei vastesi che vivono in altre città e li invito a intervenire con le proprie esperienze. La domanda è: come mai quello che in altre città è patrimonio di tutti i cittadini, gelosamente custodito e difeso, a Vasto diventa invece una minaccia alle libertà individuali e a quelle commerciali?
Mi riferisco alle isole pedonali, generalmente ma non solamente, istituite in centri storici delle città.
Il centro di Vasto, più che di centro storico parlerei di “Vasto vecchia”, è raggiungibile in 15 o 20 minuti a passo normale da ogni punto della periferia. Arrivarci con le auto è un capriccio, una vera pigrizia.
Ma dicono … e il commercio? Ditemi dove si trova nel centro storico il negozio di legnami o materiale da costruzione per cui necessariamente occorre arrivarci con il camioncino e montacarichi? Dov’è la fabbrica di ghiaccio o la rivendita all’ingrosso di prosciutti e ventricine
dove occorre arrivarci con furgoni? Le isole pedonali sono dappertutto uno stimolo allo sviluppo di negozi di “chicche” alimentari, di gioiellerie, di abbigliamento, di bar all’aperto, di pasticcerie, di librerie, di negozi d’arte ecc.; tutti negozi dove non devi assumere uno sherpa, ma ti basta una borsetta da passeggio e puoi portarti dietro i bambini senza il rischio vengano arronzati da macchine e motociclette.
Ci sono aree a traffico interdetto, in tutte le grandi città europee, e non necessariamente per motivi storici. Certo, non devi metterci un centro commerciale nel centro storico, ma nemmeno l’ufficio delle imposte o un uffico ASL; questi sono servizi che vanno decentrati e fuori dalle scatole. In zone dove puoi arrivarci in autobus e dove puoi trovare facilmente parcheggio.
Sento parlare di persone anziane; al solito ecco che rispuntano al momento opportuno questi poveri anziani; sono come i nonni che rispuntano negli spot natalizi e ci sono sempre quando c’è da salvaguardare qualche privilegio dei meno anziani, come questo di arrivare in macchina sotto
il negozio in centro per 2 etti di cotto. Poi a ben vedere sono proprio le persone anziane quelle che si muovono più di altre a piedi, salvo quelle che hanno invalidità, ma per queste il problema si affronta per eccezioni.
Spero si possano vedere alcune foto della città (se Nicola può inserirle) dove vivo e dove c’è da sempre una godibilissima zona interdetta al traffico; in questa zona le operazioni di scarico e carico merci sono consentite solo al mattino presto.
La sera si riempie in ogni stagione di centinaia di giovani che hanno parcheggiato a qualche chilometro di distanza. Ci sono ristorantini, pizzerie, paninoteche, birrerie, ma non ci sono macchine o moto parcheggiate. Come mai?
Ciao Nick.
4 commenti:
Quando avevo la residenza a Vasto, uno dei miei sogni, era quello di andare a sposarmi... a piedi, presso la Catterdrale di San giuseppe.
Quando ne parlavo, molti parenti, mi ridevano dietro... Lo fanno ancora... anche se mi sono sposata a San salvo... A piedi era logisticamente improponibile, ma per fare qualcosa cmq di diverso, ho giudato io l'auto dopo il matrimonio....
Negli anni 80, ricordo una marea di motorini parcheggiati su un'ala della piazza, quella sul corso, e le macchine circolavano quasi ovunque, anche sulla strada che dalla Cattedrale porta al bar martone, dove c'era anche l'agenzia di viaggi....
Quando mi capita di venire a Vasto, e non è sabato mattina, il mio parcheggio ideale è in viale D'annunzio, ma alcune volte pure li è difficile trovare parcheggio, parcheggerei vicino casa dei miei, (dintorni del cimitero) ma da un po' c'è un'attività, dove anche li è difficile trovare parcheggio, il brutto che anche volendo, nemmeno vicinissimo il centro o dalle parti della villa è facile trovare parcheggio.... Ma se il centro è vuoto come sento lamentare, il parcheggio non si trova, le macchine dove possono circolano.... Possibile che sbaglio sempre momenti pe gustarmi il centro... Ma per centro, scusate, cosa s'intende, quello che a san salvo, chiamiamo ruelle... Io lo intendevo, almeno quando vivevo a vasto, da Porta Nuova al parcheggio della villa comunale... Bar Venezia credo o comunque il mercato coperto, Belvedere compreso...
Maria avresti potuto farlo arrivando a piedi da piazza del Popolo. La zona che si vorrebbe a traffico limitato, con un nocciolo centrale senza auto, è grosso modo la pianta di Vasto che si trova sul libro di Marchesani. In altre parole, immagina un triangolo grossolato con un lato corso Garibaldi, l'altro lato fatto da via Crispi e a seguire da via Roma fino alla Madonna delle Grazie, e per ipotenusa il muro delle Lame e il bastione fino al Belvedere.
Per il parcheggio, oltre via D'Annunzio, io ho una vecchia idea: sfrattare lo stadio, spedirlo verso la Lebba, e recuperare l'Aragona per un bel silos sotterraneo e un centro multifunzionale in superficie.
I soldi? Project Financing e General Contractor, non si scappa. Se si aspettano soldi pubblici, parcheggeremo su Marte e con uno shuttle scenderemo in Piazza Rossetti.
Se si continua a chiacchierare non si combina niente.
E proprio come lo ha definito Cicco: la vasto vecchia. Per me dovrebbe essere pedonale e farne un Centro Commerciale altrimenti la zona muore se non gia è morta.
Peppino Armeno da Buenos Aires
L'aragona, lo avevo dimenticato...
Forse li, bisognarebbe fare di più effettivamente... Compreso dove c'è la chiesa di S. Michele... Anche da li c'è un bel vedere ed è praticamente attaccato alla villa comunale....
Per il matrimonio a vasto, se accadeva, quando sarebbe dovuto accadere, Mi avrebbero fatto arrivare con chissà che auto, magari quasi dentro la chiesa... Se quel giorno doveva essere il mio giorno, non avrei mai accettato di fare come la maggior parte degli altri matrimoni.... :)))
P.S.
non immaginate chissa chè... a quello reale mio, a san salvo, eravamo 18 persone in totale, macchina propria e vaiii, per non parlare degli abiti, non d'ordinanza :))))
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