
16 novembre 1899: in questa triste data si ricorda la grave sciagura avvenuta al largo della nostra costa dove perirono molti marinai vastesi.
Sono passati centodieci anni da quando, all’alba di quel triste giorno, le condizioni meteo sembravano buone per poter uscire con le paranze per effettuare la pesca. Ma, come è riportato nella cronaca del giornale locale Istonio, “a mezzogiorno, un forte vento spirante da nord-est (greco-levante) faceva infuriare una terribile tempesta, che non ha forse l’eguale a memoria di tutti i vecchi marinai nostri. Il cielo era diventato plumbeo, ed i marosi, rompendo fragorosamente, si accavallavano in modo straordinario… La procella diventava di minuto in minuto più spaventevole, e lungo la Via Adriatica la folla esterrefatta seguiva con lo sguardo la scena straziante, che doveva piombare nel lutto e nella miseria tante famiglie di marinai… Alle 13,45 il fortunale raggiunse la massima violenza… i flutti travolsero ad un tratto due di esse, sommergendole con l’equipaggio, mentre le altre miracolosamente riuscirono a prendere il lido”.
La prima barca a naufragare, a circa tre chilometri dalla spiaggia, fu la “San Michele”, dell’armatore Francesco Olivieri, comandata dal marinaio Marinucci Michele. La seconda affondata, a circa cinquanta metri dalla prima, si chiamava “Annunziata”, di proprietà di Marinucci Luigi e comandata da Marinucci Giuseppe. Vicino Casarza, a 500 metri dalla costa, affondarono la “Filomena” e la “Santa Liberata”, appartenenti a Veri Rocco di S. Vito Chietino.
Questi i nomi delle 21 vittime: Marinucci Michele (32 anni), Chiarini Tommaso (30), Ritucci Angelo (25), Ritucci Michele (61), Ronzitti Cesario (14) e Valentini Domenico (21), tutti della barca “San Michele”; Marinucci Giuseppe (30), Bevilacqua Michele (37), Fornace Giuseppe (24), Molino Teodoro (18), Ritucci Liborio (34) e Torquato Nicola (14) dell’equipaggio dell’Annunziata;
Veri Camillo (25), Veri Rocco (16), Andreamatteo Pierino (13) e Andreamatteo Ireneo (9), della “Filomena”; Veri Rocco (63), Veri Antonio (23) e Veri Francescosaverio (18) della “Santa Liberata”.
La mattina di giovedì 23 novembre, per iniziativa del canonico Giuseppe Miscione, il Capitolo della cattedrale di S. Giuseppe celebrò i funerali in suffragio dei naufraghi.
Per raccogliere fondi in favore delle famiglie delle vittime, la Giunta Comunale nominò un Comitato di soccorso, mentre un’altra sottoscrizione venne attivata dallo storico e giornalista Luigi Anelli, tramite la sua Tipografia Editrice. Il Ministero dell’interno finanziò la somma di L.550 mentre il Sotto-Prefetto cav. Pericoli si attivò per promuovere diverse sottoscrizioni nei diversi uffici locali.
Qualche anno fa, in occasione del centenario dal triste evento, i parenti delle vittime hanno fatto apporre una lapide sulla facciata di una casa di Vasto Marina, con la seguente iscrizione: 1899 – 1999 / I PARENTI VIVENTI / DEL TRAGICO NAUFRAGIO / RICORDANO IL LORO SACRIFICIO / PONENDO QUESTA LAPIDE
Lino Spadaccini
Sono passati centodieci anni da quando, all’alba di quel triste giorno, le condizioni meteo sembravano buone per poter uscire con le paranze per effettuare la pesca. Ma, come è riportato nella cronaca del giornale locale Istonio, “a mezzogiorno, un forte vento spirante da nord-est (greco-levante) faceva infuriare una terribile tempesta, che non ha forse l’eguale a memoria di tutti i vecchi marinai nostri. Il cielo era diventato plumbeo, ed i marosi, rompendo fragorosamente, si accavallavano in modo straordinario… La procella diventava di minuto in minuto più spaventevole, e lungo la Via Adriatica la folla esterrefatta seguiva con lo sguardo la scena straziante, che doveva piombare nel lutto e nella miseria tante famiglie di marinai… Alle 13,45 il fortunale raggiunse la massima violenza… i flutti travolsero ad un tratto due di esse, sommergendole con l’equipaggio, mentre le altre miracolosamente riuscirono a prendere il lido”.
La prima barca a naufragare, a circa tre chilometri dalla spiaggia, fu la “San Michele”, dell’armatore Francesco Olivieri, comandata dal marinaio Marinucci Michele. La seconda affondata, a circa cinquanta metri dalla prima, si chiamava “Annunziata”, di proprietà di Marinucci Luigi e comandata da Marinucci Giuseppe. Vicino Casarza, a 500 metri dalla costa, affondarono la “Filomena” e la “Santa Liberata”, appartenenti a Veri Rocco di S. Vito Chietino.
Questi i nomi delle 21 vittime: Marinucci Michele (32 anni), Chiarini Tommaso (30), Ritucci Angelo (25), Ritucci Michele (61), Ronzitti Cesario (14) e Valentini Domenico (21), tutti della barca “San Michele”; Marinucci Giuseppe (30), Bevilacqua Michele (37), Fornace Giuseppe (24), Molino Teodoro (18), Ritucci Liborio (34) e Torquato Nicola (14) dell’equipaggio dell’Annunziata;
Veri Camillo (25), Veri Rocco (16), Andreamatteo Pierino (13) e Andreamatteo Ireneo (9), della “Filomena”; Veri Rocco (63), Veri Antonio (23) e Veri Francescosaverio (18) della “Santa Liberata”.
La mattina di giovedì 23 novembre, per iniziativa del canonico Giuseppe Miscione, il Capitolo della cattedrale di S. Giuseppe celebrò i funerali in suffragio dei naufraghi.
Per raccogliere fondi in favore delle famiglie delle vittime, la Giunta Comunale nominò un Comitato di soccorso, mentre un’altra sottoscrizione venne attivata dallo storico e giornalista Luigi Anelli, tramite la sua Tipografia Editrice. Il Ministero dell’interno finanziò la somma di L.550 mentre il Sotto-Prefetto cav. Pericoli si attivò per promuovere diverse sottoscrizioni nei diversi uffici locali.
Qualche anno fa, in occasione del centenario dal triste evento, i parenti delle vittime hanno fatto apporre una lapide sulla facciata di una casa di Vasto Marina, con la seguente iscrizione: 1899 – 1999 / I PARENTI VIVENTI / DEL TRAGICO NAUFRAGIO / RICORDANO IL LORO SACRIFICIO / PONENDO QUESTA LAPIDE
Lino Spadaccini
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